Il nuovo film di Damien Chazelle, già autore dell’adrenalinico Whiplash, ha vinto 7 Golden Globe ed è tra i favoritissimi alle statuette d’oro. Un musical che rispetta i canoni del genere e insieme li reinventa, grazie a due straordinari interpreti come Emma Stone e Ryan Gosling, già premiati. Il loro amore, quello tra un’aspirante attrice che diventerà una star e un pianista jazz che si affermerà “tradendo” la sua musica, mostra come realtà e sogno facciano parte di universi diversi. E non solo a Hollywood
A Los Angeles, il confine fra realtà e sogno non è mai stato molto preciso: e forse è per questo che tutti sognano di fare gli attori. Ma nella maggior parte dei casi fanno solo provini, immaginando di poter diventare prima o poi una star, e intanto servono cappuccini e caffè nei bar degli Studios hollywoodiani dove le star passano e vanno, ma cameriere e camerieri restano. In attesa del colpo di fortuna, dell’audizione che cambierà il loro destino, del momento topico in cui tutto si trasformerà e niente sarà più come prima.
Mia (Emma Stone, meravigliosa e tenera) e Sebastian (un Ryan Gosling commovente e bellissimo), protagonisti di La La Land, s’incontrano nella città dei sogni e s’innamorano uno dell’altra proprio condividendo desideri e fantasie, miraggi e ambizioni. Lei sopravvive dividendo un appartamento con tre amiche e servendo ai tavoli di uno snack, mentre scrive pièce teatrali destinate all’insuccesso; lui è un pianista jazz e suona in ristoranti e piano bar dove nessuno lo ascolta, però coltiva il sogno di avere un club tutto suo, dove finalmente suonare la musica che gli piace. E solo quella. Senza compromessi. Entrambi riusciranno a farsi strada nella vita, ma impareranno anche che sogno e realtà appartengono a universi distanti e diversi: difficile che possano coincidere esattamente, senza neanche un residuo o un rimpianto.
È dunque malinconico il sottofondo di questo musical colorato e ironico, romantico e struggente, costellato di numeri di canto e ballo semplicemente strepitosi, che citano e omaggiano molti capolavori della storia di questo genere tanto glorioso quanto amato dal pubblico. Dopo aver regalato a Emma Stone la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia 2016 e aver vinto 7 Golden Globe, un record, tra cui quello al miglior musical, ai due protagonisti e al regista (doppio premio, anche per la sceneggiatura), alla colonna sonora (di Justin Hurwitz) e alla migliore canzone (City of Stars), non c’è dubbio che sia tra i favoritissimi all’Oscar. Anche perché ha ottenuto la nomination in ben 14 categorie, praticamente tutte quelle più importanti.
Due ore di film che scorrono con leggiadra energia, senza un attimo di esitazione, fino a un finale folgorante, indimenticabile, che però non si deve raccontare. La La Land è un film intelligente, radioso, trascinante, incredibilmente godibile. Tutte caratteristiche che non sono esattamente moneta corrente di questi tempi. L’unico motivo per non andare a vederlo? Una seria e comprovata allergia per i musical. Ma vi consigliamo comunque di prendere qualche antistaminico, trattenere il fiato e andare ugualmente al cinema. Ne vale la pena! Perché vi stupirà. È davvero un fuoriclasse nel suo genere, un gioiello che ne rispetta i canoni ma al tempo stesso li reinventa, con passione e intelligenza.
Il regista Damien Chazelle è giovane (32 anni appena compiuti) e già aveva esplorato il binomio musica e ambizione nell’adrenalinico Whiplash, film sorprendente e intenso che metteva in scena il nevrotico rapporto fra un allievo, la sua batteria e un implacabile maestro (J.K. Simmons, che ha vinto l’Oscar per quel film: il regista l’ha voluto anche stavolta nel cast, sia pur in un piccolo ruolo): e soprattutto spiegava come realizzare i propri sogni sia sempre un’impresa che costa sudore e lacrime. Una verità che lì veniva urlata e qui, in La La Land, soltanto sussurrata, con infinita malinconia e incantevole brio.
La La Land di Damien Chazelle con Ryan Gosling, Emma Stone, J.K. Simmons, Finn Wittrock