L’Otello di Shakespeare al centro di una delle produzioni di punta del teatro Elfo Puccini, che ha presentato a pubblico la stagione 2016/2017
Otello, non è solo un dramma della gelosia. Elio de Capitani sta iniziando a provare la tragedia scespiriana tradotta da Ferdinando Bruni, ed entrambi vi hanno scoperto dentro tesori nascosti e sepolti dalle convenzioni del tempo. “Per esempio, dice Elio, non è vero che sia solo la gelosia a muovere il nero, ma il suo omicidio è istigato, sussurrato anche dal bisbiglio di odio generalizzato e sociale, quel razzismo diffuso che poi sfocia in atti come quello in Florida. Certo c’è la gelosia e ci sarà il fazzoletto, ma il personaggio entra in una dimensione più globale”. Sarà Otello, debutto il 20 ottobre, il pezzo forte della prima parte della stagione con Elio seduto sul titolo, Federico Vanni Jago, Cristina Crippa Emilia (e anche su questo personaggio si scoprirà che non è “minore”), Angelo Di Genio Cassio e la talentuosa e giovane Camilla Semino Favro pronta a immolarsi nel più famoso femminicidio della storia. Il testo, da tempo assente da Milano (mitica la versione con Gassmann e Randone che si scambiavano il ruolo di Otello e Jago) sarà una delle due super produzioni dell’Elfo, seguita in gennaio dalla prima parte di Afghanistan il grande gioco, un collage in 2 parti di 13 atti unici di autori inglesi sul complicato, sanguinario e violento rapporto dell’Occidente con questa terra: “Con la prima giornata arriviamo” dicono Bruni e De Capitani “fino ai talebani che invece sarà il tema della seconda giornata”.
Shakespeare è, complice il 500mo compleanno, presente anche con Elena Russo Arman che viaggia tra i Sonetti in Dove sei, o Musa oltre a riprendere Shakespeare a merenda (ma si dedica anche a una crudele fiaba dei Grimm). La compagnia stabile con l’ingresso di alcuni giovani sarà ancora impegnata col famoso Sogno, che è, come dice Bruni, “il nostro Arlecchino” ed ha cambiato pelle mole volte. Ma si farà un doppio sogno: l’opera di Britten nelcircuito lombardo Aslico e poi la commedia (con Marco Bonadei che eredita da Elio il ruolo di Bottom).
Col nuovo logo di Mimmo Paladino, un tratto verde elfico che sostituisce quello originario ritenuto disonorevole dalla famiglia Puccini, il Teatro dell’Elfo ha annunciato la sua ricca stagione, divisa equamente fra ieri e oggi, classici, riprese e quel senso di contemporaneità che gli Elfi sono così bravi a captare anche in anticipo (Lear di Bond). Si recita in tre spazi (le multisale, Elfo e Parenti, sono la grande invenzione milanese), con le Nuove storie nella Bausch, tra cui la ripresa del monologo cult gay con Angelo di Genio Road movie che, dopo la strage omofoba di Orlando, acquista un senso e una malinconia particolari: l’attore riceverà domani il Premio Hystrio nel nome di Mariangela Melato e poi sarò anche nel cast di Geppetto e Geppetto di Tindaro Granata. Intanto c’è la trentesima edizione di Milano Oltre dal 30 settembre al 16 ottobre che si annuncia ricchissima di talenti della danza internazionali, poi il gruppo Melting Milano con le nuove realtà minorenni della scena milanese, ma il primo giovane regista a debuttare è Tommaso Pitta, filmaker da quattro stellette, che cura Orphans di Dennis Kelly; seguono Demoni di Lars Noren diretto da Marcial di Fonzo Bo, la Guzzanti diretta da Gallione in Come ne venimmo fuori, mentre Smith e Wesson di Baricco con Fausto Russo Alesi e Natalino Balasso sarà allestito da Gabriele Vacis e Scandalo di Schnitzler, storia di un amoretto viennese fine 800 su cui si punta molto, sarà recitato da Stefania Rocca e Franco Castellano con la regìa di Franco Però.
Di particolare interesse i due nuovi allestimenti di Bruni/Frongia, Finchè esista il sole della ragione da Edgar Allan Poe, viaggio nel lato oscuro della mente, e L’eclisse regìa del solo Frongia, testo della rinomata Joyce Carol Oates con tre bravissime Ida Marinelli, Elena Ghiaurov e Cinzia Spanò, mentre Bruni in solitaria leggerà il Racconto di Natale di Dickens. E poiché bisogna, come dice De Capitani, “far rete” e promuovere il teatro indie milanese, ecco che al Puccini tornano spettacoli già visti, come Animali da bar della Carrozzeria Orfeo (altro premio Hystrio), I giganti della montagna di Latini, plaudito al Piccolo (in attesa di una edizione firmata da Bruni programmata per Spoleto ‘17, il 60mo del festival umbro), Nerds il cult di Bruno Fornasari del Filodrammatici e Un’ora d’amore di Rosario Lisma, che viene ripreso in luglio nel corso di una mini Estate all’Elfo che comprende una geniale Dragpenny opera ispirata a John Gay e diretta da Sax Nicosia, La moda e la morte di Aldo Cassano, il divertente Cinema e teatro con i film raccontati da Loris Fabiani e il Menù della poesia che dal 17 giugno al 15 luglio offrirà al bistrot Olinda un menù gastronomico e di prosa e poesia con cast coordinati da Marco Bonadei.
Immagine di copertina: Giuseppe Amato e Ferdinando Bruni, foto di Luca Piva, stagione 2009/2010