Io sono Alessandro, un ragazzino di 15 anni che ama la danza più di ogni altra cosa. Sono nato ballando e sono cresciuto ballando in una famiglia di ballerini. Mi dirai non ti sei stancato allora di danza? No, affatto. L’unico momento in cui mi sento bene con me stesso, quando riesco a dimenticare tutto  – sì, anche un ragazzino può attraversare dei momenti difficili -,  quando sono veramente felice è quando danzo.

Non importa che sia in sala, in un piccolo teatro, in un tempio del ballo o in camera mia: mi basta danzare. Questo mi accomuna molto al personaggio che sto interpretando ora: Billy Elliot. Non mi posso affatto lamentare, perché dalla danza ho sempre avuto un sacco di gratificazioni : ho vinto concorsi , borse di studio per prestigiose scuole, ho studiato con i più grandi maestri e ho girato il mondo. Ma non è questo la danza per me. La mia maestra nello spettacolo mi dice: «la danza non è mettere insieme dei passi , la danza è qualcosa che parla di te!», Ecco, sì: la danza è qualcosa che parla di me. E che soprattutto mi rende felice.

Io, per il mio futuro, vorrei tanto poter danzare in un grande teatro e interpretare tutti i più importanti balletti del repertorio classico,  e soprattutto il principe Siegfried del Lago de i cigni (il mio preferito). Mi piacerebbe soprattutto  ballare nello stesso teatro di mio fratello Gabriele. Siamo una famiglia di artisti e purtroppo siamo sempre sparsi per il mondo e ci vediamo poco. Sarebbe bello poter stare tutti in unico teatro in unica città.
E chissà,  un giorno mi piacerebbe interpretare anche Billy da grande!

Billy Elliot, per la regia di Massimo Romeo Piparo, è in scena al Teatro Nuovo fino al 10 gennaio