Rob Marshall mette in immagini “Into the Woods”, celebre musical di Broadway che mescola fiabe e attori celebri: Meryl Streep, Johnny Depp e Anna Kendrick
Alla base di Into the Woods, portato ora sullo schermo da Bob Marshall, specialista in versioni per il cinema di grandi show di Broadway (lo strepitoso Chicago di Bob Fosse, eccellente anche nella versione in immagini del 2002 con Renée Zellweger, Catherine Zeta-Jones, Richard Gere, ma anche Annie per la tv del 1999 e il felliniano Nine del 2009) c’è appunto un musical, firmato da Stephen Sondheim (musiche) e James Lapine (libretto, sceneggiatore per il film), approdato a New York nel 1987 e molto premiato (Tony Award al libretto, alla colonna sonora e alla protagonista teatrale Joanna Gleason).
Partendo dal saggio Il mondo incantato di Bruno Bettelheim, celebre riflessione/ rivisitazione sulle più tradizionali fiabe del mondo (dei Fratelli Grimm in particolare) vengono esplorate le origini e le implicazioni, anche psicanalitiche, dei personaggi favolistici, il loro rimando alle nostre pulsioni, confessabili e non, d’amore ma non solo, all’idea di desiderio nelle sue tante implicazioni. Compresa “I sogni son desideri chiusi in fondo la cuor”, che sembra un’allegoria bambinesca ma non è poi tanto lontana dal dottor Freud.
E l’idea è proprio quelle di metterne insieme tante, di favole, facendo ruotare intorno ai melefici della strega Meryl Streep (nomination all’Oscar, neanche dirlo, la 19ma, tre poi diventate statuetta dorata) Cappuccetto Rosso con nonna e lupo cattivo (Johnny Depp, sornione come non mai), Jack e il fagiolo magico, Raperonzolo e Cenerentola (Anna Kendrick) con matrigna e sorellastre al seguito.
Un film per bambini e famiglie? Forse, ma non troppo in verità, perché l’assenza totale di disegni animati ribalta il gioco della messa in scena, dando il primo piano assoluto alla recitazione e al canto dei protagonisti (sono gli attori veri impegnati in performance canore notevoli, Streep in testa, fortunatamente non doppiati: sono lontani in tempi di “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”). Contano l’intesa degli interpreti, l’espressività, la storia, la paura e la passione che si affacciano in questa campagna un po’ lugubre e paludosa, visibilmente finta e disegnata per allontanare qualsiasi illusione di realtà, anche onirica.
In questo musical che ha sfiorato l’Oscar anche dei costumi e del design, le donne la fanno da padrona, mostrando anche di essersi divertite a girarlo: su tutte Streep e Kendrick, una Cenerentola più sbarazzina del solito, ma anche Emily Blunt, sognante moglie del tonto fornaio, non proprio fedelissima e la bella Rapunzel, dalla lunghissima chioma, forse la più fiabesca di tutte.