La Fondazione Sandra e Giancarlo Bonollo per l’arte contemporanea presenta due nuovi progetti espositivi negli spazi del complesso dell’ex Chiesa delle Dimesse, nel centro di Thiene (Vicenza): Chiara Enzo. Fragments of Reality, a cura di Chiara Nuzzi, e Stavo cercando il tuo cuore lì dentro ma ho trovato solo latte di Cecilia De Nisco, a cura di Marta Papini, aperte al pubblico sino a sabato 1 marzo 2025.
La fondazione Sandra e Giancarlo Bonollo a Thiene, in provincia di Vicenza, presenta fino al primo marzo 2025 le due mostre di Chiara Enzo e Cecilia De Nisco, rispettivamente a cura di Chiara Nuzzi e Marta Papini, con opere realizzate tutte tra il 2013 e il 2024 e che fanno parte della collezione privata di Sandra e Giancarlo Bonollo.
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olio su tela, 360 x 240 cm. Foto Flavio Palasciano
La prima parte del percorso espositivo è dedicata al lavoro di De Nisco, con un dipinto realizzato appositamente per sostituire temporaneamente la pala d’altare nella piccola Chiesa delle Dimesse.
Il titolo dato alla sua mostra, “Stavo cercando il tuo cuore lì dentro ma ho trovato solo latte”, dá subito l’idea del tutto confermata dall’artista di non voler portare alcun messaggio esplicito con la sua pittura. Sono tele divertenti, divertite, dove la figura umana fluttua in spazi azzurrati, nembi spumosi e luci incoerenti. Dipinti attraversati da una sottile inquietudine e da vaghe e credo involontarie reminiscenze di certi cieli e volte manieriste, che personalmente trovo godibili. Lavori di piccolo e grande formato trovano nelle stanze della fondazione spazio e luce adatti e accoglienti per questa giovane artista, parmense classe ’97, che in queste rappresentazioni sembra dare importanza alle mani dei suoi personaggi, mani guida e mani bussola per orientarsi in spazi vuoti e sospesi.
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matite colorate su cartoncino incollato su tavola, 17 x 20,5 cm
Si passa poi ai piccoli, preziosi e spiazzanti lavori della veneziana Chiara Enzo, i suoi “Fragments of reality”, come recita il titolo della mostra. Li ho amati molto i suoi dipinti (dipinti? un misto di tempera a guazzo, pastelli e matite colorate). Rappresentazioni di sezioni di pelle, come mappe scritte sul corpo e che affiorano sul reticolo di vene o arruffamento di capelli e peli, linee di ascelle scomposte, gomiti puntuti, lo zenit che piomba su un brufolo martoriato. Nessun fuoco d’attenzione, mille o infiniti fuochi dunque. Spioncini sull’intimità, sulla presenza incosciente o nell’assenza dell’incavo lasciato sul materasso. Tracce. Luce mantegnesca. Quelle che sembrano opere iperrealiste a un primo sguardo sono invece ceselli di precisione, tanto più astratte in quanto appunto chirurgiche, spietatamente a fuoco eppure trasparenti nella resa cromatica.
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Le due mostre, così diverse e così vicine, convivono in armoniosa dissonanza e per questo l’accostamento funziona. Cecilia De Nisco giocosa un po’ nonsense e onirica. Chiara Enzo così netta, anatomica e a fuoco autoptico. Entrambe a caccia di frammenti apparenti di impossibile realtà.
In copertina: Chiara Enzo, Letti, 2018, tempera a guazzo, pastello, matite colorate su cartoncino incollato su tavola, 19,1 x 19,9 cm