Lui è triste, lei allegra. Si amano e si “ricordano”, ciascuno a suo modo

In Cinema

Come il film di debutto, “Dieci inverni”, pure l’opera seconda di Valerio Mieli è pregevole ed empatica, intelligente e filosofica. Nel far vivere un incontro sentimentale, e le vicende complicate che ne seguiranno, mette al centro la memoria di ognuno di noi, la storia che ci raccontiamo, ogni volta inevitabilmente modificata. Se l’intensità fragile e rabbiosa di Luca Marinelli è ormai una conferma, il sorriso ostinato, fra luci e ombre, della quasi esordiente Linda Caridi è invece una piacevole scoperta

Lui è triste, lei è allegra: così si presentano i due protagonisti di Ricordi?, il secondo film di Valerio Mieli. Si incontrano a una festa e si riconoscono in mezzo alla folla, diversissimi e per questo (forse) complementari. È subito amore. E desiderio, passione, tenerezza. E dolore. Perché sul filo di quella differenza, evidente fin dalle prime inquadrature, si costruisce un rapporto sempre un po’ in bilico sul baratro, dove i ruoli sono destinati a modificarsi incessantemente. Lui e lei (i nomi nemmeno li sappiamo, se li sussurrano all’orecchio in una delle prime scene, e a noi spettatori non è dato sentirli) sono sempre al centro della scena, ma li scopriamo poco a poco attraverso l’intrecciarsi continuo di ricordi spesso divergenti.

Conosciamo lui nei panni del bel tenebroso, sguardo appannato di malinconia, piega amara delle labbra, spalle ingobbite dal peso (della sofferenza) del mondo. Lo conosciamo attraverso il suo primo ricordo, da piccolo, a un’altra festa, a casa del bambino più ricco della scuola, l’occasione della prima feroce umiliazione: il suo dono, un dolce casalingo confezionato con amore dalla mamma, viene vituperato e utilizzato come pallone in un’improvvisata partita a calcetto.

Lei si presenta come l’esatto contrario: bella e solare, sorridente, lieve, ottimista. Alla domanda “qual è il tuo ricordo più brutto?” non sa nemmeno rispondere. Perché davvero non ha vissuto neanche un istante di sofferenza, nella sua pur breve vita di giovane donna? Ovviamente no. Felicità e infelicità sono distribuiti troppo casualmente nel mondo per poter immaginare una simile eventualità. E allora? Come ci definiamo felici e infelici? Come affrontiamo il futuro a partire da un presente che già subito scivola nel passato, diventando preda di una memoria sempre intrinsecamente lacunosa, quando non bugiarda?

Il punto ovviamente non è decidere chi ha ragione e chi ha torto, nel descriversi di volta in volta felice o infelice, rispetto a ciò che davvero ha vissuto nella sua vita, lunga o breve che sia. Il punto è che noi siamo la storia che ci raccontiamo, e ogni volta che riprendiamo il racconto inevitabilmente lo modifichiamo, cambiando dettagli e colori, punti di vista e stati d’animo. Insomma, siamo sempre noi ma ogni volta, anche se ci impegniamo a non dire bugie, finiamo col raccontarci (e raccontare agli altri) una storia diversa.

Si è laureato in filosofia alla Sapienza di Roma, Valerio Mieli, prima di studiare regia al Centro sperimentale di cinematografia: e si vede. È infatti profondamente filosofico l’approccio al tema della memoria che ritroviamo in questo film. Un approccio che potrebbe sembrare pesante, intellettuale, forse persino cerebrale, che però si incarna fin da subito in una storia d’amore, e quindi in un tessuto cangiante fatto principalmente di emozioni, di parole, sì, ma anche e soprattutto di sensazioni. È una piccola grande scommessa quella del regista/sceneggiatore, alla sua opera seconda dopo l’altrettanto pregevole Dieci inverni, che torna a parlare di amore e ricordi, mettendo in scena una sorta di puzzle esistenziale capace di parlare di sentimenti senza scivolare mai, neppure per un istante, nel sentimentalismo. La regia accarezza i personaggi, la sceneggiatura li scruta e li penetra, ma lo sguardo rimane sempre profondamente empatico. Ad aiutarlo nell’impresa, pochi e perfetti interpreti. E se l’intensità fragile e rabbiosa di Luca Marinelli è ormai una conferma, il sorriso ostinato fra luci e ombre della quasi esordiente Linda Caridi è una piacevole scoperta.

Ricordi? di Valerio Mieli, con Luca Marinelli, Linda Caridi, Giovanni Anzaldo, Camilla Diana.

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