A volte viene da chiedersi quali rapporti intercorrano tra circo e teatro.

Sempre più spesso assistiamo a spettacoli in teatro che in realtà si possono considerare circensi, e allora, ci si domanda, si può fare circo nei teatri?

Ultimamente il teatro tende ad uscire da gli spazi istituzionali, e, questo, forse, non può farlo anche il circo? Spingersi fino ad utilizzare gli spazi del teatro cosiddetto “tradizionale”.

Negli ultimi anni abbiamo avuto diverse occasioni per vedere il circo, spesso erroneamente associato a degli stereotipi saldi ma forvianti, legati all’immagine di un tendone polveroso che gira per le città carico di stranezze. Ma quello che in realtà ci interessa come arti circensi è uno spettacolo più sottile, che porta in sé un linguaggio diverso, poetico e semplice, molto antico, senza quasi essere contaminato dall’uso della parola. Un tipo di spettacolo che è forse più simile al teatro visuale francese, viene in mente un parallelismo forte tra la compagnia di Philippe Genty e Murmure des Mur di Aurélia Thierrée; o ancora l’uso forte di clownerie nel metodo attoriale di Jacques Lecoq.

Questa contaminazione tra generi risulta utile? A volte assistiamo a degli spettacoli che si possono definire autoreferenziali e che rischiano di non essere chiari per il pubblico e di risultare noiosi, quindi forse un po’ di quella genuina semplicità che si trova nel circo potrebbe portare un po’ di aria fresca nel teatro contemporaneo, ma sempre nella giusta misura.

Spostarsi in teatro ha reso lo spettacolo circense diverso in qualche modo? Che cosa il circo ha assimilato dal teatro? A prima vista potrebbe sembrare aver preso l’abitudine di ordire un fil rouge per tutta la durata della rappresentazione che invece nel complesso del portare in giro le cose più assurde manca, è forse diventato più intimo e meno “esibizionista”.

L’anno scorso si è potuto assistere ad uno spettacolo del genere al Piccolo Teatro, La Verità di Daniele Finzi Pasca, difficile attribuirgli uno stile ma sicuramente era presente una forte commistione di generi, teatro acrobatico, danza, musica, niente sembrava essere scollegato in un meccanismo fortemente armonico, quest’anno invece esiste la possibilità di vederne uno al Teatro Tieffe Menotti, Circo El Grito, che cerca di illustrare con immagini e siparietti come sia possibile e piacevole portare un po’ della magia del circo in teatro.

Alla fine di tutto questo, rimane una domanda, dove finisce il teatro ed inizia il circo e il teatro visuale dove lo mettiamo?

Che poi, ha senso etichettare tutto?

Circo El Grito, Teatro Tieffe Menotti in scena fino al 31 ottobre 2015