Il trio Persichetti-Ramsey-Rothman, con l’aiuto di ben 140 animatori, realizza un divertente patchwork creativo, tecnologico, un vero collage di tecniche e stili che ha conquistato il pubblico Usa e ora punta dritto all’Oscar. E iI nuovo prodotto della joint venture tra Marvel, Sony e Columbia, forte di un protagonista nero, si rivolge a un pubblico di grandi e piccoli, tra citazioni a raffica e colori sfolgoranti
Pow, bang, zap. Scazzottate, tinte sgargianti e calzamaglie, un sacco di calzamaglie, come nei telefilm di Batman della nostra infanzia. Eppure guai a pensare a Spider-Man: Un nuovo universo del trio Persichetti-Ramsey-Rothman come a un prodotto esclusivamente per bambini o preadolescenti. Al netto di una trama soft ma neanche troppo, la nuova pellicola della joint venture tra Marvel, Sony e Columbia (già insieme per il disastroso Venom) è una sfrenata opera pop dei giorni nostri, capace di mescolare a meraviglia spirito e linguaggi da comic stripes, animazioni al computer, cartoni animati vecchio stile e personaggi che nulla avrebbero da invidiare ad alter ego in carne e ossa.
Se poi al mix si aggiunge, a mo’ di ciliegina sulla torta, la qualità di dialoghi scritti per incastrarsi alla perfezione, come è ormai consuetudine e marchio di fabbrica delle trasposizioni Marvel su grande schermo, allora è facile capire perché Spider-Man: Un nuovo universo abbia realizzato all’esordio nelle sale statunitensi il miglior incasso di sempre per un cartoon natalizio. E dopo la nomination ai Golden Globe come miglior film d’animazione, chissà che, complice l’anno pressocché sabbatico di casa Pixar (che coi sequel non ci ha mai saputo fare per davvero), non si possa puntare al colpaccio anche alla prossima cerimonia degli Oscar.
Un Oscar che avrebbe dell’inaspettato, forse, davanti a colossi come appunto Gli Incredibili 2, Ralph Spacca Internet (ancora Disney) e il sempre geniale Wes Anderson di L’isola dei cani, ma sarebbe senza dubbio altrettanto meritato. Perché il cartoon dell’Arrampicamuri in formato all black (il protagonista è Miles Morales, lo Spider-Man afro ispanico dell’universo alternativo Marvel Ultimate) è se non altro una novità, e una novità coraggiosa, un caleidoscopio di colori in movimento riuscito alla perfezione nella forma e nei tempi, che nulla ha da invidiare ai kolossal dell’universo “canonico” Marvel di Avengers e soci, né alla fredda spettacolarità dei moderni lungometraggi animati realizzati interamente in CGI.
Pensato come prodotto a sé stante, Spider-Man: Un nuovo universo finisce comunque per far esplodere citazioni a raffica e strizzate d’occhio al fan più esperto (a cui si raccomanda di restare seduto a tutti i costi fino alla post-credits scene), compreso il solito, riuscitissimo e quasi commovente cameo/omaggio al recentemente scomparso Stan Lee, compianto creatore dell’Uomo Ragno originale. Eppure, la sceneggiatura pensata da Rodney Rothman (22 Jump Street) e Phil Lord (Lego Movie, Piovono polpette) si offre senza alcun timore reverenziale a spettatori di qualunque età ed esperienza pregressa con il mondo dei comics, forte del supporto di un’immaginazione grafica senza precedenti, con l’obiettivo dichiarato di far sì che al pubblico sembri di “camminare in un fumetto”, tra toni scanzonati e tematiche più seriose, primo fra tutti il senso di colpa per la perdita di qualcuno di caro, vero banco di prova per ogni Spider-Man che si rispetti.
E se è vero che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, questa volta la Sony non ha badato a spese, assemblando un team di più di centoquaranta animatori, al punto che il risultato finale è un vero e proprio collage di tecniche e stili, uno per ognuno dei cinque protagonisti, riuniti in un unico universo sull’orlo del collasso (cromatico e non solo) dalla classica macchina mortale del cattivone di turno, un Kingpin mai così malvagio e imponente, doppiato dall’ottimo Liev Schreiber. Al suo fianco, un cast di voci di tutto rispetto, dal premio Oscar per Moonlight Mahershala Ali alla protagonista del prossimo Bumblebee, primo spin-off della serie Transformers, Hailee Steinfeld, fino all’attore e rapper di origini giamaicane Shameik Moore nei panni del giovane protagonista. Proprio dal mondo dell’hip-hop e del R’n’B, infine, pesca anche l’azzeccatissima colonna sonora del film, ideale playlist quotidiana dell’adolescente Miles/Ultimate Spider-Man, efficace contributo a un prodotto nel suo complesso altrettanto giovane, audace e ricco di energia.
Spider-Man: Un nuovo universo, di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, con Shameik Moore, Mahreshala Ali, Hailee Steinfeld, Liev Schreiber, Jake Johnson