Se ne va all’improvviso una delle più amate star del musical, Manuel Frattini. La sua è un’energia che non si dimentica
Se il teatro ce lo immaginiamo spesso come una sorta di bolla in cui tutto diventa magico, in cui siamo immersi e salvi per la durata della rappresentazione, in cui tutto ciò che accade è perfetto, allora il musical è il genere in cui questa magia è capace di avvolgerti e cullarti fra le sue braccia più di qualsiasi altro.
Il suo linguaggio è speciale, fatto di musica e passi di danza, in cui i sentimenti si esprimono cantando, altamente e pericolosamente irreale ma nello stesso tempo non puoi non sentirti parte di esso quando sei lì fermo sulla tua poltrona in teatro e una forza che ti parte dai piedi comincia a farli muovere al ritmo della musica.
Quando pensiamo al musical in Italia, ci vengono subito in mente pochi volti noti, uno di questi è quello di Manuel Frattini, quasi fosse lui stesso la personificazione della magia che esiste negli spettacoli, e forse magico lo è davvero, pieno di forza, di potente energia elettrica, di allegria contagiosa, sembrava calcare la scena senza stancarsi mai, addirittura quasi volando, anche quando i piedi erano ben radicati a terra.
Lo ricordano così i suoi amici e colleghi, per la straordinaria vitalità, mai stanco, aveva sempre una parola o una carezza di incoraggiamento.
Lui ha fatto alzare in piedi grandi e piccini e gridare insieme “io credo alle fate”, perché in quel momento e forse anche in quelli dopo, si vedeva la magia diventare possibile. Se ne rimaneva contagiati a tal punto che si sarebbe fatta qualsiasi cosa per non far morire la fantasia.
Per chi non lo ha conosciuto di persona, Manuel era il personaggio dello spettacolo in scena, perché la forza con cui interpretava i suoi ruoli era talmente intensa che sul palcoscenico lui diventava quel personaggio e la magia era completa.
L’anno di svolta per lui è il 1991, anno in cui lascia il piccolo schermo, in cui aveva lavorato per programmi come La sai l’ultima, Fantastico, Pronto è la rai, per lavorare al fianco di Saverio Marconi in A Chorus Line, dove interpreta Mike Costa.
Da li in poi il suo sodalizio con il mondo del musical è indissolubile. Noi possiamo riconoscere un po’ di quello che è Manuel in tutti i personaggi che ha portato in scena. Da Aladin in cui ci ha insegnato che “la vita è vivere, è prendere l’attimo”. E lui ha vissuto davvero fino all’ultimo momento.
Minuto ma capace con la sua energia contagiosa di trasportarti nella sua “Sindrome da musical”, lui che ne era l’essenza e nello stesso tempo quello che più traspariva da lui era la sua profonda umiltà, sempre pronto ad accettare consigli e suggerimenti dai suoi colleghi che sono diventati poi una vera e propria famiglia.
Così sempre con Saverio Marconi, dal 2003 al 2006 diventa prima Pinocchio con le musiche dei Pooh, e poi Peter Pan con le musiche di Edoardo Bennato, poi ancora Robin Hood.
Una carriera vastissima, partendo da un timido e giovanissimo Gedeone in 7 spose per 7 fratelli, fino a vederlo pazzo in Crazy for you, nuovamente sulle musiche di Gershwin dopo quasi vent’anni dal musical omaggio al compositore in cui aveva lavorato al fianco di Christian De Sica.
Da sempre ha sperato di realizzare il sogno di portare la tradizione del musical in Italia, e niente è riuscito a fermarlo, seguendo “la seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino”, possiamo dire che Manuel Frattini è il musical in Italia.
Cantando sotto la pioggia, sul palcoscenico, alla fermata dell’autobus Manuel ci ha raccontato quanta magia ci può essere nella vita, anche in quella reale, dove le trasformazioni sono irreversibili.
FOTO © LUCA BRUNETTI