“In viaggio con Adele” di Alessandro Capitani, con Alessandro Haber e la bravissima Sara Serraiocco, racconta l’incontro tra un attore anaffettivo e in crisi e una ragazza 25enne con la Sindrome di Asperger in cerca del padre mai incontrato. Costretti a convivere su un’auto che viaggia lungo una Puglia piatta, incolore e un po’ ostile, troveranno la via per una relazione sempre più familiare
Alessandro Capitani per In viaggio con Adele sceglie di parlare di diversità, ma quella emotiva e psichica, che non si vede e rende chi ne è affetto all’apparenza uguale a tutti i “normali. Anche se in realtà è profondamente diverso nella mente, che sembra spaziare in ambienti sconfinati e irraggiungibili dai più. Il regista di Interferenze e Come prima, più di prima ti amerò, tornato al lungometraggio, segue il canovaccio narrativo tessuto da Nicola Guaglianone, che continua a prediligere nella costruzione dei personaggi femminili la presenza di una qualche forma di devianza, anomalia, disturbo, o semplice difformità nello stare al mondo. Qui però non siamo di fronte a uno scostamento principalmente fisico come quello di Dasy e Viola in Indivisibili di Edoardo de Angelis, arrivate poco dopo la curva psicologica fiabesca di Jessica nel pluripremiato film di Gabriele Mainetti Lo chiamavano Jeeg Robot.
Il film parte dal personaggio di Aldo (Alessandro Haber), un noto attore di teatro alla ricerca di un’ultima chance cinematografica, terrorizzato dall’idea della malattia e della morte e per questo ripiegato su una non vita, in cui fa scelte che non lo soddisfano. Tutto cambia quando incontra Adele, una ragazza 25enne con la sindrome di Asperger che dopo la morte della madre Margherita decide di mettersi alla ricerca del padre mai incontrato: Aldo. Inizia così un viaggio in una Puglia inospitale dove due perfetti sconosciuti, diversissimi tra loro, trasformeranno una relazione improbabile in qualcosa di unico, indimenticabile, assomigliando poco a poco quello che non hanno mai pensato di poter essere insieme: un padre e una figlia.
Ma quest’avventura on the road, se può essere elettrizzante per la giovane è imprevista e accettata suo malgrado dall’uomo di spettacolo con importanti impegni che lo attendono oltralpe, per cui poco disposto verso questa “gatta da pelare”. Disabituato a stare a stretto contatto con altri esseri umani, chiuso, anaffettivo, cinico, nella convivenza automobilistica forzata avrà un’opportunità, seppur dolorosa, per riconsiderare la sua vita, giungendo a conclusioni inaspettate. Si ride, ci si tuffa in un’avventura tra la fuga e i battibecchi dei due protagonisti, e ci si commuove. Capitani isola Haber e la Serraiocco in un paesaggio piatto dove non ci sono distrazioni visive dagli attori. Ci sono soltanto loro, due anime diversissime a rincorrersi per ritrovarsi.
Interpreta Adele una bravissima Sara Serraiocco, colorata di rosa dal suo pigiama a forma di coniglio, che sforna battute fulminanti e irresistibili in foggiano stretto ed esprime risate e pianti sempre diversi. Osservarla è come attraversare il mondo interiore, la solitudine e la voglia di tenerezza della sua Adele. Sa immergersi nelle fissazioni e nei disturbi della ragazza con maestria, mostrando in modo semplice la sua complessa emotività e quella continua ricerca di certezze che la porta a dare un nome a tutto e a scriverlo su dei post-it rosa, ribadendo spesso l’ovvio.
E il regista mette tutto perfettamente in ordine, così che non trovino spazio giudizi, moralismi, ammiccamenti. In viaggio con Adele raggiunge così la sua completezza proprio grazie all’ironia, che alleggerisce il girato ed evita picchi drammatici, portandoci a riflettere, più che sulla diversità di Adele, sulla nostra normalità o su ciò che riteniamo tale. Al buon esito del film contribuiscono la fotografia di Massimiliano Kuveiller e le musiche originali di Michele Braga. Emozionante poi il finale col sottofondo musicale della stupenda Life on Mars di David Bowie cantata da Aurora.
In viaggio con Adele, di Alessandro Capitani, con Sara Serraiocco, Alessandro Haber, Isabella Ferrari, Patrice Leconte