Ad aprire le danze sarà Alessandro Barbero, che giovedì 27 febbraio al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino inaugura la quarta edizione di Testo con un incontro che farà da preludio a tre giorni di letteratura, racconti, storie, ponti fra creatività artistiche. E libri, tantissimi libri. Libri dalla a alla zeta. Presentato a Milano il nuovo festival Testo: abbiamo ascoltato per voi l’anteprima.
Stare è un verbo di volontà. Ha a che fare con il concetto di fermarsi, e, quindi, con l’idea della permanenza.
Decidere di sceglierlo come manifesto operativo (in un tempo in cui tutto è sotto l’assedio del consumo, inclusa la filiera editoriale) significa prendere una posizione precisa.
È quello che hanno argomentato, univocamente, gli attori principali di Testo: la tre giorni che si terrà a Firenze tra il 28 febbraio e il 2 marzo dentro e oltre gli ambienti della Stazione Leopolda.
174 case editrici (di cui 44 alla loro prima partecipazione), oltre 210 ospiti per più di 200 incontri, 7 stazioni tematiche (ciascuna con un proprio Capostazione responsabile) per raccontare l’intero ciclo di vita del libro, una serie di seminari e workshop con professionisti dell’editoria internazionale (Testofficina), una Radio, un cartellone di omaggi (da Scott Fitzgerald a Jane Austen, da Dolores Prato a Cortázar, da Woodehouse a Singer) e, naturalmente, una occasione di incontro che intesse con la città di Firenze e alcuni dei suoi luoghi storici di cultura un dialogo esteso, portando anche fuori dalla Leopolda alcuni appuntamenti.
Presentato a Milano, nella sede di Spazio Marras, il programma dell’evento ideato da Todo Modo si propone di “riunire il meglio dell’editoria con la volontà estetica di presentare tutti nella stessa maniera”. Di un salotto bello ha parlato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine (che cura l’organizzazione):
“STO è il manifesto di Testo 2025: l’occasione di scoprire la bellezza dello stare (bene) ad ascoltare, a leggere, a ragionare insieme. Laboratori, passeggiate letterarie, presentazioni, proiezioni cinematografiche: invadere dolcemente la città, con intenti culturali comuni”.
La quarta edizione, quella che – dopo un inizio avventuroso, un bis e una controprova – viene considerata ora dagli organizzatori come una edizione matura: ovvero quella nella quale si disegnano più marcatamente i connotati di Testo. Osservatorio, salotto, luogo di incontro e di confronto, ambiente trasversale: fare il punto è uno degli orditi sottotraccia del programma.
Così Testo si propone di dare spazio ai primi Stati generali dell’Illustrazione, lancia su vasta scala un censimento delle librerie indipendenti allo scopo di istituire un Albo che restituisca la geografia e il ruolo di presidio dello stare nella città, dell’abitarla culturalmente e produttivamente, ragiona di traduzione e di poesia, si propone di far condividere i ferri del mestiere di professionisti di caratura con chi lavora e con chi ama il prodotto-libro.
Testofficina, la novità di quest’anno, è un programma di incontri a numero chiuso (si prenotano qui): Guy Meldem di Maximage, pluripremiato studio di design con sede in Svizzera, ragionerà sul rapporto tra la copertina e il libro attraverso una scelta di volumi presenti in fiera e con una discussione con gli editori e i partecipanti.
Delle sfide dell’editoria radicale parlerà Sebastian Budgen di Verso Books.
Lorenzo Mattotti partirà invece dal processo creativo alla base di un suo storico successo editoriale, Fuochi, recentemente ripubblicato, per svelare riferimenti culturali, opere letterarie e cinematografiche, capolavori d’arte e artisti che hanno contribuito a innescare l’immaginazione e la struttura del suo mondo.
Saverio Raimondo, stand-up comedian, conduttore televisivo e radiofonico, autore televisivo e umorista farà una lezione-conferenza sulla scrittura comica.
