La 94enne Valeri torna col “Cambio dei cavalli” a parlare di società e affetti con ironia, attenzione, cinismo. Una vera signora non si arrende: sta scrivendo un testo sul Valle
Invece di dire volgarmente “far benzina” Franca Valeri, per vezzo di età – ne ha quasi 95 ma tanto vale fingersi dell’Ottocento – titola la sua nuova commedia (non certo l’ultima, ne sta scrivendo una sulla storia del teatro Valle), Il cambio dei cavalli per tenersi un suo copyright delle parole, come dimostra nel corso del copione una salace battuta sul fare una doccia.
In questo monologo continuamente interrotto dal bravo partner quasi storico Urbano Barberini e da Alice Torriani, splendidamente escort non svampita, la Valeri si ritaglia la parte della Valeri: signora bene che da seduta, mentre le ruotano intorno tavolini del tè e da pranzo, osserva usi e costumi, ripensa al passato, è vedova di un amante potente ed ora consigliera sentimental-sociale del di lui figlio che le fa visita come fosse la mamma e alla fine convola con la bionda.
Il ruolo, al di là dell’inesistente sviluppo drammatico, è l’occasione per alcuni ragionamenti acuti e malinconici da parte di una signora che ci ha regalato nel corso del tempo infinite occasioni di divertimento intelligente; e con un assolo in cui mette sulla bilancia, parlando delle assenze e quindi della morte, il peso emotivo dei sentimenti e quello più cospicuo del cervello, il vero nemico delle rimozioni delle persone care, perché ripugna al pensiero il concetto della sparizione. Ma è commedia commedia, non versata sul tragico, la Valeri è proprio da sempre specialista nel trattare con cinico garbo i fatti importanti della vita ma sempre tenendosi a dovuta distanza dalle retorica del dramma, cui è meglio avvicinarsi così’ senza parere, con un sorrisino anche molto malizioso: non a caso anche qui, come spesso le è accaduto in questi ultimi 60 anni, la Franca è al telefono.
Non mancano in questo copione che debuttò un anno fa a Spoleto, osservazioni salaci di galateo materiale e morale e la Franca attrice sostiene, gusta e degusta, sillaba ogni battuta del suo copione dove neanche una virgola c’è per caso. È un testo vitale e raffinato, come lo era Non tutto è risolto, pubblicato da Einaudi, ci si augura che il tempo artistico per questa magnifica signora continui a non passare mai, il che aumenta il tributo del pubblico delirante.