Ormai in fin di vita, Ivan Bunin decide di ricambiare l’amico genio della letteratura russa scrivendo o dettando alla moglie i suoi ricordi
«Riuscirò mai a vedere niente di simile?» si chiede Ivan Bunin, nel suo A proposito di Čechov, pensando alle nuvole del Gusev. Un uomo sdraiato sul letto dalla malattia sente la voce della compagna leggere l’epistolario di un suo caro amico. Sono le lettere di Čechov. Il moribondo scopre con sorpresa di non essersi mai accorto della liaison sentimentale fra l’amico e una donna che anche lui conosceva bene. Più di tutto si accorge di quante volte nelle lettere di Čechov viene citato il suo nome, e si commuove per la considerazione e l’affetto nei suoi confronti. Finito l’ascolto delle lettere chiede alla moglie di prendere carta e penna. Detterà per un tempo lungo abbastanza da giungere alla morte. Non vedrà realizzato questo suo libro dedicato all’amico.
George Steiner nel saggio su Tolstoj e Dostoevskij dice che la critica muove da un debito d’amore. Ivan Bunin scrive una biografia per debito d’amore. L’amicizia tra scrittori attraversa la storia della letteratura. Amicizia vissuta come passione, così come la intendeva Flaubert. I suoi Bouvard e Pécuchet sono «legati da fibre invisibili», e si accorgono subito del «reciproco colpo di fulmine». Sentimenti simili appartengono a Frédéric Moreau e Deslauriers dell’Educazione sentimentale, amici capaci di litigi abbracci scaramucce e bassezze, fino ad arrivare allo sputo di fango sulla giacca dell’amico che Frédéric fa schizzare dalla carrozza sulla quale siede con Rosannette. Amicizia come amore dunque. Kafka arrivò a dire che il matrimonio del amico Max Brod coincise con il loro divorzio. Ciò che più entusiasma di questa biografia è la sua incompiutezza. Il fatto che l’autore non abbia potuto metter mano al materiale che aveva prodotto in prima battuta. Quello che ci troviamo tra le mani è il grezzo. Ivan Bunin si chiede a quanti anni Čechov abbia scritto questo e quest’altro. Prima dei trent’anni? «e io cosa potevo capire della vita prima dei trent’anni?». Passaggi come questo ricorrono per tutto il libro. Invidia, ammirazione, affetto; le proiezioni rotolano incontrollate.
La fortuna di questo libro sta in ciò che non è potuto avvenire. La morte dell’autore lo ha sottratto alla formalizzazione, all’accomodamento. Trapela la gioia nel citare le lettere nelle quali viene nominato, l’infantile euforia di essere esistito, per lui, devotamente amato. La seconda riscrittura non è mai avvenuta e così il libro si compone dei primi e puri moti che l’autore provava verso l’immagine dell’amico. Chissà, magari Ivan Bunin avrebbe scritto un libro non-fiction, come impone la moda contemporanea. Quella stessa non-fiction che ambisce all’autenticità allargando degli ego già smisurati e quando non sa di vanità puzza troppo della posa dell’autore. In questo caso il grezzo risulta purissimo, riuscendo ad essere autentico e a centrare il contemporaneo.
A proposito di Čechov di Ivan Bunin (Adelphi, 2015, pp. 223, € 14)
Immagine di See-ming Lee: Mixed Media Painting (Detail) by Choichun Leung / Dumbo Arts Center: Art Under the Bridge Festival 2009 / 20090926.10D.54927.P1.L1.C23 / SML