Già saturi di spirito natalizio? Abbiamo pensato a voi, con una lista di cattivi e cattiverie cinematografiche che funzionano da perfetto antidoto all’orgia dei buoni sentimenti che ci travolge tutti
I cattivi ragazzi non smettono di esserlo a Natale. A Natale si è più buoni soltanto se si è già buoni, si è più cattivi invece se si è cattivi. L’affetto e il calore si sentono soltanto se qualcuno la compagnia ce l’ha, mentre la solitudine rischia di assumere dimensioni troppo grandi per le anime più fragili. E sono due anime fragili Brendan Gleeson e Colin Farrell nel bellissimo In Bruges di Martin McDonagh, uno dei noir più importanti del nuovo millennio, capace di andare oltre il pulp di Tarantino e di rimanere in bilico tra autoironia, riflessioni esistenzialiste e tragedia. Proprio nel periodo natalizio, Gleeson e Farrell interpretano due killer di professione che si trovano a Bruges per portare a termine una missione che non conoscono, e nell’attesa di scoprire il loro destino si confrontano con la bellezza della città belga, che “sembra essere venuta fuori da una fiaba”, ma non è altro che il palcoscenico di una fine che non può essere rimandata. Divertente, romantico, umano: la storia di due bad boy che percepiscono l’arrivo della morte e fanno i conti con loro stessi, con le loro colpe e le loro coscienze sporche. Un pentimento tardivo, ma che commuove lo spettatore.
2)Si ride invece per il cattivo Billy Bob Thornton di Babbo bastardo, ladruncolo, beone, fumatore, puttaniere, fino a quando non fa conoscenza di un orfano di otto anni che ha deciso che lui è il vero Babbo Natale. Da un’idea dei fratelli Coen, il film di Terry Zwigoff non si ascriverà sicuramente nella categoria dei capolavori, ma in quella delle divertenti pellicole anti-natalizie risiede di diritto.
3) Più convenzionale ma altrettanto esilarante è il fenomenale Will Ferrell in Elf di Jon Favreau, cresciuto da una famiglia di elfi nel Polo Nord e deciso a ritrovare il suo vero papà nella Grande Mela: senza parolacce ma con uno spirito anarcoide, il corpo comico di Ferrell esaspera il perbenismo natalizio, portandolo al ridicolo e facendoci scatenare le risate più fragorose.
4)Nessun dubbio che uno dei capolavori ambientati a Natale sia Brazil di Terry Gilliam: in uno scenario orwelliano, tra numeri comici e satira sulla burocrazia, l’ex Monty Python può esprimere e sfogare tutto il suo genio visionario all’interno di un’opera rocambolesca, densa di citazioni (da Blade Runner a Casablanca) e dal ritmo indiavolato.
5 & 6) Ancora più dark sono gli sfondi di Nightmare Before Christmas e Batman il ritorno, due manifesti della poetica di Tim Burton: elogi natalizi di pinguini e donne gatto, di mostri e diversi.
7&8) A Natale non possono essere dimenticati neppure personalità sgradevoli come Il Grinch e lo Scrooge di A Christmas Carol, entrambi impersonati da un irrefrenabile Jim Carrey: due cinici, scorbutici, avidi che in fondo così cattivi non sono, e che il Natale porterà a redimersi e a perdonarsi ferite e demoni interiori.
9) Natale è anche tempo di regali e attenzione a trattare con cura i vostri Mogwai. Il motivo? Joe Dante in Gremlins ci avverte che da adorabili e tenerissime bestiole potrebbero trasformarsi in orribili mostriciattoli che seminano terrore. Ed è il pedagogico, terrorizzante, irresistibile cinema horror per ragazzi degli anni Ottanta, quello che ci manca sempre di più ma che non invecchia mai.
10)Proprio dagli anni Ottanta proviene quello che per chi scrive è il film di Natale per eccellenza, un monumento politico di comicità. Una poltrona per due di John Landis è il trionfo del ribaltamento sociale: una sceneggiatura clamorosa, dove i banchieri vengono sodomizzati da gorilla e un maggiordomo, una prostituta e un homeless capovolgono i meccanismi del sadismo economico. La leggerezza e la forza popolare di una comicità contenente trovate rivoluzionarie e beffarde sono la spina dorsale di un classico (anti)natalizio, in cui l’innumerevole quantità di gag costruite su motivi classisti e razziali è ancora oggi ineguagliata per potenza e precisione, in equilibrio tra demenzialità e sarcasmo. Le nostre televisioni hanno trasformato Una poltrona per due in un cinepanettone americano, ma quello di Landis è il Natale più anarchico e squisitamente cattivo che si possa desiderare.
Immagine di copertina: Window Sticker