8 maggio 1945: Londra, finalmente in pace, acclama Churchill. Intanto Elizabeth (Sarah Gadon) e Margaret (Bel Powley), terribili sorelle regali, lasciano Buckingham Palace per festeggiare col popolo di Londra. Fin qui è tutto storico: il resto, nel gradevole film di Julian Gerrold, sa più di fantasia. Ma grazie agli attori (Everett, Watson) si vede con piacere
Qualora sua altezza Reale avesse trovato ancora ancora passabile il ritratto offerto da The Queen (2006), dietro le quinte di Buckingham Palace dopo la morte della Principessa Diana, le cose potrebbero essere diverse per Una notte con la regina (A Royal Night Out) di Julian Jerrold.
Muovendosi in un periodo ipotetico dell’irrealtà, il film narra cosa sarebbe potuto accadere la notte dell’8 maggio 1945, quando Winston Churchill annunciò al suo popolo la fine vittoriosa della Seconda Guerra Mondiale, se le due principesse – Elizabeth e l’esuberante sorella Margaret – si fossero unite ai festeggiamenti cittadini durante una “missione” in incognito. Lungi dall’essere un’altra ricostruzione storica sulla falsariga de Il discorso del Re (2010), Una notte con la regina è il film perfetto per tutti quelli che hanno il batticuore al solo sentir parlare della famiglia reale.
Fuori dal palazzo, la folla ruggisce. Dentro, l’amato Re (Rupert Everett) sta preparando il discorso per il giorno della vittoria, mentre la Regina (Emily Watson) stila un rigido programma dei doveri di ogni membro della famiglia reale. Peccato che le due principesse teenager (Sarah Gadon, futura queen, e Bel Powley), chiuse in casa da anni come chiunque altro in tempo di guerra, vogliano trascorrere la notte assieme al loro popolo. L’allora diciannovenne Elizabeth, qui soprannominata “Lillibet”, convince il padre che nella folla sarebbe riuscita a valutare il reale gradimento del discorso, mentre l’unica preoccupazione di Margaret, in arte “Princess 2”, è quella di ballare il Lindy Hop al Ritz Hotel. Questo è realmente accaduto, ma dal momento in cui le due giovani lasciano Buckingham Palace, gli eventi narrati – fra cui una love story di una notte per l’attuale regina – sono altamente improbabili per non dire fantasiosi, anzi fantascientifici.
Quale rauco discendente di Vacanze Romane, il film si muove liberamente per la città, da Trafalgar Square al Curzon Club di Mayfair, con tanto di interludio romantico a guardare i fuochi d’artificio sopra la città da un battello sul Tamigi. Julian Jerrold cattura l’emozione di una Londra dopo il blitz in pieno splendore patriottico, dai rintocchi del Big Ben alle luci del Parlamento, per non parlare delle facce di coraggiosi cittadini britannici resilienti, giovani e vecchi. Il tutto arricchito dalla fotografia di Christophe Beaucarne (Coco Chanel) e dal glorioso jazz del periodo.
Una notte con la regina è un film di grande charme, consistenza e buona volontà, specialmente grazie all’apporto delle tre attrici principali. Sarah Gadon in particolare rivela alcune delle caratteristiche della principessa Elizabeth per cui sarà poi celebre da monarca, così come Bel-Margaret, la scapestrata della famiglia. Ma la sceneggiatura fa aggrottare un po’ le sopracciglia per la buona dose di soluzioni improbabili proposte (come la colazione a Buckingham Palace con l’amichetto di Elizabeth che chiede al re pochi pounds per aver scortato la figliola a casa sotto la pioggia?). Non si può dire che sia impeccabile, ma non si va via con la sensazione di aver perso tempo. 97 minuti di piacevolezza, solo con qualche sorriso di troppo.