Una nuova sala, quarantacinque titoli, grandi ritorni e nuove strade. Il Teatro Franco Parenti prepara una stagione da scoprire
Chi ha stabilito il valore del “Qui e ora”? e soprattutto, cosa significa? In un momento storico in cui anche al teatro è chiesto di raccontare il presente, il Teatro Franco Parenti lo declina in una spinta propulsiva: “oggi è già domani”. Con queste parole in via Pierlombardo si guarda a un futuro prossimo che vedrà moltiplicarsi innanzitutto gli spazi, con la Sala Nuova su cui il primo sipario si aprirà nella primavera 2020.
Un nuovo giorno che vede sempre più vicino il traguardo del cinquantennale del teatro diretto da Andrée Ruth Shammah – che si immerge nel tema del linguaggio e firma una nuova regia: Coltelli nelle galline (7-20 ottobre) – , ma nel frattempo vuole fare sintesi di tutti i tempi. A cominciare dal passato, dalla memoria che offre strumenti per decodificare l’oggi, per interpretarne le inquietudini e segnare un passaggio a un domani già presente. I promessi sposi alla prova testoriani e i giovani protagonisti, che tornano tra l’11 e il 23 febbraio (foto in evidenza), stanno lì a dimostrarlo, guidati dal Maestro Luca Lazzareschi, che sarà in scena anche con Clôture de l’amour a ottobre.
Titoli interessanti e nomi di talento, riconosciuti e da scoprire, si incontrano: basti il solo esempio di The rain stop falling, in cui una compagnia nutrita (tra gli altri Semino Favro, Cavalcoli, Garribba, Villano) si muove a cavallo dei secoli e delle generazioni. Sono però tanti i ritorni di chi ormai è padrone di casa, e dal luogo ha assorbito la capacità di prescindere dai tempi: Gioele Dix, e il suo Vorrei essere figlio di un uomo felice (26 novembre – 1 dicembre) ma è impossibile non citare Filippo Timi, che torna a lanciarsi nel suo lirico Skianto (21 gennaio – 2 febbraio) per atterrare, nel finale di stagione, in un Cabaret delle piccole cose (5-24 maggio).
Una parabola simile la disegnano anche altri due “figli” del teatro, Raphael Tobia Vogel e Francesco Brandi, che tornano con il loro cult Per strada (13 febbraio – 1 marzo) per muovere altrove. Verso un nuovo volto del proprio lavoro, nel caso di Brandi, che firma un riallestimento del suo ultimo testo intorno all’umanissimo Gino il postino (5-24 novembre), verso lidi inesplorati nel caso di Vogel, che firmando la regia di Marjorie Prime (22 ottobre 17 novembre) condivide la riflessione sull’intelligenza artificiale con REM di Edoardo Erba e ritrova l’altro sodale Francesco Sferrazza Papa. Che divide il palco anche con altri giovani che hanno perso la qualifica di prospettive per assumere quella di certezze ormai solide, vale a dire i protagonisti di Opera Panica, che nella prossima stagione trova un secondo capitolo tra il 28 maggio e il 14 giugno.
Nel centenario della nascita di Primo Levi, è Valter Malosti a incaricarsi di portarlo in scena, in un doppio appuntamento. Se questo è un uomo dal 9 al 20 ottobre, mentre il 24 e il 25 maggio sarà invece la volta de Il sistema periodico, in cui Malosti dirige Luigi Lo Cascio. Ci si aspetta la stessa originalità che Malosti ha già dimostrato, mentre è verosimilmente una certezza quella che ammanterà il Peer Gynt suite con cui Federica Fracassi e Luca Michelatti riabiteranno la Palazzina dei Bagni Misteriosi tra il 12 e il 22 dicembre.
Due anche le idee di Riccardo Pippa: il già apprezzatissimo Visite a chiudere la stagione in corso (6–27 giugno), mentre per l’inverno aspetta gli spettatori del Parenti Sulla morte senza esagerare (5-8 dicembre).
Doppia, infine, anche la firma alla regia di Filippo Dini: Locke (10-29 marzo) e Pirandello, Così è se vi pare (5-17 maggio) a cui è dedicato anche il viaggio di Sebastiano Lo Monaco (1-5 aprile).
Tornano tanti grandi nomi: Silvio Orlando diretto da Lucia Calamaro, ad esempio, sarà in Sala Grande tra il 7 e il 17 novembre, le Signorine Isa Danieli e Giuliana De Sio dal 23 ottobre al 3 novembre, mentre Giuseppe Battiston e Maria Roveran racconteranno il Winston vs Churchill di Carlo G. Gabardini dall’8 al 19 gennaio.
Sulle tavole degli stessi palchi si cimenteranno col teatro anche due scrittori amatissimi: Marco Malvaldi e il suo Infinito tra parentesi a dicembre (3-15), mentre Fabio Geda firma la riduzione di Nel mare ci sono i coccodrilli. (22 gennaio-2 febbraio). Non ha bisogno di presentazioni Dracula, in cui Lo Cascio arriva al Parenti insieme a Sergio Rubini (25 febbraio – 1 marzo). È tratto da Simenon Il gatto, con Elia Shilton, (19 dicembre-1 dicembre). Shilton è tra i protagonisti del riuscito Cita a ciegas firmato Sbammah (11-22 dicembre). Uno dei testi con cui si vola alla fine del mondo, in quell’Argentina a cui il Parenti dedica un percorso specifico, che comprende anche Proximo di Trocalchir (22-24 novembre) e Un poyo rojo (9 – 12 giugno).
Sta per iniziare il tempo di un viaggio ricco di tappe: Polonia, La cometa (3-6 gugno), Giappone (4 luglio) e poi, dopo l’estate, la Francia di Garden Party (31 dicembre-6 gennaio) e a marzo, 20-22, Israele: Mother, three.
Ma anche il Burkina Faso di Thomas Sankara e Alberto Malanchino (24 marzo – 9 aprile) e L’angelo di Kobane raccontato da Anna La Rosa (31 marzo – 9 aprile).
A chiudere il cerchio, dopo la disavventura “pirotecnica” di questa primavera, torna la compagnia del teatro Linguaggicreativi, che omaggia Testori in La purezza e il compromesso (4-9 febbraio).
Insomma, un mondo senza confini di tempo né di spazio: c’è da aspettare solo che si abbassino le luci e si apra il sipario su una nuova stagione. Non molto, niente paura: oggi è già domani.
Immagine di copertina © Noemi Ardesi