Ecco Rock or bust, il loro nuovo album. Duro quanto basta, coinvolgente e genuino. Convince ma, purtroppo, non fa sognare
Rock or bust è l’ultimo album pubblicato dagli AC/DC. Uscito l’1 dicembre, di quiete natalizia in questo CD ce n’è ben poca. Anzi, Rock or bust è un esempio del rock più genuino, a tratti cattivo, tipico degli AC/DC.
Il leggendario gruppo di Sidney non fa il minimo passo indietro dinnanzi all’età, e pare rifiutare ogni compromesso. I cinque non si lanciano in esperimenti musicali, non si distaccano dal loro sound pieno e coinvolgente. Ne esce un CD dalla carica contagiosa, di cui consiglierei l’ascolto a tutte le nuove band sedicenti rock.
E’ il primo album registrato senza il chitarrista Malcolm Young, assente per motivi di salute e sostituito dal nipote Stevie (già spalla del gruppo in vari tour). Forse anche per questo il fratello Angus Young, da sempre vero cuore pulsante degli AC/DC, sembra voler somministrare alla propria chitarra una doppia dose di grinta. Il risultato è un suono duro e potente, che non lascia spazio a eccessi di raffinatezza. La sei corde di Angus è come se dicesse: “E’ così, e basta!”. La voce di Brian Johnson è potente e carismatica. In alcuni momenti abbandona il ruolo di protagonista e diventa una sorta di strumento aggiunto, che dialoga alla pari con gli altri.
Rock or bust contiene alcuni brani più vicini al blues, altri sfacciatamente heavy. Ciò che non cambia è lo stile AC/DC, che viene rimarcato non tralasciando neanche uno dei motivi ricorrenti della band. Sembra quasi un album di fine anni ’70.
Già l’incipit del primo brano, Rock or bust, riproduce l’essenza degli AC/DC degli anni d’oro. La batteria di Phil Rudd che subentra all’inarrestabile chitarra di Young ricorda le immortali Highway to hell (1979) e You shook me all night long(1980). Il singolo Play ball è divertente ed entra facilmente in testa. Infine sono da sottolineare la trascinante aggressività di Dogs of war e Hard time, e la coinvolgente Rock the house, che sembra scritta apposta per il live.
Rock or bust – AC/DC (Albert Music)