“Io prima di te” è un delicato film al femminile, diretto da Thea Sharrock e tratto dal romanzo di Jojo Moyes, con qualche rigidezza nel racconto ma un’apprezzabile morale sentimentale. Il ricco e (all’inizio) odioso Will (Sam Claflin), costretto da un incidente sulla sedia a rotelle, s’innamora della semplice assistente Louisa (Emma Clarke). E sceglierà di renderla felice, anche senza di lui
Intreccio sentimentale con seria tematica attuale. Un’idea originale che compare inizialmente tra le pagine del best-seller della scrittrice inglese Jojo Moyes Io prima di te, e in seguito si trasferisce nell’omonimo adattamento cinematografico, diretto da Thea Sharrock.
La splendida esistenza di Will Traynor (Sam Claflin), giovane e rampante banchiere britannico, è stravolta irreversibilmente da un tragico incidente che condanna il giovane alla sedia a rotelle. Nulla ha più senso per lui, diventa odioso, intrattabile e solitario, ma l’arrivo dell’eccentrica e brillante 26enne Louisa Clark (Emilia Clarke), assunta come dama di compagnia un po’ infermiera, cambierà l’esistenza di entrambi. Dopo un primo approccio scontroso, i due impareranno a conoscersi in profondità; il loro legame si farà sempre più intenso, anche se alla fine incontrerà insormontabili difficoltà di fronte alla fatale intenzione di Will.
Le traduzioni sullo schermo di materiale letterario non sono più una novità: meno diffuso potrebbe risultare il coinvolgimento, come in questo caso, dell’autore stesso nella stesura dello script. Alle prese col ruolo di sceneggiatrice la Mojes sembra affidarsi a uno schema preciso, riconoscibile. Per prima cosa ripercorre e seleziona gli episodi più significativi del suo testo, in secondo luogo sveltisce i ritmi e affida lo spazio esclusivamente ai personaggi di Will e Louisa. Un metodo seguito dalla regia, che produce una rapida sintesi narrativa dei contenuti, magari a scapito di qualche approfondimento sulla relazione tra il disagio della paraplegia e le sue conseguenze, soprattutto psicologiche, sulla realtà quotidiana.
L’idea di fondo resta però intatta, e non importa se si gioca soprattutto a livello immediato, grazie ai protagonisti assoluti della vicenda. Il rapporto tra Will e Louisa dirige l’intero svolgimento e mette in secondo piano la mera situazione romantica, a favore di un discorso di speranza mai banale. Il sentito incoraggiamento dell’uomo nei confronti della realizzazione, ancora non completamente espressa della ragazza, è un messaggio che non sottovaluta le occasioni, il valore della vita e la capacità di sfruttare con passione la nostra parte migliore. Gli interpreti, che si immergono lentamente nella storia, riescono a poi restituire un corretto sguardo umano. Sam Claflin esprime con dignità il suo dramma, mitigato dal sorriso affettuoso e dalla dolcezza di Emilia Clarke, per una chimica scenica adatta a trasmettere il delicato impatto delle emozioni.
Io prima di te possiede un’anima divisa in due. Se si sceglie il lato tecnico, si vedrà la rappresentazione di un evento, suddiviso in una sequenza forse un po’ troppo serrata; se invece si sceglie quello emotivo, si assisterà a una riflessione, certamente basata sul linguaggio impulsivo della love story, comunque perlomeno concentrata sui punti essenziali del suo sviluppo. L’epilogo solleva silenziosamente qualche interrogativo anche ideologico e affida un cambio di prospettiva allo spettatore. Ciò che conta è il rispettoso e sereno inno alla vita, forse descritto in fretta nel film, ma per niente scontato.
Io prima di te di Thea Sharrock, con Emilia Clarke, Sam Claflin, Charles Dance, Jenna Coleman, Matthew Lewis