Un incidente stradale e un blackout mondiale cambiano la vita di Jack, aspirante musicista: perché dal pianeta scompaiono tutti i successi dei Fab Four di Liverpool e lui, che è l’unico a ricordarseli, li spaccerà per suoi. Danny Boyle con “Yesterday” ritenta la carta del fortunatissimo “Millionaire”. Anche al centro di questo film c’è una storia di riscatto e successo che nasce dalla fortissima fiducia in se stessi. E un esordiente protagonista indiano, Himesh Patel, finora divo della tv inglese
Jack Malik (Himesh Patel), protagonista di Yesterday, il nuovo film di Danny Boyle, suona la chitarra, canta e compone canzoni, pensa di avere un gran talento ma di essere sfortunato. Questo potrebbe spiegare il motivo per cui, nonostante i tanti sforzi, nessuna casa discografica voglia mai saperne di lui. L’unica a credere ciecamente nel suo futuro di star della musica è la tenera Ellie (Lily James), amica devota e manager fedele, innamorata di lui fin dai banchi della scuola elementare. Quindi, forse non del tutto oggettiva nei suoi giudizi!
Una sera Jack sta pedalando verso casa quando viene investito da un pulmino e perde coscienza nel momento esatto in cui accade un (del tutto inspiegabile) blackout planetario. Quando le luci si riaccendono, e lui si risveglia dal coma, scopre che dal mondo sono state cancellate tutte le canzoni dei Beatles. Nessuno ricorda l’immortale musica dei quattro di Liverpool. Nessuno tranne lui. E la tentazione di spacciare per propri capolavori come Yesterday, Hey Jude o Let It Be è davvero irresistibile. Jack conquista così la vetta delle classifiche in tutto il mondo, grazie all’aiuto del tutto disinteressato della pop star Ed Sheeran (che recita con molta ironia nei panni di sé stesso) e di una nuova, efficientissima manager (Kate McKinnon). La sua vita diventa così una magnifica a avventura, ma il prezzo del successo è alto e, si sa, il conto rischia di essere ancora più salato quando fama e ricchezza vengono rubati a qualcun altro. Anche se in questo caso l’altro in questione semplicemente non esiste (più).
Già solo leggendo la trama del tredicesimo film di Danny Boyle, la mente corre subito al titolo più famoso del regista inglese, The Millionaire, vincitore nel 2008 di ben 8 premi Oscar. Il modello è infatti in gran parte lo stesso. Nel film che aveva girato a Bollywood il ragazzo povero che riesce a vincere l’edizione indiana di “Chi vuol essere milionario?” incarna l’idea di un possibile riscatto ottenuto attraverso l’impegno, la fiducia in sé stessi e un pizzico di fortuna. Dieci anni dopo Boyle ci riprova confezionando una storia piena di fantasia e di ottimismo dove ancora una volta impegno fa rima con sentimento e la fortuna prende le sembianze di un blackout dagli esiti imprevedibili. E anche la scelta di un attore protagonista di origini indiane, Himesh Patel – al suo esordio su grande schermo, dopo essersi fatto le ossa nella tv britannica – rafforza l’impressione di un’operazione studiata a tavolino con l’intento ben preciso di replicare il successo del 2008, combinando in giuste dosi romanticismo ed elementi fantastici, commedia e musica.
Un’impresa in cui Danny Boyle non si è lanciato da solo: al suo fianco, in veste di sceneggiatore e produttore, troviamo Richard Curtis, apprezzato autore di commedie romantiche capaci di sbancare ripetutamente il botteghino, da Quattro matrimoni e un funerale a Notting Hill, da Il diario di Bridget Jones a Love Actually. Tutto bene, quindi? Sì e no. Yesterday è un film divertente ma non trascinante, godibile ma mai sorprendente, piacevole ma incapace di far sognare lo spettatore. Gli ingredienti sono ottimi, i protagonisti simpatici, il talento di Richard Curtis innegabile, la mano di Danny Boyle sempre abile. Ma il risultato rimane in qualche modo al di sotto della somma dei singoli elementi. Insomma, un prodotto indiscutibilmente ben confezionato, ma nulla di più. Comunque, una buona occasione per fare un ripasso delle meravigliose canzoni dei Fab Four!
Yesterday di Danny Boyle, con Himesh Patel, Lily James, Ed Sheeran, Kate McKinnon, Joel Fry, James Corden