Dietro Trump anche l’estrema destra americana. Come David Duke, ex Ku Klux Klan, che oggi si candida al Senato. Riccardo Valsecchi racconta la sua parabola in ‘L’anima nera di Donald Trump’ nei prossimi giorni al cinema
Se è vero che tradizionalmente il tema delle elezioni presidenziali americane è recuperare voti nel campo concorrente, la sfida Clinton-Trump, ormai giunta alle ultime e quanto mai febbrili battute, si mostra anomala anche in questo. Mai si sono visti candidati così avversati dal proprio partito (o da sue parti significative), e, peggio ancora, dall’area di opinione che gli corrisponde.
Nel caso del magnate newyorchese l’establishment repubblicano, Bush in testa, è arrivato a dichiarare un “no” secco alla sua investitura, nel campo democratico la spaccatura con la sinistra di Sanders e il suo temuto non voto, è uno dei principali pericoli che si cerca ora di recuperare con la mobilitazione dello stesso competitor sconfitto da Hillary. La soluzione, si vedrà martedì 8 se vincente o no, è cercare l’aiuto di inedite porzioni dell’elettorato, nel caso di Trump parlando soprattutto alla vasta porzione di paese bianco e periferico che spesso non vota per sfiducia nel personale politico nazionale. Tutto intero. A loro si presenta come un uomo che viene dall’economia, prestato alla politica (vi dice niente?), affidabile perché nulla avrebbe a che fare con “la gentaglia di Washington”.
Non è stata però secondaria nella sua strategia, vista anche la contiguità dei valori e dei temi, la riabilitazione dell’estrema destra solitamente anti sistema, spesso lontana dalle dinamiche parlamentari e di governo, che invece stavolta è scesa pesantemente in campo. Con le idee e con i pugni. In questa poco raccomandabile compagnia di neonazisti, antisemiti, teorici della supremazia bianca, spicca una figura storica, il 66enne David Duke, ex gran maestro del Ku Klux Klan e politico da giovane in grande ascesa, che dopo vicissitudini di tutti i tipi, compreso un periodo di “esilio” in Europa a a causa di una condanna per truffa, ha ritrovato la scena in questo anno presidenziale sostenendo esplicitamente la candidatura di Trump.
Ne racconta ora la parabola un filmaker e giornalista italiano, Riccardo Valsecchi, impegnato spesso all’estero in reportage in Israele, Palestina, Ucraina, Germania, Francia e Spagna, collaboratore di testate tedesche e già autore nel 2012 di un coraggioso documentario sul razzismo in Germania. Il suo L’anima nera di Donald Trump (The Nazi Hustle) è un reportage che ricostruisce il passato “glorioso” (fu ricevuto con tutti gli onori dall’allora presidente dell’Iran Ahmadinejad , entusiasta delle sue teorie sul complotto ebraico nel mondo) e quello più oscuro, non solo in senso politico, di Duke che Valsecchi ha intervistato pochi mesi fa, fingendosi simpatizzante del suo movimento.
Il risultato è decisamente interessante. A parte ciò che dice lo stesso David, ci sono poi molte testimonianze significative e autorevoli, da Glenn Frazier Miller, dirigente del White Patriot Party condannato per omicidio plurimo al giornalista esperto del mondo dell’estremismo di destra Mark Potok, da Heidi Beirich del Southern Poverty Low Center di Montgomery, Alabama, a Rob Maness che gli contenderà ora il seggio senatoriale della Louisiana.
Va detto che Trump (e nel film di Valsecchi si vede la sua intervista televisiva) ha preso pubblicamente le distanze da Duke, il quale si mostra però comprensivo delle esigenze elettorali del suo leader, aggiungendo, in un momento tragicomico dell’intervista, che non ha accettato la candidatura a vicepresidente (ma probabilmente Trump non gliel’ha mai offerta) per il moderatismo del candidato repubblicano e perché lui si considera il vero teorico di questa America. E dunque potrebbe correre, semmai per la prima poltrona del Paese. Resta però la domanda su quanto, nel caso in cui Trump vincesse, potrebbero pesare sulle sue politiche le istanze di questa fetta di elettorato.
L’anima nera di Donald Trump (The Nazi Hustle) sarà distribuito da Cineama, Repubblica.it (qui la presentazione) e Mymovies, con il sostegno della Federazione della Stampa Italiana, dal 7 al 9 novembre in molte sale italiane. Domenica 6 novembre alle 21 sarà trasmesso in anteprima su Nuovo Cinema Repubblica e dal giorno successivo, sarà disponibile per gli abbonati di MYmovieslive.