L’attore Francesco Mandelli, componente del fortunato gruppo (in tv e al cinema) I Soliti Idioti, debutta nella regia con un racconto sul e contro il bullismo ambientato a Torino. Candida (interpretata da Francesca Giordano), ragazzina che viene dalla Sicilia, viene presa di mira dai compagni di scuola perché “estranea”, come il suo amico Jacopo (Ivan Shevchenko), intelligente ma introverso. Insieme sapranno però “educare” i loro coetanei. Il leit-motiv è del rapper Shade, che ha una particina nel film
Dico bene ma, se mi chiedi come va
Va bene, bene, bene, bene, ma non benissimo
Bene, bene, bene, bene, ma non benissimo
Ma non ascoltavo, dicevo: “Non sento”
Sta tipa parla solo col suo accento
Pure il traduttore mi dice: “Che ha detto?”
Se non rispondi e se non ti muovi
Io non rispondo delle mie azioni
Mi mandi all’Inferno, troppi peccatori
Potevi anche farne a meno
Di dirmi: “Tu sei uno zero!”
Senza guardarmi nemmeno, sincero
Non vedo il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno
È sempre vuoto per intero, pure se non sono astemio
In queste tre frasi tratte dalla canzone di Shade che dà il titolo al primo film da regista dell’attore e autore testi dei Soliti Idioti Francesco Mandelli, sono racchiusi i temi principali di Bene ma non benissimo. Candida (Francesca Giordano) è una ragazzina proveniente da un piccolo paesino in Sicilia, orfana di madre, che per motivi familiari deve trasferirsi a Torino e adattarsi improvvisamente a una vita molto diversa, distante da quella che ha sempre vissuto, a partire dalla lontananza da quel mare che le è sempre stato di conforto e culla nei momenti difficili.
Come dice lei stessa il primo giorno di scuola, va tutto bene, ma non benissimo. I suoi compagni la prendono in giro a causa del suo aspetto e del suo modo di parlare con un accento strano, ma lei risponde a tono, cercando di adattarsi meglio che può anche grazie all’amicizia con Jacopo, un ragazzino introverso e molto intelligente, maturo, però non abbastanza forte per soffocare i pregiudizi dei propri compagni. Lui soffre molto di questa situazione ma in qualche modo Candida diventa la sua ancora di salvezza, nonostante anche lei non sia popolarissima. Senza scendere troppo nei dettagli della trama, si può affermare che ella sia una piccola eroina in grado di far capire anche ai bulli suoi compagni che ci sono altri modi per stare insieme, divertendosi, senza pensieri.
Occorre aggiungere che Shade non è solo l’autore del leit motiv, nel film recita anche una piccola parte, cantando durante una festa, come ha raccontato in un’intervista: è un elemento da non tralasciare, anche perché tutti i proventi dei diritti Siae derivanti dall’uso della canzone andranno all’Associazione contro il bullismo MABASTA.
Venendo all’insieme del film, va detto che pecca dal punto di vista del montaggio, soprattutto per quanto riguarda alcuni flashback mal inseriti e non del tutto coerenti con il messaggio che esso vorrebbe trasmettere. Dall’altro lato della medaglia ci sono gli interpreti, che in gran parte (non la protagonista e quelli che impersonano gli adulti, i genitori, gli insegnanti e così via) sono stati scelti tra aspiranti attori teatrali delle scuole di Torino, e questo ha dato loro la possibilità di confrontarsi con un tema importantissimo quale, appunto, il bullismo.
Bene ma non benissimo è un film adatto a tutti, perché vuole affermare che le prese in giro e le dicerie sugli altri non hanno età: andrebbe mostrato nelle scuole, facendolo diventare un punto di inizio nuovo per un dialogo aperto e consapevole sul tema.
Bene ma non benissimo, di Francesco Mandelli, con Francesca Giordano, Yan Schevchenko, Euridice Axen, Gioele Dix, Giordano De Plano, Ugo Conti, Shade