Bianco come Blanchet

In Arte

anne blanchet

I candidi linearismi di Anne Blanchet in mostra da Luca Tommasi. Un misto di tradizione e innovazione per un’opera che non lascia indifferenti

Sorpresi da un nomen omen molto eloquente, risulta facile associare al nome dell’artista ginevrina Anne Blanchet (Vuarrens, 1947) i recenti, bianchi, lavori presenti alla sua prima mostra personale italiana, ospitata presso la galleria Luca Tommasi. Light drawings raccoglie 14 pannelli in plexiglas tagliati con laser chirurgico, cangianti al variare della luce circostante e del punto d’osservazione.

anne blanchet
Anne Blanchet, CCCCIV. Courtesy Luca Tommasi

Il visitatore, dopo un imprevisto accecamento da lampade al neon, impatta col bianco asettico delle opere, sulle quali scorge solo in un secondo istante, come colpito sul ring, sottili e precise cicatrici geometriche. Immediati paiono allora i legami con importanti movimenti artistici del secolo scorso: dal Suprematismo russo all’olandese De Stijl, da Fontana all’Arte Cinetica, passando per lo Spazialismo, e, a finire, Minimalismo e Land Art. Tra queste correnti Blanchet dimostra di sapersi destreggiare consapevolmente, dando una lezione poetico-stilistica certamente seria e personale.
Così, dietro questo gruppo di opere iniziato nel 1994, si riconoscono alcuni numi tutelari: Malevič, un Virgilio alle porte di un candido paradiso, accompagna l’artista fino al “deserto dove nulla è riconoscibile, eccetto la sensibilità”; Mondrian, integerrimo asceta calvinista, indica la strada verso l’arte plastica pura e universale, sebbene tra linee, qui, curve.

Anne Blanchet
Anne Blanchet, CCCCXIII. Courtesy Luca Tommasi.

Fondamentale è stato poi l’incontro con James Turrell, i cui lavori luminosi hanno profondamente segnato il percorso dell’artista svizzera, forse più sotto l’aspetto tecnico che poetico: se le violacee e diffuse luci turrelliane accendono una vaga idea di sublime romantico, le algide e concentrate illuminazioni di Blanchet paiono rigidamente neoclassiche, come dei bassorilievi di Thorvaldsen. La percezione finale, uscendo dalla mostra, è quella di un’arte calma e mistica, ma allo stesso tempo venata di una tensione lineare angosciosa, che non risparmia allo spettatore la sensazione di essere appena uscito da una sala operatoria.

Anne Blanchet, Light Drawings, Galleria Luca Tommasi, fino al 20 dicembre 2014.

Foto: l’artista davanti a una delle opere in mostra. Courtesy Luca Tommasi.

(Visited 1 times, 1 visits today)