L’allegra vedova americana e il burbero eremita londinese (ma dietro la favola c’è un fatto vero)

In Cinema

Ambientato nel bellissimo sito di Hampstead, nel nord della capitale inglese, “Appuntamento al parco” di Joel Hopkins mette di fronte una eccentrica Diane Keaton e un roccioso Brendan Gleeson, entrambi in buona forma, titolari di una love story improbabile, gradevole, fin troppo leggera. In bilico tra molta commedia romantica e un pizzico di impegno sociale anti-immobiliarista (i due si conoscono davanti alla statua mortuaria di Karl Marx!, nel cimitero di Highgate), il film strizza l’occhio al cinema brillante britannico e intanto cerca di invogliare il cospicuo pubblico “over”

Arriva l’autunno ed è pronta una nuova commediola romantica ambientata in una Londra fin troppo pittoresca. Ma con la novità dei protagonisti over 50, sulla scia di Marigold Hotel. Appuntamento al Parco (titolo originale Hampstead) con Diane Keaton e Brendan Gleeson per la regia del britannico Joel Hopkins è rivolta a una fascia d’età avanzata, che può trovare la storia di Emily e Donald più plausibile e garbata di quanto riesca a fare un giovane incazzato per mancanza di lavoro e di futuro.

La vicenda racconta di una vedova americana insediata in un lussuoso palazzo di fronte al parco di Hampstead, la quale conosce un burbero individuo che da diciassette anni vive in una catapecchia in un angolo del giardino. Emily rimane affascinata dal modo di vivere di Donald, dopo poco se ne innamorata e lo aiuta a far valere i suoi diritti contro gli avidi immobiliaristi.

L’ispirazione per il personaggio dell’eremita arriva da una storia veramente accaduta, quella di Harry Hallowes, un senzatetto che nel 2007 chiese e ottenne il riconoscimento del diritto di usucapione di una parte del parco dove aveva costruito una capanna, diventata la sua abitazione per più di vent’anni. Ma le similitudini finiscono qui. Perché se apparentemente il film vorrebbe sostenere l’impalcatura romantica sopra un substrato sociale come la lotta contro il caro affitti e le speculazioni immobiliari – tanto che il racconto inizia anche con un dibattito radiofonico sulla mancanza di immobili popolari – questo proposito affoga ben presto in un tripudio di immagini da cartolina, appartamenti ben arredati e stradine folcloristiche con baretti chic.

Per carità, gli attori sono bravissimi. Diane Keaton indossa sempre le sue camicie abbottonate fino al collo e le giacchette striminzite che l’hanno resa famosa in Io e Annie e Brendan Gleason, solido attore irlandese il cui nome a voi non dirà niente ma che ha recitato in mille film che avete visto (compresi tre Harry Potter), è molto bravo a interpretare lo scontroso partner. Semmai le perplessità iniziano quando la baracca di Donald sembra arredata con un gusto shabby chic degno della rivista Interiors e lui si presenta alle udienze con un bellissimo panama e la giacchetta blu.

Inutile dire che Donald legge molto e ha una forte coscienza politica. Per uno dei suoi primi incontri con Emily, organizza un picnic niente popò di meno che davanti al megabusto di Karl Marx, nel vicino cimitero di Highgate, e disquisisce liberamente di Dante Gabriele Rossetti e della poesia preraffaellita. Insomma, se di fronte alle parole “baracca” e “senzatetto” vi viene in mente Nino Manfredi in Brutti, sporchi e cattivi, abbandonate ogni immagine del genere.

Emily dal canto suo ci mette un attimo a scendere le belle scale di legno del suo lussuoso condominio per innamorarsi di uno scontroso senzatetto di mezza età senza arte né parte, una volta che si è assicurata che si lava e non puzza. A chi non succede! La giustificazione di tanto interesse arriva dal fatto che, incredibile ma vero, anche Emily attraversa delle difficoltà economiche dopo la morte del marito e non sa come pagare le spese di ristrutturazione del suo elegante immobile. Basta questo a farla sentire più vicina a Donald il senzatetto che alle sue amiche di sempre, che la invitano a prendere il tè al piano di sotto.

Insomma, il difetto di Appuntamento al parco è voler seguire la scia luminosa delle ottime commedie inglesi alla Notting Hill o Quattro matrimoni e un funerale (c’è anche un cameo di Sam Callow, l’attore che impersonava l’amico morto dell’unico funerale del film), ma con una sceneggiatura giusto un filo più improbabile, con meno humor e senza la furbizia di mantenersi lontanissimi da politica e sociale che ha caratterizzato quei film gloriosi. Qualche momento divertente c’è per carità. Come quando si scopre, durante un improbabile party a sorpresa per il compleanno di Emily, che un commercialista che le fa corte si esibisce con la sua orchestrina di hukulele. E ci sono altre cosine carine. Insomma, Appuntamento al parco è un film che si vede senza troppa fatica. Ma gli inglesi ci avevano abituato a ben altro in fatto di “rom com”, e un po’ ne sentiamo la mancanza.

Appuntamento al parco, di Joel Hopkins, con Diane Keaton, Brendan Gleeson, Lesley Manville, James Norton, Jason Watkins

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