Rivelato il cartellone 2018/2019: un articolo che vi spiega tutto, ma proprio tutto quello che vedrete in scena sul primo teatro nazionale d’Europa.
Responsabilità e vocazione internazionale. Queste le parole chiave adatte per condensare le linee guida delle scelte del cartellone del Piccolo Teatro. Non poteva che essere così anche per la stagione 2018/2019. Primo teatro nazionale d’Europa e primo teatro d’Italia ad aver ottenuto l’autonomia gestionale nel 2016, il Piccolo sotto la direzione di Sergio Escobar punta ancora una volta sulle lunghe teniture, sulla drammaturgia contemporanea e sulla dimensione europea.
Scegliere di tenere in cartellone uno stesso spettacolo per lunghi periodi si rivela una scelta vincente. Le conferme arrivano dai numeri. Una presenza di pubblico massiccia che ha garantito una copertura delle sale superiore al 97%.
Basti pensare alle 40.000 persone che si sono avvicendate tra le poltrone del Teatro Strehler dal 23 gennaio all’11 marzo 2018 per assistere a uno degli spettacoli di punta della ormai scorsa stagione, Freud o l’interpretazione dei sogni diretto da Federico Tiezzi. Un successo che da parte della direzione del Piccolo si ha tutta l’intenzione di bissare sull’onda di quella vocazione internazionale propria anche della città di Milano.
Grande attesa per La tragedia del vendicatore (foto in basso) del giacobita Thomas Middleton, diretto dall’inglese Declan Donnellan, Leone d’oro alla carriera, maestro della regia scespiriana, per la prima volta impegnato in una produzione del Piccolo. Una riflessione – come si apprende dal sito del Piccolo – su un governo corrotto e una società ossessionata dal sesso, dalla celebrità, dalla posizione sociale e dal denaro, dominata dal narcisismo e da un bisogno compulsivo di auto-rappresentarsi. Un’indagine sulla società e sugli impossibili esiti positivi se le fondamenta sono terrore, imposizione e violenza è rappresentata anche da Cuore di cane di Michail Bulgakov, riscritto da Stefano Massini e diretto da Giorgio Sangati. Tra gli interpreti Sandro Lombardi e Paolo Pierobon.
Narcisismo e bisogno di essere considerati sono il leit-motiv anche di Non sono un Gabbiano, diretto e ideato da Stefano Cordella. Al centro i conflitti e le relazioni giocati sulla base di un amore che si annuncia inquinato.
Tra le novità, inoltre, da segnalare la presenza di Marco Paolini, per la prima volta protagonista di una co-produzione firmata Piccolo Teatro di Milano –Teatro d’Europa e Jolefilm. Dal 14 marzo al 18 aprile andrà in scena Nel tempo degli dèi, il calzolaio di Ulisse, di Marco Paolini e Francesco Niccolini, per la regia di Gabriele Vacis. Una rilettura contemporanea del poema d’Omero, occasione di riflessione sulla condizione dei migranti e sul ruolo giocato dall’occidente.
Jacopo Gassman, invece, per la prima volta al Piccolo firma Il ragazzo dell’ultimo banco di Juan Mayorga (altra attesa presenza). François Ozon nel 2012 ne ha tratto il film Dans la maison. Un thriller, una satira feroce, una riflessione sui limiti e i confini etici della scrittura che si insinua nelle vite altrui, inquadrate in una società caratterizzata dal divario economico. Una lotta tra protagonisti che devono fare i conti con i propri fallimenti.
Di grande impatto si annunciano gli spettacoli internazionali che rientrano all’interno di quel rapporto di collaborazione che unisce il Piccolo con i teatri di San Pietroburgo (Aleksandrinskij e Maly) e il Vachtangov State Academic Theatre di Mosca. Per il Festival Le stagioni russe in Italia, promosso dal Ministero russo della cultura, sul palco dello Strehler e dello Studio Melato, si potranno applaudire le regie di Valerij Fokin, Andrij Zholdak, Rimas Tuminas, Anton Okoneshnikov. Inoltre, dal fine novembre al primo dicembre si potrà partecipare a conferenze, mostre, dibattiti ed approfondimenti dedicati alla storia del teatro russo. Eventi accolti nelle cornici del chiostro Nina Vinchi, degli spazi del Piccolo e della Scuola di Teatro.
