“Le Mille e una Notte – Arabian Nights” è un film uno e trino di 381 minuti, quasi Palma d’Oro a Cannes 2015. Parla dei dolori della gente portoghese e dell’impotenza di banchieri e governanti, di un bagno in mare a Capodanno e dei tormenti del regista militante. Che poi fugge, vigliacco!
Il vero protagonista di Le mille e una notte – Arabian Nights, originale esperimento cinematografico in forma di trilogia del geniale cineasta portoghese Miguel Gomes, è il suo paese in crisi, in cui un regista decide di realizzare un prodotto che parli dei problemi della gente e delle continue sofferenze che subisce. Il regista Miguel si trova dunque a Viana do Castelo insieme ai membri della troupe per girare il suo film, ed è fermamente convinto che il cinema portoghese non possa fare a meno di mostrare le ingiustizie sociali: per questa ragione decide di creare un film militante parlando del cantiere navale della città e della disoccupazione degli operai, in progressivo aumento.
Purtroppo né questo argomento né la paralela storia che racconta, quella dello sterminatore di vespe, riescono a dare un senso all’operato del regista, che alla fine decide di scappare, da vigliacco: “un regista impotente e paralizzato”. E per raccontare i soprusi e le offese subite dal paese tra l’agosto 2013 e il luglio 2014, mesi di austerità terribile imposta dall’Europa e dal governo, viene scelta la voce di Sherazade, figlia del gran visir di Baghdad, che per sopravvivere, come sa chi ha letto il libro, con le sue storie deve cercare di non far annoiare il re. La giovane sceglie di suddividere le sue narrazioni in tre volumi: inquieto, desolato e incantato. E queste sono anche le tre parti della trilogia di Gomes.
Il primo volume, dal nome Inquieto, comincia con la storia degli uomini che ce l’hanno duro, ovvero i mercanti e i governanti, che nonostante tutto il loro potere sono fisicamente impotenti. Così aspettano di incassare gli introiti delle tasse per pagare uno stregone che li aiuti ad avere un’erezione. Poi c’è la storia del gallo e dell’incendio, un racconto sull’amore e sulla censura, in cui un gallo parlante cerca di avvisare gli uomini di un terribile incendio, appiccato per gelosia da parte di una giovane, che divorerà le campagne e le vigne intorno alla città. Ma l’animale, inizialmente messo a morte perché non sono capite le sue premonizioni “cassandrine”, alla fine verrà assolto da un buon giudice che decide di “ascoltare” le sue ragioni . Il bagno dei magnifici è il terzo e ultimo racconto del primo film. Tre magnifici raccontano la propria storia di disoccupazione e ingiustizia sociale al protagonista, un sindacalista cardiopatico e divorziato che insegna nuoto e desidera solo portare avanti la tradizione del primo bagno in mare durante la stagione invernale, la mattina di Capodanno, un rituale sempre più messo in dubbio dalla mancanza di fondi.
Insomma “Si racconta, o re beato…” di un paese triste e decadente, dove i potenti usano i soldi della comunità per le loro passioni e i loro interessi, gli animali parlano ma non vengono ascoltati, le foreste bruciano e i cittadini desiderano solo fare un bagno in pieno inverno senza curarsi di balene e sirene che approdano sulle spiagge portoghesi.
Con questo nuovo lavoro Miguel Gomes debuttò a Cannes 2015, proponendo una trilogia di 381 minuti. Inizialmente preso in considerazione per la Palma d’Oro, fu scartato a causa della durata del lungometraggio, problematica per l’agenda del festival; nonostante questo il film ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, come il Sidney Film Festival. Le mille e una notte – Arabian Nights procede in forma documentaristica assumendo a tratti le caratteristiche narrative di una vera e propria storia, e riuscendo ad adattare la celebre raccolta di novelle orientali, costituita a partire dal decimo secolo, all’età contemporanea. L’intento di critica e di denuncia del regista risulta evidente, e attraverso l’espediente narrativo egli riesce a comunicare senza pesantezza il disagio collettivo di un paese, che, nonostante sia europeo, sembra lontanissimo. Quasi come Baghdad.
Informazioni sulla distribuzione, nelle varie città italiane, dei tre episodi, su www.milanofilmnetwork.it/