Non solo grandi nomi. Il Sziget Festival 2016 ha proposto anche live di moltissime band emergenti che abbiamo scoperto con piacere.
Il Sziget Festival 2016 ha regalato grandi emozioni a tutti quelli che hanno voluto assistere ai live dei palchi principali; alcuni dei maggiori gruppi della scena musicale mondiale si sono alternati sul Main Stage (quest’anno dedicato alla memoria di Dan Panaitescu) e sull’OTP Bank – A38 Stage, dando vita a concerti e spettacoli memorabili.
Nell’isola Obudai Sziget che ospita il festival ci sono però anche moltissimi palchi più piccoli, che danno la possibilità di conoscere la musica di band emergenti provenienti da tutta Europa e sconosciute ai più. Noi ne abbiamo ascoltate moltissime, e ci siamo lasciati conquistare dalla musica di alcune.
Ecco le nostre migliori scoperte fatte durante la settimana del festival.
Moon Tapes – Olanda
Chiudete gli occhi e vi sembrerà di ritrovarvi all’Hacienda di Manchester a fine Anni ’80. Stone Roses e Smiths sono i gruppi di riferimento per questa band proveniente da Amsterdam tanto che, quasi in conclusione del loro set, inseriscono una cover di I Wanna Be Adored di alto livello.
Tiwayo – Francia
È la prima band che ho avuto modo di ascoltare sull’Europe Stage e, forse anche per questo, ne sono particolarmente legato. Il cantante ha un timbro vocale che, soprattutto dal vivo, richiama quello di Paolo Nutini e anche i brani eseguiti dalla band parigina possono ricordare le atmosfere delle canzoni del cantante scozzese.
Bombay – Olanda
Forse una delle band indie (se esiste ancora l’indie) più attuali viste sullo Europe Stage. Dal vivo picchiano davvero forte, le chitarre sono distorte così come la voce. Purtroppo sono stati penalizzati, soprattutto nella prima parte, da grossissimi problemi tecnici. Poi si sono ripresi. Promossi anche loro.
Avec – Austria
Cambio deciso di sonorità con questa bravissima cantante austriaca. Canzoni acustiche, atmosfere sognanti e sonorità che possono richiamare quelle di The Tallest Man on Earth (di cui tra l’altro aprirà il live il prossimo 17 settembre a Vienna). Per ora di lei si può sentire solo un EP mentre il primo disco vero e proprio uscirà il prossimo autunno.
Serafyn – Svizzera
Rimaniamo sul filone acustico con questa band svizzera che si presenta sul palco con tanto di contrabbasso e due viole. Ritmi blandi e brani che spaziano tra il folk e il country per un gruppo che ha iniziato facendo busking per le strade. In alcuni punti possono ricordare i The Decemberists e, sicuramente, non è una cosa negativa.
Thunder & Co. – Portogallo
Duo portoghese (anche se sul palco dello Europe Stage sono in tre) che riesce a trasformare l’area in una dancehall nonostante la concomitanza di David Guetta sul Main Stage e dei Bloc Party all’A38. Cantante che si alterna tra drum machine e basso, tanti sintetizzatori e un electropop consigliato agli amanti del genere.
Queer Jane – Slovacchia
Echi psichedelici, echi brit pop, echi di un po’ quello che volete. Questo trio slovacco mi è piaciuto soprattutto per la capacità di saper mischiare molto bene generi diversi. A tratti possono ricordare anche un po’ i Black Keys e non solo per il fatto di essere in tre sul palco. Poi una band che si presenta con un brano che si chiama Indie Vodka non può non essere presa in considerazione.
Las Aves – Francia
Questo quartetto francese si presenta sul palco dello Europe Stage con un completo bianco uguale per tutti i componenti della band. Passato il primo impatto visivo il giusto mix tra dance, r’n’b e pop fa il resto. Tra le altre cose la band è prodotta da Dan Levy dei The Dø, indie band francese.
Rilan & The Bombardiers – Olanda
Torniamo nel filone funky con questa band proveniente da Haarlem, Olanda. Il frontman Rilan Ramhane è stato l’assoluto protagonista di questa performance, dal look (con dei capelli “afro” perfettamente in linea con il genere proposto) alla capacità di coinvolgere il pubblico. Basti pensare che durante Walking on Fire Rilan è sceso dal palco e si è posizionato davanti al mixer per organizzare un balletto con il pubblico.
Palace Winter – Danimarca
Loro si descrivono come epic country, in realtà, soprattutto su alcuni brani, mi han subito riportato alla mente i The War on Drugs, ma vabbè. Consigliatissimi anche loro, soprattutto per chi cerca atmosfere sognanti e mai banali o scontate.
Immagine di copertina © Sziget Festival