Un’occhiata lampo su alcuni spettacoli irrinunciabili di fine stagione e d’inizio anno. Vietato perdere le buone abitudini!
La morale è sempre quella: il Capodanno è il primo ricettacolo di promesse che ci impegniamo di mantenere nei mesi che seguono. Per l’anno nuovo si sogna di intraprendere cose mai fatte prima, confidando in un futuro di adempimenti coraggiosi e quasi mai sensati o avverabili. C’è chi giura a se stesso di imparare una nuova lingua o di suonare uno strumento musicale, chi vuole cambiare lavoro, consorte o abitazione e chi non ha ancora inghiottita l’ultima lenticchia che si è già messo a dieta. Vengono pronunciati più voti nella notte di San Silvestro che durante tutta la quaresima in Vaticano. Eppure il nastro quotidiano si riavvolge sempre nello stesso modo e ripercorrere le buone abitudini non è poi così un male, perché tanto le novità arrivano sempre a sorprenderci, specialmente se ci accomodiamo su una poltrona a teatro.
Dopo gli ultimi debutti decembrini si riaprono i sipari e per il fine stagione varietà e portento invadono i palchi dei principali teatri milanesi, a partire dal Piccolo Teatro Strehler, dove
dal 23 gennaio all’11 marzo è attesissimo Freud o l’interpretazione dei sogni (foto) di Stefano Massini, uno spettacolo dove il padre della psicanalisi entra a far parte di ogni spettatore nello strepitoso intento di svelare le sue molteplici nature, decrittando “il geroglifico del sogno per arrivare all’interpretazione della realtà”, come ha raccontato il regista Federico Tiezzi.
Per chi invece si fosse perso la regia di Emma Dante nel provocatorio Bestie di scena della scorsa stagione, sarà possibile assistere nuovamente al nudismo rigoroso e pensato di questa pièce performativa dal 9 al 20 maggio.
Al Piccolo Teatro Grassi sarà invece di scena dal 3 al 22 aprile la regia di Mauro Avogadro nello spettacolo Copenaghen di Michael Frayn, dove in un’aula universitaria gli scienziati Niels Bohr (Umberto Orsini), sua moglie Margrethe (Giuliana Lojodice) e Werner Heisenberg (Massimo Popolizio) converseranno sui “massimi sistemi” di un segreto storico realmente accaduto.
Per gli affettuosi nostalgici, amanti della tradizione strehleriana, sarà cosa buona e giusta affidarsi all’intramontabile fascino dell’Arlecchino servitore di due padroni, sempre con il munifico Ferruccio Soleri che si alterna a Enrico Bonavera dal 24 aprile al 13 maggio.
Al Piccolo Teatro Studio Melato, dal 17 al 22 aprile Mario Perrotta mette in scena la sua Odissea che si fa racconto popolare e narrazione mitica, dove i versi di Omero e il dialetto leccese si mescolano con le musiche originali di Mario Arcari e Maurizio Pellizzari.
Al Teatro Franco Parenti Lucia Poli, Milena Vukotic e Marilù Prati saranno le Sorelle Materassi, dal 9 al 21 gennaio. La regia di Geppy Gleijeses fa rivivere lo spirito comico di Aldo Palazzeschi con l’adattamento originale di Ugo Chini, animando una trinità femminea e parodiando sugli stili di vita e sulle visioni del mondo borghese.
Dal 30 gennaio fino al 4 marzo saranno quattro gli spettacoli dedicati al “Progetto Dostoevskij”: Il giocatore con la regia di Gabriele Russo; La confessione, Delitto e castigo e Il topo del sottosuolo con la regia di Alberto Oliva. Un’evoluzione pensata per ripercorrere i passi narrativi e le radici psicologiche di una colonna portante della letteratura russa.
Dal 20 al 29 marzo Il bambino sogna, un testo diretto e interpretato da Claudia Della Seta, un’allegoria crudele e ipnotica sull’infanzia, tracciata dalla penna densa dell’israeliano Hanoch Levin.
Al Teatro Elfo Puccini il primo appuntamento imperdibile è il brechtiano Mr Pùntila e il suo servo Matti, con l’accoppiata registica di Bruni-Frongia. Il “milionario festante” e prodigo da ubriaco si trasforma ancora una volta in un cicino avaro da sobrio, dal 18 gennaio fino all’11 febbraio.
Dal 10 al 15 aprile Qualcuno volò sul nido del cuculo con la regia di Alessandro Gassmann. Il famoso romanzo di Ken Kesey è messo in scena sull’adattamento drammaturgico di Maurizio de Giovanni e ambientato nel 1982 nell’Ospedale psichiatrico di Aversa. Uno spettacolo che appassionerà e commuoverà.
Dal 27 aprile al 20 maggio Shakespeare torna a respirare con l’Otello di Elio De Capitali e Lisa Ferlazzo Natoli, dove moralismo, voyerismo, sessuofobia, xenofobia e misoginia si stratificano e fanno luce sulle infinite forme d’intolleranza umana in un capolavoro drammaturgico senza confini temporali.
Al Teatro Carcano la regia di Andrea Chiodi ‘addomestica’ un cast di giovani primi attori, tra cui Tindaro Granata, Angelo Di Genio, Christian La Rosa, Igor Horvat e altri, ne La bisbetica domata. Dal 7 al 18 febbraio questa dibattuta commedia shakespeariana risplenderà nella veste del travestitismo elisabettiano, con un tocco di patteggiata follia e fedeltà interpretativa.
Il Teatro Filodrammatici riapre i battenti con La scuola delle scimmie, dal 25 gennaio all’11 febbraio. Il regista Bruno Fornasari mette a confronto un supplente di biologia americano del 1925 che viene processato per aver tenuto una lezione sulla teoria darwiniana con un professore di scienze naturali che torna ad insegnare in Italia nella sua città d’origine.
Dal 10 al 15 aprile Renato Sarti dirige il suo Filax Anghelos (Angelo Custode). In scena, fra le mura di un manicomio, Massimiliano Loizzi interpreta lo sdoppiamento caratteriale di un personaggio androgino e schizoide in un dramma identitario da non perdere.
Al Teatro Fontana si racconta la storia di un introverso professore di letteratura e di un ladro che lo minaccia dopo essere entrato in casa sua: è Un quaderno per l’inverno con la regia di Massimiliano Civica, un incontro-scontro insolito con dissertazioni filosofiche e idee disparate. Dall’8 all’11 febbraio.
Curiosa e dal respiro italianista è Madama Bovary, una versione ‘piemontesemanontroppo’ e assai liberamente tratta dal capolavoro di Flaubert, scritta e interpretata da Lorena Senestro. I giorni 10 e 11 maggio.
I veri buoni propositi del 2018 si fanno a teatro. Non deludetevi!