In anteprima al Bergamo Film Meeting, poi nelle sale, l’ultimo pastiche del regista francese, più interessato a stupire che a raccontare i suoi personaggi
François Ozon, che torna sugli schermi la prossima settimana con Una nuova amica, previsto in anteprima sabato 14 al Bergamo Film Meeting (di cui parleremo dopo), è un regista eclettico e di successo, capace di passare dal thriller al melò, e spesso con una buona dose di humour: gran direttore di attrici (riuscì a farne convivere ben otto, in un divertente giallo del 2002, da Deneuve a Ardant, da Huppert a Béart), sembra soffrire però di un rendimento alterno.
Reduce forse dal suo miglior film in assoluto, Giovane e bella, lucido ritratto di amoralità adolescenziale borghese, di vaghe riminiscenze buñueliane ma virato al noir (protagonista la splendida e bravissima, allora 22enne, ex modella parigina Marine Vacth, davvero nata per lo schermo), si misura ora con un contorto affresco ispirato a una novella di Ruth Rendell – scrittrice inglese già “saccheggiata” per il cinema da Chabrol e Almodóvar – protagonisti Romain Duris, ormai divo al punto da sfoggiare un suo personale, consolidato, birignao e la lanciatissima Anaïs Demoustier, premio Cesar 2011 alla miglior attrice esordiente per D’amour et d’eau fraîche.
https://www.youtube.com/watch?v=4DiAfOnr_Fo
Ma il contorto racconto della relazione pericolosa tra un giovane vedovo e la miglior amica della moglie morta all’improvviso, che vorrebbe aggirarsi con qualche profondità nei meandri dell’ambiguità sessuale e soprattutto dei suoi risvolti psicologici, sembra più un tentativo di “épater le bourgeois”, teso a suggerire svolte sempre più ardite dell’umana psiche e delle sue pulsioni desideranti, che una reale dimostrazione d’interesse e affetto sincero verso i suoi personaggi e le loro sempre più inverosimili convulsioni comportamentali.
A Bergamo (tutte le informazioni su bergamofilmmeeting.it) l’offerta di cinema del Festival, in corso fino al 15, è come sempre ricchissima, e dopo il folgorante debutto con il documentario di Frederick Wiseman sulla National Gallery, in questi ultimi giorni offre le fasi finali del concorso e le ultime perle delle sezioni tematiche dedicate al Polar francese, al cinema sul teatro (sabato 14 Rumori fuori scena di Bogdanovich) e a quello fatto dalle donne (“Europa: femminile singolare”, con la personale della regista bosniaca Ada Begic, e stasera il film collettivo Les ponts de Sarayevo). E la retrospettiva dell’autore praghese Pavel Koutsky.
Una nuova amica di François Ozon, con Romain Duris, Anaïs Demoustier