Da giugno a dicembre in scena la rassegna “Il Dal Verme racconta – 150 anni di teatro in 15 prime ” per festeggiare i 150 anni del Teatro Dal Verme tra storia e futuro. Nel frattempo accade il presente
Da circo a teatro. In mezzo un contenzioso. Nella seconda metà dell’Ottocento in via San Giovanni sul Muro, in zona Milano bene, si trova il Circo Ciniselli, di fronte l’abitazione del conte Francesco Dal Verme. Il chiasso del pubblico turbolento e degli animali disturba chi da quelle parti vive, così il conte decide di andare a protestare in Municipio. Scopre che per vincoli legali l’edificio – che nel frattempo è stato chiamato Politeama – non può essere abbattuto se non per essere sostituito da un altro teatro. Francesco Dal Verme si impegna così nonostante tutto ad acquistarlo e ad affrontare una lunga trattativa con il circense Gaetano Ciniselli. Nel 1871 il nobile diviene proprietario e incarica l’architetto Giuseppe Pestagalli di progettare il nuovo Teatro Dal Verme. il 14 settembre 1872 è la data di inaugurazione. In scena Gli Ugonotti di Meyerbeer.
Milano ha così una sala nuova, elegante, da tremila posti, all’italiana con la platea che può essere trasformata in gradinata e il palcoscenico pensato per diversi generi. Dall’opera, al balletto a una vera e propria arena. La scenotecnica è straordinaria. La facciata neoclassica con la cupola del corpo centrale a padiglione si inserisce nel contesto architettonico urbano con armonia e sempre ricorderà il circo. Almeno fino al 15 agosto 1943. Durante la guerra i bombardamenti distruggono la cupola e gli interni.
Tre anni dopo il Teatro Dal Verme è pronto a rinascere. Nel 1946 Mario Cavallé e Vittorio Viganò lo riprogettano con il palcoscenico ridimensionato e l’abbandono della pianta a ferro di cavallo. Sono gli anni di un rinnovato successo, del cinema e del jazz con l’arrivo dell’orchestra di Duke Ellington nel 1950 e di Louis Armstrong nel 1959. Negli anni Ottanta inizia il declino, ma la Provincia di Milano e il Comune di Milano lo acquistano. Chiude nel 1984. Alla fine degli Ottanta il teatro Dal Verme dovrebbe diventare la nuova sede dell’Orchestra Rai che nel 1994 viene smantellata. Questo comporta una battuta d’arresto per le ristrutturazioni che la sala richiede. Nel 1999 i lavori ripartono e nel 2001 viene presentato il nuovo Teatro Dal Verme sotto l’amministrazione del sindaco Gabriele Albertini e di Ombretta Colli, Presidente della Provincia di Milano. La gestione è affidata alla Fondazione Pomeriggi Musicali. Solo negli ultimi vent’anni il Teatro Dal Verme ha registrato 4,7 milioni di presenze e oltre 4000 eventi.
La sua storia è connotata di serate epocali, di diatribe accese, di prime assolute.
In occasione dei suoi 150 anni sarà possibile ripercorrere eventi, scoprire aneddoti ed assistere ad una stagione pensata per festeggiare un teatro connotato da uno sguardo proiettato per vocazione al futuro. Un teatro che è stato un cinema di prima visione e location di un film ritrovato. Ed è proprio tra cinema e teatro che il 14 giugno ci sarà un’anteprima speciale del programma “Il Dal Verme racconta – 150 anni di teatro in 15 prime” tra concerti di musica classica, jazz e sonorità futuriste.
A tal proposito Il 17 novembre Chiara Gatti converserà con il Professore Fabio Benzi.
Proprio sulle assi del palcoscenico del teatro Dal Verme andò in scena il 21 aprile 1914 il primo concerto futurista. Rivivranno in occasione di questo anniversario le musiche di Francesco Balilla Pratella, eseguite al pianoforte da Andrea Rebaudengo.
Sempre in epoca futurista il regista Alfred Lind girò nel 1915 Il Jockey della Morte, una storia di mistero e fughe, tra amore e circo, lungo i tetti e gli interni del Teatro Dal Verme. Grazie alla collaborazione con la Cineteca Milano sarà possibile per gli spettatori tuffarsi nelle atmosfere di un secolo fa. La proiezione sarà accompagnata dall’esecuzione dal vivo delle musiche originali di Andrea Valle suonate dal gruppo Arto fantasma.
Invece sabato 19 novembre grazie al restauro originale sempre a cura di Cineteca Milano sarà possibile rivivere sul grande schermo la storia di Renzo e Lucia immortalata dal regista e attore Mario Bonnard. I promessi Sposi girati da Bonnard restano la prima rilevante trasposizione del romanzo manzoniano nella storia del cinema europeo. La musica sarà a cura de I Pomeriggi Musicali, l’evento sarà introdotto dal Professore Raffaele De Berti.
Non solo spettacoli, ma anche convegni sono stati ospitati al Dal Verme.
“Pane e musica. Arti e cultura, beni primari” fu il noto slogan del primo sindaco di Milano del dopo-guerra, Antonio Greppi. A tal proposito, Antonio Calbi, Claudio Longhi, Dominique Meyer ed Elisabetta Sgarbi converseranno l’11 novembre sull’imprenditoria culturale milanese e si confronteranno. Al centro del dialogo la storia dei teatri di Milano: Piccolo, Scala e Dal Verme. Durante la serataletture di Laura Morante tratte da alcune epistole di protagonisti della cultura milanese del dopoguerra. Il momento musicale è affidato all’Ensemble di Fiati de I Pomeriggi Musicali.
Un incontro che azzardiamo si preannuncia appassionante per chi ama riflettere sullo stato dell’arte a Milano.
Ogni incontro sarà introdotto da una creazione video dei MASBEDO (Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni). Rolling Stage «vuole evocare il significato del palco che ontologicamente è uno spazio indeterminato che apre il teatro a infinite possibilità di trasformazione. Uno spunto fatto di immagine, musica, performance e parole per immaginare le forme del teatro a venire».
15 incontri tra giugno e dicembre per rivivere e commemorare la storia di una famiglia e di un’epopea di pionieristici mecenati amici di George Washington e Thomas Jefferson.
Imprenditori culturali come un altro nobile milanese.
Luchino Visconti che però scelse Roma e portò in Italia i grandi classici – ora – della drammaturgia contemporanea americana del dopoguerra.
Ad ogni modo il Dal Verme è e resta un teatro che ha scelto l’eccellenza e lungo la rassegna dedicata al suo anniversario Il Dal Verme racconta ideata dal Direttore generale e artistico della Fondazione I Pomeriggi Musicali, Maurizio Salerno si alterneranno le voci di Maurizio Nichetti, Samuele Bersani in dialogo con Nicola Savino, Paolo Rossi, Maria Grazia Chiuri, Stefano Boeri, Marco Anglus a testimoniare il ruolo chiave di un teatro che con la mostra curata da Paolo Bolpagni accende le lucisu un pezzo di storia d’Italia e non solo forse meno conosciuta.
A chiudere la rassegna il 21 dicembre la prima esecuzione assoluta in forma di concerto di Winter Journey. Oratorio per soli, voci recitanti, coro e orchestra. Ibridazioni di linguaggi con la musica diLudovico Einaudi, libretto di Colm Tóibín, direzione di Carlo Tenan, orchestra I Pomeriggi Musicali, ideazione drammaturgicadi Roberto Andò.
Tutti gli eventi sono in presenza, a ingresso gratuito.