Un Natale alla milanese firmato Aldo, Giovanni e Giacomo: dove si ride, un po’, e senza volgarità
Il ricco Giacomo spadroneggia nel suo ufficio panoramico affacciato sui grattacieli di Milano Porta Nuova, e fra una spericolata manovra finanziaria e l’altra, gioca a golf, compera edizioni rare delle poesie di Ungaretti e si gode il sonno del giusto nella serenità della verde Brianza, dove la sua famiglia possiede una spettacolare villa con parco e piscina. Intanto il suo maggiordomo e autista, l’ineffabile Giovanni, si dedica alle arti marziali e di nascosto spasima d’amore per la cameriera sudamericana, la focosa Dolores. Nel frattempo il proletario Aldo, venditore ambulante senza licenza, è costretto a dipingersi la faccia di nero per contrastare l’agguerrita concorrenza dei tanti commercianti africani.
I destini dei tre protagonisti inevitabilmente si incrociano, producendo una serie di equivoci e sconquassi, convivenze forzate e impreviste giravolte del caso e della fortuna. Il tutto sullo sfondo di una Milano allegra e disperata al tempo stesso, favolosamente ricca in alcuni quartieri, miserabile in altri, ovunque sempre più meticcia e forse anche per questo vitale.
In attesa dell’ormai imminente Expo 2015, che forse non riuscirà a rinnovare i fasti perduti della Milano da Bere degli anni ’80 ma potrebbe magari riservarci la bella sorpresa di una rinata Milano “da mangiare”, visto che ogni nuova iniziativa meneghina, in centro come in periferia, sembra ormai ruotare intorno al cibo.
Il nuovo film della premiata ditta Aldo, Giovanni e Giacomo vuol essere natalizio e adatto a tutta la famiglia, quindi mette al bando volgarità e pesantezze, intreccia gag con mano leggera e spirito ecumenico, regala ottimismo e mette una gran voglia di ballare e cantare al ritmo di una colonna sonora trascinante. Proprio come il film. Un cinepanettone amabile e gentile, confezionato con garbo, che si fregia dell’etichetta di “ecosostenibile”, poiché girato abbattendo i consumi energetici e limitando l’uso di materiali inquinanti.