Percepire il senso. Omaggio a Barbara Bloom e Joan Jonas

In Arte

Due donne. Una galleria milanese. Cinque sensi. Questi gli elementi che, insieme, creano un’insolita esperienza artistica. Le due donne in questione sono le grandi artiste…

Due donne. Una galleria milanese. Cinque sensi. Questi gli elementi che, insieme, creano un’insolita esperienza artistica. Le due donne in questione sono le grandi artiste contemporanee Barbara Bloom e Joan Jonas, da New York. La galleria è quella di Raffaella Cortese, con i suoi tre spazi su via Stradella, nel cuore di Milano. E i cinque sensi sono i protagonisti dell’esperienza dello spettatore, che percepisce le esibizioni prima ancora che apprezzarle e capirle. Ma procediamo con ordine.

Barbara Bloom, Galleria Raffaella Cortese.
Barbara Bloom, Galleria Raffaella Cortese.

A Barbara Bloom (classe 1951) sono dedicati i due spazi al numero 7 e al numero 1. Nel primo, ridipinto per volontà dell’artista stessa di una eterea tonalità di verde acqua, troviamo il ciclo The Weather, con sette tappeti collocati, paralleli al suolo, a diverse altezze dal pavimento, tutti in differenti tonalità di grigi e azzurri. Su ognuno di essi è riprodotto un pattern in rilievo con un testo in Braille: sette descrizioni del tempo atmosferico di altrettanti scrittori celebri. Un omaggio alla letteratura, primo amore di un’artista che sognava di diventare romanziera. Il risultato è l’illusione di trovarsi in un cielo mutevole, da cui osservare di sotto e percepire ognuno a proprio modo: chi può vedere, guardando, chi non può farlo, leggendo i testi in Braille. La natura del vedere, nella sua duplice modalità percettiva, è presente anche nell’esposizione del secondo spazio, con i sette lavori del ciclo Works of the Blind. Si tratta di fotografie in bianco e nero dove protagoniste sono le illusioni ottiche: chi guarda la fotografia non può capirne davvero il significato, riportato in un testo troppo piccolo per essere letto; chi non vede la fotografia potrà solo leggerne il testo in Braille inciso sopra. Ognuno, a suo modo, è reso cieco, incapace di intendere tutto.

Joan Jonas, Galleria Raffaella Cortese.
Joan Jonas, Galleria Raffaella Cortese.

Joan Jonas (1936), invece, invita lo spettatore ad immergersi nello spazio raccolto al numero 4, dove i sensi sono stimolati da un’installazione davvero suggestiva: sulla parete centrale una serie di disegni di uccelli tailandesi, gli angoli occupati da specchi prodotti con una tecnica antica e sofisticata, sulle pareti laterali due video inediti, creati dall’artista nei boschi in New Scotland, che riflettono su tutte le superfici ricreate nella stanza, dando al visitatore la percezione visiva e uditiva di essere al centro di uno spazio naturale fluido e pervasivo.

Raffaella Cortese, dunque, presenta e rende omaggio a due artiste capaci di coinvolgere e invitarci a percepire da vicino la loro arte, giocando con i sensi prima ancora che con l’intelletto. In una Galleria intelligente e disponibile a parlare col visitatore e accompagnarlo attraverso un’esperienza breve ma molto comunicativa.

 

Barbara Bloom e Joan Jonas, Galleria Raffaella Cortese, fino al 27 febbraio 2016.

Immagine di copertina: Barbara Bloom, Works of the blind (particolare). Courtesy Galleria Raffaella Cortese.

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