In “Rodeo”, opera prima di Lola Quivoron, la brava Julia Ledru riesce a trasmettere tutta la rabbia e la fragilità dell’adolescenza interpretando una ragazza che ama la velocità. E’ il suo modo per dire al mondo “io sono libera”, e lo fa dentro una banda tutta maschile di motociclisti. Così la camera a mano la insegue nel vento, facendo propria la sua assenza di misura e quella furiosa fame di vita
Julia ama la velocità e per conquistarla, per dire al mondo “io sono libera”, è convinta che ci sia un solo modo: correre più forte degli altri, cavalcare l’asfalto, rubare, ingannare, bruciare. Julia sottrae con destrezza moto usate a venditori ingenui, che forse non la prendono sul serio proprio perché vedono una ragazzina dai lunghi boccoli e dagli occhioni innocenti. Lei approfitta di questo equivoco per cercare il proprio posto nel mondo, in fuga da una famiglia che non la capisce, alla ricerca di un equilibrio magnifico e precario nel punto di congiunzione tra adrenalina, benzina e follia. E anche testosterone, certo!
Da questo punto di vista la presenza di Julia, protagonista di Rodeo di Lola Quivoron, all’interno di una banda di motociclisti potrebbe suonare forzata. Ma questo personaggio è talmente forte, vitale, pieno di un’energia capace di travolgere ogni steccato, che non viene neanche per un istante da pensare che la protagonista sia la versione femminile (e politicamente corretta) di un personaggio che avrebbe dovuto essere maschile. Proprio per niente: Julia è Julia e, grazie all’interpretazione commovente e necessaria di Julie Ledru, riesce a trasmetterci tutta la rabbia e la fragilità dell’adolescenza, la passione che consuma e divora, la cecità del desiderio quando si rivela incapace di farsi progetto.
E così Julia la selvaggia, Julia la ribelle, Julia che non ha nemmeno bisogno di soldi – perché quello che le serve ha imparato a rubarlo – forse insegue solo, come tanti giovani prima di lei, l’isola che non c’è, disegnando acrobazie tra cielo e terra e facendo a pezzi tutto, anche i propri sogni, pur di correre verso il futuro. Verso quell’altrove che può solo rivelarsi irraggiungibile.
Un’opera prima a tratti folgorante, con quella camera a mano che insegue la protagonista nel vento, facendo propria la sua assenza di misura e la sua furiosa fame di vita. Una sfida talmente esasperata da rovesciarsi nel suo contrario, fino a corteggiare la morte e sprofondare nel buio. Un film imperfetto, seducente, intrepido come la sua protagonista.
Rodeo di Lola Quivoron, con Julie Ledru, Jannis Lefki, Antonia Buresi, Cody Schroeder, Louis Sotton, Junior Correia