Primo EP da solista per la Bastreghi, voce dei Baustelle e innamorata degli anni Settanta, proprio come noi
Rachele Bastreghi è nata alla fine degli anni 70, ma sicuramente le sarebbe piaciuto di più viverli. Certamente ama suonarli, e dopo qualche breve comparsata in live e dischi altrui, esce finalmente il suo primo lavoro da solista, intitolato Marie,realizzato ritagliandosi uno spazio nell’attività dei Baustelle dove Rachele milita gloriosamente come voce e tastierista.
Marie è un E.P. con sei brani e uno strumentale, e nasce come seguito della partecipazione di Rachele come attrice in uno sceneggiato Rai ambientato proprio negli anni 70.
La canzoni sono belle, sia quelle scritte dalla cantante che le due cover tratte dal repertorio di Patti Pravo (All’inferno insieme a te) e dell’Equipe 84, di cui riprende la bellissima Cominciava cosi’, retro del 45 giri Tutta mia la città. Rachele ha sempre il suo modo di cantare raffinato e sofferto, femminile e per niente consolatorio, quella capacità di interpretare con passione e distacco doloroso le storie d’amore che racconta.
Il suono è meravigliosamente vintage, senza essere revisionista o inutilmente nostalgico. Tastiere e strumenti “caldi” raccontano con cura le atmosfere delle canzoni, figlie di un suono che cita con piacere e orgoglio certe intuizioni di Serge Gainsbourg. Ovviamente poi non manca qualche tocco alla Baustelle, anche se non si sentono gli echi di genere “millenarista” dell’ultima produzione della band di Rachele.
Su tutto si eleva lo stile della cantante toscana, che nuota nei suoni vintage con una eleganza assoluta, sulla falsariga della migliore Patti Pravo, compreso il cappello gigante che la Bastreghi indossa nella copertina dell’E.P. Poi c’è ovviamente il contributo di musicisti di livello come Mauro Pagani al flauto, Fabio Rondanini (Calibro 35, ora in tour con gli Afterhours) alla batteria e altri ancora.
Bel progetto, a cui si spera arrivi un seguito live. Sarebbe bello ricreare dal vivo quel suono e quel mondo anni 70 che Rachele Bastreghi si inventa su disco. Perché gli anni 70 sono stati un decennio fantastico, anche per la musica live.
Rachele Bastreghi, Marie (Atlantic)