Infine Luciano Perondi terrà un seminario su composizione tipografica, caratteri e leggibilità.
Il cuore di tutto saranno, come di consueto, le due navate della Stazione Leopolda: nell’allestimento (curato da Alessandro Moradei) ogni editore avrà il proprio spazio e sarà contemporaneamente lo spazio di un confronto con editor, redattori e uffici stampa, mentre i librai organizzeranno visite guidate per i lettori. Una libreria delle librerie, insomma.
Il programma delle sette sezioni, affidate ognuna a un Capostazione, è in continuo aggiornamento.
Per la parte relativa a Il manoscritto Luca Briasco (editor, agente, traduttore ed editore di Minimum Fax) convoca Diego De Silva a ripercorrere i suoi venticinque anni di scrittura proprio a partire dall’esordio con La donna di scorta.
Il risvolto è la sezione dedicata all’editoria come organismo in evoluzione, ed è guidata da Andrea Gessner (Nottetempo). Tra gli ospiti Buhran Sönmez, avvocato e scrittore turco-curdo e presidente di Pen International, che ragionerà di libertà di pensiero e difficoltà di esercizio della scrittura.
Una riflessione sulla possibilità di una idea di canone si confronteranno Silvia Sesé, della casa editrice spagnola Anagrama, Carlo Feltrinelli, presidente dell’omonima casa editrice milanese, e Giuseppe Russo (alla guida di Feltrinelli Gramma).
La traduzione (coordinata da Beatrice Masini, traduttrice, scrittrice e direttrice di divisione Bompiani) si rivolge alle scuole, alla poesia e agli anniversari: Ilide Carmiganni racconterà la prima traduzione italiana da lei realizzata del Libro di Manuel di Julio Cortázar, pubblicato da Sur nel 2024, mentre Milo De Angelis parlerà del suo Lucrezio e Mario Fortunato celebrerà Francis Scott Fitzgerald.
Ricco anche il programma della sezione dedicata alla grafica editoriale, intitolata Il segno e guidata da Chiara Carpenter e Giovanna Silva (editor e fotografa di Humboldt Books). Tra gli altri appuntamenti, Matteo Codignola, scrittore e traduttore, dialogherà con Ferdinando Scianna sul rapporto tra fotografia e scrittura. Del linguaggio ribelle fumetto tratterà l’incontro con la casa editrice Bao, mentre tra le novità ci sarà l’occasione di ascoltare l’illustratrice spagnola Ilu Ros, che parlerà della sua nuova graphic novel dedicata a Federico Garcia Lorca.
Il settore dedicato al Racconto, diretto da Leonardo G. Luccone (Oblique Studio) prevede un programma fittissimo, nel quale compaiono le voci dello scouting e dell’editoria, ma anche numerosi ponti con altri panorami d’arte (dalla radio di Susanna Tartaro alla narrazione museale con Simone Verde, direttore della Galleria degli Uffizi). Tra gli altri, la presenza della giornalista indipendente, corrispondente di guerra e dissidente russa Katerina Gordeeva, in dialogo con Cinzia Sciuto (Micromega). Gordeeva è l’autrice di Oltre la soglia del dolore. 24 voci ucraine e russe, per chi sa ascoltare (21 Lettere, 2024).
Maddalena Fossombroni e Pietro Torrigiani, fondatori della libreria Todo Modo, che è l’anima fondativa di Testo, cureranno la sezione dedicata alla Libreria, per la quale Testo ospita il primo incontro di promozione del Global Book Crawl, un’iniziativa internazionale che coinvolge il circuito delle librerie indipendenti.
Infine Riccardo Ventrella, responsabile delle relazioni internazionali della Fondazione Teatro della Toscana guida la parte (giocosa, ed estemporanea) dedicata al Lettore. Tra le altre, torna L’incontro dei non lettori, la tombola letteraria, il Fernet con l’autore e il format Libri per fare colpo.
Il programma completo, con tutte le informazioni, si trova sul sito, qui.