Il giovane Francesco Amato confeziona con il suo secondo film, “Lasciati andare” una commedia divertente e ben scritta, che ha il suo punto di forza nei due protagonisti, Toni Servillo e la spagnola Verónica Echegui, ben aiutati da comprimari di livello come Carla Signoris e Luca Marinelli. È la prima dichiarata commedia al servizio dell’attore preferito di Sorrentino, che dall’alto della sua barba da psicanalista invita tutti, con un sorriso, a non reprimere gli impulsi più sinceri e le emozioni più vere
Lasciati andare, il secondo film di finzione del regista Francesco Amato, è una commedia brillante che racconta l’incontro-scontro tra uno psicoterapeuta, Elia Venezia, interpretato da un insolito Toni Servillo, per la prima volta sul grande schermo in un ruolo spiccatamente comico, e una personal trainer, Claudia, interpretata dall’esuberante e divertente attrice spagnola Verónica Echegui. Elia, psicanalista ebreo di risaputa bravura, deve restare impermeabile alle emozioni che gli scaricano addosso i suoi pazienti: ma nel suo caso c’è il sospetto che, con gli anni, la lucidità sia diventata indifferenza e il distacco, noia.
Ieratico e severo, con un senso dell’umorismo arguto e impietoso, tiene tutti a distanza di sicurezza, persino la sua ex moglie Giovanna (Carla Signoris) che vive nell’appartamento di fronte e con cui continua a condividere il bucato e qualche serata al teatro dell’Opera. Quel che si dice un’esistenza avara d’emozioni, di moti dell’anima e anche del corpo, che lui sublima mangiando dolci di nascosto e in gran quantità: finché un giorno, a causa di un lieve malore, è costretto a mettersi a dieta e a iscriversi a una palestra. Lui che ha sempre considerato ridicola la gente che fa queste cose, si ritrova a correre e fare stretching in tuta, calzini di spugna alti fino al ginocchio, scarpe da ginnastica e t-shirt, una mise sportiva che non gli appartiene e lo rende goffo e impacciato.
Incapace e riluttante alla fatica, abbandona subito la massa dei palestrati – non fa per lui – e decide di affidarsi a una personal trainer. È così che nella sua vita irrompe Claudia, il suo esatto opposto: super sportiva e con il culto del corpo è una giovanissima donna che non ha alcun timore reverenziale per i cervelloni fuori forma come lui e ha un’innata capacità di trascinare nei suoi casini chiunque le capiti a tiro. Per esempio il suo fidanzato Ettore (Luca Marinelli), detenuto e psicolabile. Elia e Claudia si ritrovano a trascorrere del tempo insieme: a parte gli allenamenti, vanno a cena fuori, a teatro, si aiutano a vicenda a risolvere problemi di vita quotidiana. Due caratteri opposti che, per necessità e contingenza, si danno una mano a vivere meglio, facendo inconsapevolmente il proprio lavoro. E alla fine, conoscendosi meglio, scoprono di avere molto in comune. Come dice Claudia durante uno dei loro tanti incontri: “Facciamo lo stesso mestiere, ristrutturiamo, tu la testa, io il corpo”.
Divertente e divertito, spesso travolto da situazioni comiche spiazzanti, per la prima volta l’attore feticcio di Paolo Sorrentino si ritrova in una commedia leggera e spensierata, diversamente dai suoi film precedenti in cui l’ironia serviva come motore per esprimere temi impegnati. Con Lasciati andare scopriamo un Servillo inedito, lontano dal fascino mondano e spregiudicato di Jep Gambardella o dall’esasperata riservatezza dell’uomo d’affari Titta Di Girolamo. Elia è tirchio, annoiato, un po’ sovrappeso e soprattutto esilarante. E le scene più divertenti del film si ritrovano proprio durante le sedute di terapia, mentre lui, con barba e occhiali tondi freudiani, ascolta i pazienti sul lettino. Si arriva a veri e propri momenti di comicità pura e raffinata, come nell’incontro con Ettore.
Lasciati andare è un film divertente, leggero e ben diretto, che suggerisce ai suoi personaggi, ma anche al pubblico in sala, di “lasciarsi andare”, cioè abbandonare pregiudizi e costrutti mentali e per una volta non affrontare la vita con professionismo ma un po’ da dilettanti, facendosi travolgere da quello che accade, vivendo liberamente e senza freni i propri impulsi, le emozioni più vere. Lo stesso Servillo, durante la conferenza stampa del film a Milano prova a individuarne la morale: “Lasciati andare spiega quel vecchio adagio che ci dice che la vita è ciò che ci accade mentre ci occupiamo di altro, e in fondo è quello che le commedie hanno sempre raccontato molto bene. Speriamo di esserci riusciti anche noi”.
Lasciati andare di Francesco Amato con Toni Servillo, Verónica Echegui, Carla Signoris, Luca Marinelli, Giacomo Poretti, Pietro Sermonti