Lo sguardo indie di Kurt Vile 

In Musica

Registrato dal cantautore nel suo studio di Piladelphia, “Watch my Moves” comprende 14 inediti e una cover di Bruce Springsteen. Quanto basta per mettersi in ascolto

Watch my Moves, il nuovo disco di Kurt Vile dopo i sei pubblicati con Matador Records, uscirà il prossimo 15 aprile segnando il debutto dell’artista americano con l’etichetta Verve Records, label storica di musica jazz fondata nel 1956, che ha scritturato tra gli altri Ella Fitzgerald, e che adesso fa parte dell’Universal Music Group.

Il nuovo lavoro è stato registrato nel suo studio a Philadelphia insieme al collaboratore di lunga data Rob Schnapf. Watch my Moves (Guarda le mie mosse) contiene contributi della band di supporto di Vile, i The Violator, ma anche di Chastity Belt, Cate Le Bon, Stella Mozgawa (Warpaint) e Sarah Jones (Hot Chip, Harry Styles).

Kurt Vile è un cantautore prolifico. Nel 2003 inizia a collaborare con il cantante/chitarrista Adam Granduciel: il duo, che firma una demo nel 2005, si chiama The War on Drugs. Seguono un Ep autoprodotto, Barrel of Batteries(2007) e il primo disco Wagonheel Blues (2008). 

Poi una serie di dischi solisti: nel 2008 Constant Hitmaker, nel 2009 God Is Saying This to Youe Childish Prodigy, nel 2011 Smoke Ring for My Halo, nel 2013 Wakin on a Pretty Daze, nel 2015 B’lieve I’m Goin’ Down, e nel 2018 Bottle in. Per non menzionare una decina di ep e di altre collaborazioni.

Walking On A Pretty Daze è stata la sua uscita più osannata, ma l’artista è noto anche per il suo lavoro con Adam Granduciel (come detto i War On Drugs), Courtney Barnett e Steve Gunn. Ciò che questi artisti hanno in comune è un gioco low-fi ben strutturato e un’intesa musicale istintiva basata su  feedback e influenze affini. Kurt, in particolare, è un musicista raffinato, autore di una miscela intrigante di folk, rock e psichedelia, il disco B’lieve I’m Goin’ Down fa chiaramente parte del percorso di crescita di Vile, percorso che non è ancora concluso.

Like Exploding Stones – primo singolo di Watch my Moves – mette decisamente a fuoco il suo stile. Il brano ti trasporta nel suo mondo psichedelico e surreale. Nel video musicale diretto da Sean Dunne incontriamo Vile che brandisce la chitarra sotto un cielo azzurro e un ponte che dice “Welcome to Philadelphia”. Vile poi si sposta al centro della pista di pattinaggio Rolling Thunder di quella che è la sesta città americana mentre dei pattinatori danzanti circondano una pila di amplificatori Marshall che espongono le iniziali del suo nome.

I sette minuti di Like Exploding Stones sono inondati di chitarre e sintetizzatori altamente strutturati, ma verso la metà della canzone, il sassofonista James Stewart dei Sun Ra Arkestra – rigorosamente in costume Arkestra – suona un accompagnamento “contro” il feedback della chitarra di Vile. È un effetto che grazie anche alle luci e all’ambientazione risulta magico e meditativo.

Un altro aspetto da non sottovalutare del nuovo lavoro è il suo stile unico e riconoscibile, che si è affinato negli anni come una buona bottiglia di barolo.
Il secondo singolo s’intitola Hey like a Child. Brano più compatto, anche più breve, sempre riconoscibile nello stile, caratterizzato da profondità e spazialità, ma soprattutto da una grande onestà nel testo probabilmente autobiografico che mette a nudo le sue virtù e le sue debolezze.

Il 24 marzo è stato pubblicato il terzo singolo con video annesso, Mount Airy Hill (Way Gone), che è peraltro il suo studio. Qui vediamo l’artista indie cantare un motivo carico di riflessioni misteriose su un tappeto di chitarre sussurranti. Vile nel video si aggira in skateboard per le strade della città e nei boschi sperimentando situazioni surreali, che ci si immagina riconducibili al suo vissuto.

Watch my moves comprende 14 inediti e una cover Wages of Sin di Bruce Springsteen.
Un disco atteso e le promesse ci sono tutte.

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