In “Stronger” l’eclettico regista americano Dave Gordon Green, già premiato al Sundance Festival e alla Mostra di Venezia, rievoca l’attentato alla maratona del 2013. Nel quale il giovane Jaff (Jake Gyllenhaal, molto bravo) perse entrambe le gambe ma non la forza di riconquistare un’autonomia fisica e salvare un matrimonio in crisi. Diventando un eroe nazionale capace di superare una tragedia
Tratto dall’omonimo libro di Jeff Bauman e Bret Witterm, memoir del protagonista della vicenda, il film Stronger racconta la tragedia dell’attacco terroristico alla maratona di Boston del 15 aprile 2013. Todd Lieberman, della Mandeville Films, si interessò alla storia di Jeff, che, trovandosi in prossimità della fine del percorso della maratona, rimase coinvolto nell’esplosione, e decise di affidare a John Pollono la stesura della sceneggiatura. Inizialmente Jeff era restio a rivivere il dramma che lo ha coinvolto, ma durante il percorso di guarigione si decise a portare avanti il progetto delle sue memorie riguardo alla maratona, da cui lo sceneggiatore ha tratto la storia narrata nel film. Il regista prescelto è stato poi il 43enne David Gordon Green, autore capace di maneggiare con abilità diversi generi e passato con successo da vari festival, dal premio della giuria 2003 al Sundance (grazie a All Real Girls ) a uno Special Award nel 2013 alla Mostra di Venezia (per Joe).
Il protagonista della vicenda, Jeff Bauman (Jake Gyllenhaal), è un uomo come tanti, con un lavoro comune e una tipica famiglia americana, chiassosa e amante della birra. La sua vita viene completamente stravolta quando, a 27 anni, resta gravemente ferito nell’esplosione di due bombe fabbricate in casa ad opera di due fratelli, attentatori ceneni, e usate durante la maratona di Boston del 2013. Jeff si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, mentre aspettava al traguardo Erin (Tatiana Maslany), la donna di cui era innamorato, con cui stava attraversando un momento di crisi di coppia. Con la deflagrazione Jeff perde entrambe le gambe, amputate dal ginocchio in giù in ospedale, dove viene trasportato immediatamente grazie all’intervento tempestivo di un uomo che ferma l’emorragia con un primo intervento di emergenza.
Quando riprende conoscenza, Jeff è circondato dai suoi familiari, dai suoi amici e da Erin, coprotagonisti di quello che sarebbe stato il suo percorso successivo verso il superamento della tragedia. E dopo aver aiutato i servizi segreti a individuare i responsabili dell’attacco, diventa un eroe nazionale, acclamato subito dai suoi concittadini e ben presto in tutto il paese. Inizia così per lui una nuova, duplice sfida, sul piano fisico con le faticose fisioterapie che dovrà sopportare per trovare la sua nuova dimensione di autonomia fisica, dal punto di vista relazionale con il tentativo di ridare forza e unità alla sua famiglia ricostruendo il rapporto con Erin.
Diventato ormai un ragazzo-simbolo di speranza e di forza, Jeff si trova in continuo conflitto tra le continue richieste dal mondo esterno, enfatizzate dalla madre (Miranda Richardson), di “sfruttare” la metafora del sopravvissuto in troppe occasioni pubbliche, e il suo disagio nel dover continuare a rivivere quella terribile esperienza. Anche perché non si sente un eroe ma solo un sopravvissuto, uscito vivo per puro caso dalla catastrofe, che continua ad avere gli stessi problemi di immaturità che aveva prima dell’incidente. Continuando a reagire e a combattere, poco a poco Jeff si rende conto che i suoi sforzi non sono solo necessari per la riabilitazione fisica, ma sono diventati un esempio di coraggio e perseveranza che indirettamente iniziano a influenzare positivamente altre persone, per esempio altri sopravvissuti o familiari di vittime.
Jake Gyllenhaal (Donnie Darko, I Segreti di Brokeback Mountain, Animali Notturni) veste perfettamente i panni di un giovane adulto ancora immaturo che si vede costretto a rivalutare la sua vita e a imparare, come un bambino, a sopravvivere in un nuovo corpo. L’attore ha trascorso molto tempo con Jeff e la sua famiglia, e in effetti riesce a esprimere al meglio il disagio legato alla tragica menomazione, ma anche quello legato alle tipiche problematiche dei giovani, come la scarsità di lavoro, l’emancipazione dai genitori e le relazioni sentimentali. Ed è circondato da un cast che contribuisce a suscitare una percezione di realismo, evitando di scivolare nell’ovvio e nel pietoso, in un buon equilibrio tra le sfide di vita quotidiana del protagonista e gli ostacoli del mondo reale. Altra grande protagonista del film è la città di Boston, che con i suoi abitanti diventa portavoce di una resistenza e di una forza tali da diventare un positivo esempio contro l’oscurità che sta attraversando la nostra società attuale.
Stronger – Io sono più forte, di David Gordon Green con Jake Gyllenhaal, Tatiana Maslany, Miranda Richardson, Richard Lane JR., Nate Richman, Clancy Brown