Vedi alla voce “ripresa”

In Teatro

Riprese, riprese, riprese: l’anno teatrale 2017 non è solo novità. Sono tanti gli spettacoli già apprezzati dal pubblico che torneranno sui palcoscenici milanesi: scopriamoli insieme…

Il 2017, per il teatro a Milano, non si apre solo con le grandi produzioni tanto attese (la Madame Bovary di Baracco, il Pinocchio di Latella, le Bestie di scena di Emma Dante…): più di un valzer è concesso, infatti, ai graditi ritorni. Con significativa gratitudine i teatri della città omaggiano alcuni spettacoli di successo delle passate stagioni “riconsegnandoli” idealmente a chi li ha amati, a chi li ha disprezzati e vuole vederli per confermare o mutare la propria idea, a chi non ha avuto la fortuna di poterli vedere.

Il concetto di “ripresa”, ormai, ha trovato una sua definitiva collocazione nei tempi che viviamo: un selfie a teatro val bene anche se lo spettacolo è già andato in scena uno o due anni prima. E la riflessione, se valida, non perde certo di spessore se ritorna su temi e questioni legate a spettacoli già passati sotto il setaccio dell’apparato critico.

Perché è così, inutile nasconderlo: gli spettacoli respirano e crescono, non si limitano al primo debutto. Chi scrive ricorda una volta di aver sentito Andrée Ruth Shammah sostenere proprio questo:  «Gli spettacoli vanno rivisti. Non sono mai uguali a loro stessi, soprattutto a distanza di anni». Ed è infatti proprio lei a guidare la carovana dei grandi ritorni: la regista riporta sulle scene del Franco Parenti i suoi Innamorati, (foto in evidenza) che hanno debuttato nel 2014 e che adesso irrompono di nuovo sulle tavole del teatro di via Pier Lombardo con tutto il carico di nevrosi, dolcezza e irrequietudine che lo hanno reso uno degli spettacoli più amati dal (soprattutto giovane) pubblico milanese. Protagonista di quello che è anche un luminoso, sofisticato omaggio a Strehler sarà ancora una volta Marina Rocco, protagonista perfetta per lo scandaglio di ricerca della Shammah all’interno dell’opera di Carlo Goldoni (dopo Sior Todero Brontolon e La Locandiera) e al centro di un altro ritorno, quello di Casa di Bambola (28 febbraio – 12 marzo) a fianco di Filippo Timi in versione multi-maschio.

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E ancora al Parenti torna Bad and Breakfast (foto), il “noir umoristico” di Rosario Lisma (con Anna Della Rosa, fino all’8 gennaio), uno che ai successi ci è abituato: i ripetuti sold out di Peperoni difficili ce li ricordiamo tutti: qui, paradossalmente, un attentato genera la felicità di una coppia di spiantati. Le apparenze, le felicità istantanee, però, sono le peggiori: quando si scopre la verità l’amarezza è sempre troppo forte…

E se al Piccolo tornano per la terza volta le avventure epiche e finanziare dei Lehman, dopo i successi di Roma e Torino e prima che Sam Mendes adatti il testo di Stefano Massini per Londra, ai Filodrammatici il Girotondo di Schnitzler (12-29 gennaio) diventa un pretesto (ma mica tanto…) per parlare di sessualità, rileggendo il capolavoro del genio austriaco in una chiave assolutamente contemporanea. La “ridefinizione” di Bruno Fornasari, interpretata da Tommaso Amadio, azzanna la contemporaneità e sfrutta il sesso quale passe-partout per accedere all’Olimpo dell’esistenza. Sesso immaginato, fatto e soprattutto mercificato e acquistato, al soldo del soldo (il gioco di parole è voluto)…

Il ritorno, si sa, è quella consapevolezza che ti mette dentro un briciolo di felicità in più. Anche a teatro: a crescere non sono solo gli spettacoli che vengono presentati, ma anche la maturità dello spettatore. Forse è volgare tirarla in ballo, ma del resto è chi paga:  un minimo di tributo, in tempi di ripresa, è sempre opportuno farlo…

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