Attesissimo, inoltre, a maggio The repetition, Histoire(s) du théâtre (I) (foto in basso di HUBERT AMIEL) , un’indagine sulla rappresentatività della violenza in scena, tema caro a Milo Rau, per la prima volta al Piccolo. Per quel che concerne le produzioni internazionali, inoltre, si annuncia in cartellone il raffinato La dama duende, commedia di cappe e spade di Calderon de La Barca, portato sulle scene dalla Compañía Nacional de Teatro Clásico diretta da Helena Pimenta.
In giugno invece, dopo due anni di assenza, la Grecia torna protagonista, grazie alla collaborazione con il Ministero greco della cultura e dello sport. Si ricorda la co-produzione di anni fa grazie al quale sulle scene si è potuto ammirare a Milano Odyssey, diretto da Bob Wilson, che dirige anche i diplomati della Silvio D’Amico con Muller Hamletmachine, di Heiner Müller (foto in basso di LUCIE JANSCH)
Chiuderà la stagione il Festival Milano Flamenco che sarà lanciato dall’ anteprima autunnale Baile de Autor con la compagnia di Manuel Liñan, ballerino e coreografo già applaudito negli anni scorsi dal pubblico del Piccolo, nel 2017 insignito dal Ministero di Cultura Spagnolo del prestigioso Premio Nacional de Danza.
Novità assoluta l’entrata del Piccolo nel Cenacolo Vinciano. In occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, Sonia Bergamasco presterà voce e corpo a Fernanda Wittgens, la storica Soprintendente, prima donna in Italia, nel 1940 a vincere tale titolo e a permettere la salvaguardia di innumerevoli opere d’arte e monumenti dai danni della guerra. Lo spettacolo sarà in scena per un numero di spettatori limitato il 25 settembre in due turni all’interno del Cenacolo vinciano, mentre il 26 e il 27 andrà in scena in via Rovello. Altro luogo dai forti echi storici e simbolo di ricostruzione, grazie alla tenacia degli allora poco meno che trentenni Giorgio Strehler e Paolo Grassi.
In occasione di questo anniversario, inoltre, dal 2 al 5 maggio Massimiliano Finazzer Flory sarà protagonista dell’impossibile intervista Essere Leonardo Da Vinci, mentre Flavio Albanese riprenderà lo spettacolo per ragazzi Il volo di Leonardo.
Da segnalare infine, la prima mondiale dello spettacolo L’isola del Tesoro di Eugenio Monti Colla, prima della tournée negli Stati Uniti e lo spettacolo Finale di Partita di Beckett con Glauco Mauri e Roberto Sturno, per la regia di Andrea Baracco, in scena dal 23 ottobre al 4 novembre. Il progetto si inserisce in un percorso comune che avvicina il Piccolo al Teatro della Scala dove andrà in scena da metà novembre la prima assoluta di Fin de Partie, composta da György Kurtág. Il Piccolo, in occasione del 27° Festival Milano Musica György Kurtág. Ascoltando Beckett, proporrà in collaborazione con il Teatro alla Scala quattro appuntamenti, occasione di approfondimenti ed eventi, tra cui la riproposizione in video dello storico spettacolo Giorni Felici diretto da Giorgio Strehler. Attrice assoluta Giulia Lazzarini.
Molte le proposte del Piccolo, impossibile elencarle tutte. Ad ogni modo si chiude questo excursus con la segnalazione di molti ritorni. Pippo DelBono ritorna con l’allestimento floreale di Thierry Boutemi con lo spettacolo Gioia, Emma Dante, Toni Servillo, Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Ottavia Piccolo, Moni Ovadia, Francesco Gifuni, Gabriele Lavia, Carmelo Rifici, Silvio Orlando, Laura Pasetti e Stefano De Luca. Ritorna L’ Arlecchino con la nuova interpretazione di Enrico Bonavera, dopo i saluti alla scena di Ferruccio Soleri. Lo spettacolo-simbolo del Piccolo poi approderà ad Algeri, mentre il Teatro Comico di Latini arriverà a Istanbul. Spettacoli al centro della tournée promossa dal MAECI, nell’ambito del progetto “Italia, Culture, Mediterraneo”.
Saranno riproposti gli eventi in collaborazione con la Civica Jazz Band. A settembre protagonista sarà MITO e TRAMEDAUTORE.
Inoltre continuerà il dialogo tra cinema e Piccolo. Studio Film Festival, alla XXIII edizione, sarà diretto e curato da Gabriele Salvatores, mentre come da consuetudine a giugno sarà riproposto lo Strehler Festival Mix Milano.