Non è la solita storia romantica. E non è il solito film sulle lotte per i diritti dei neri. In “A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia” la regista britannica di origini ghanesi Amma Asante racconta la straordinaria storia vera di un Paese africano in viaggio verso l’indipendenza. Con delicatezza e sguardo femminile, attraverso l’amore fra Seretse Khama (David Oyelowo), giovane sovrano esiliato e poi riabilitato, e Ruth Williams (Rosamund Pike) che coraggiosamente resta con lui
Lui, Seretse (David Oyelowo, già Martin Luther King in Selma), è il giovane erede al trono del Bechuanaland (oggi Botswana), in residenza a Londra per completare i suoi studi in legge. Lei, Ruth (Rosamund Pike, protagonista di recente di L’amore bugiardo – Gone Girl) una semplice impiegata inglese della nota azienda di assicurazioni Lloyd’s. E fin dalle prime scene di A United Kingdom di Amma Asante, dal sapore fumoso e retrò, è chiaro che i due s’innamoreranno, e anche molto in fretta. In poco tempo assistiamo infatti al primo appuntamento, alla loro intesa perfetta, al primo bacio e alla proposta di passare la vita insieme.
Ma questa unione è osteggiata da ogni parte, come fossero dei moderni Romeo e Giulietta. L’abito da sposa nero di Ruth lascia presagire la tempesta che i giovani innamorati dovranno fronteggiare sia privatamente, costretti ad andare contro le loro famiglie, entrambe allo stesso modo chiuse e tradizionaliste, sia a livello politico, suscitando uno scandalo diplomatico, dal momento che proprio in quell’anno il Sudafrica, confinante col Bechuanaland, mise in atto l’odioso regime dell’apartheid. Il problema principale è che il popolo del Bechuanaland guarda con sospetto una regina d’Africa bianca, non la riconosce e non l’accetta come sovrana, vivendola come un’estranea; e d’altra parte, ostacolo altrettanto consistente, il governo inglese è terrorizzato dalla possibilità che il Sudafrica possa reagire a questo matrimonio lasciando il Commonwealth, con un danno incalcolabile per gli interessi, soprattutto economici, della Gran Bretagna.
Il racconto, in bilico tra l’opprimente nebbia londinese e le radure africane a perdita d’occhio, è interessante per il suo duplice punto di vista: entrambi i protagonisti sono discriminati nel Paese dell’altro, ma osteggiati anche nel proprio, a causa di un cieco pregiudizio. Infatti, il valore aggiunto del film è che questo messaggio può farsi universale, superando il discorso sul matrimonio interrazziale e diventando simbolo di tutte le unioni tra persone che hanno dovuto o devono ancora lottare per stare insieme.
Ad aggiungere spessore al film è sicuramente l’interpretazione di Oyelowo e della Pike, coinvolgente e sincera: anche nelle sequenze in cui i due personaggi sono separati, gli attori sono capaci di mantenere in equilibrio la relazione con toni sobri e commossi, senza scadere in patetismi o disperazione eccessiva. La voce della regista Asante, britannica di origine ghanese, si alza così a favore dell’uguaglianza e della libertà, come già aveva dimostrato di saper fare nel suo primo film, La ragazza del dipinto (2013): e in questo momento storico, tra Brexit e xenofobia Made in Usa – e non solo – raccontare questa storia, per di più poco nota, di amore, emancipazione e indipendenza, appare quanto mai necessario.
A United Kingdom – L’amore che ha cambiato la storia di Amma Asante, con David Oyelowo, Rosamund Pike, Jack Davenport, Tom Felton, Laura Carmichael.