Sento gli uccelli suonare

In Musica

Il celebre “Catalogue d’oiseaux” di Messiaen, riproposto in una affascinante soluzione scenica suono-immagine da due artisti-poeti

Con un foglio pentagrammato in mano, Olivier Messiaen viaggiava attraverso luoghi esotici per trasformare i versi degli uccelli più bizzarri in note di pianoforte. A pochi giorni dalla prima di Birds, spettacolo multimediale di Víkingur Ólafsson (nella foto sopra) e Yann Malka (a sinistra nella prima foto sotto), il pianista islandese sta provando sul palco dell’Auditorium San Fedele i pezzi dal Catalogue d’oiseaux di Messiaen: ricostruendo col suo strumento i versi di quegli uccelli registrati su carta tanti anni or sono, pare all’ascolto che i suoi gesti reiterati, il suo strenuo esercizio quasi vivifichino l’animale evocato.

«Alcuni passaggi sono tecnicamente molto difficili», mi dice facendomi sedere accanto a lui. «È facile con questa musica far sì che tutti gli uccelli appaiano arrabbiati, la cosa difficile è trovare il giusto colore da assegnare a ciascuno, evitare che suoni tutto un po’ meccanico».

Lunedì 17 novembre all’Auditorium San Fedele, Víkingur Ólafsson e Yann Malka hanno presentato un evento multimediale: il primo, giovane musicista islandese, noto al pubblico mondiale per alcune esecuzioni di grandi capolavori del repertorio pianistico classico, è un appassionato di Bach; l’altro ha studiato musica ma ha avuto successo come videomaker nel mondo della pubblicità.

In Birds, Ólafsson e Malka dedicano le proprie abilità alla rappresentazione del mondo degli uccelli. Il cuore dello spettacolo è costituito da alcuni brani scelti dal Catalogue d’oiseaux di Olivier Messiaen, sorta di repertorio del mondo volatile, in cui, mi dice Olafsson, «il canto degli uccelli si avvicina al linguaggio».

Entrambi gli artisti realizzano una fuga: Ólafsson si avvicina a «qualcosa che sta a metà tra linguaggio e musica», una sfida affinché ogni esemplare di uccello possa distinguersi per la propria forma specifica; per Malka, Birds è «superamento dell’immagine e costruzione di una messa in scena». Un telo stretto davanti al pianoforte ne costituisce una sorta di prolungamento verticale, un‘“ala” dello strumento sulla quale il videoartista proietta il suo catalogo, non una risposta visiva alle suggestioni di Ólafsson, ma una risonanza della sua musica: i silenzi del pianista, gli intervalli tra le epifanie sonore dei vari esemplari sono i luoghi delle apparizioni visive. Musica e immagine non vanno insieme, «sarebbe troppo»: nella musica di Messiaen pulsano dei silenzi che, tra i vari canti degli uccelli, costituiscono il luogo fisico naturale in cui in eterno risuonano questi canti.

BIRDS, Spettacolo Multimediale sul “Catalogue d’oiseaux” di Olivier Messiaen,  Víkingur Ólafsson (pianoforte), Yann Malka (animazione video e messa in scena), musiche di J.B. Rameau, R. Schumann e O. Messiaen

Si ringrazia Francesco Stringhetti per la collaborazione

Foto di Ari Magg
Fotogallery di Giulio Gipsy Crespi

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