Bob Krieger, tra note ed immagini

In Arte

Si è aperta l’8 Marzo scorso a Milano, la mostra dedicata al fotografo internazionale, di moda e non solo, Bob Krieger, a Palazzo Morando dal titolo “Bob Krieger imagine. Living through fashion and music. ’60 ’70 ’80 ’90”.

Questa retrospettiva, presentata all’interno della rassegna Milano Photofestival 2019 14th edition, ripercorre tutta la carriera di questo fotografo noto a livello mondiale.

Nelle eleganti sale di Palazzo Morando viene esposta la collezione privata del fotografo, il quale ha lavorato per i più importanti stilisti di moda italiani, tra i quali Armani, Etro, Fendi, Missoni, Gucci, Pucci, Dolce & Gabbana e molti altri.

Bob Krieger, Giorgio Armani – Eva Malstrom 1978 ©BobKrieger

Impressionanti sono le fotografie di personaggi che la maggior parte delle persone ha conosciuto solo attraverso il medium fotografico o televisivo, immortalati dall’occhio di Krieger:  nel bene e nel male, riportano alla mente epoche, soprattutto per la città di Milano, della vita di una metropoli “da bere”, come veniva definita negli anni ’80.

Si, perché di fronte ad una elegante Kelly Le Brock non può che tornare alla memoria il famosissimo film The Woman in Red (1984), di fronte ad un ritratto di Linda Evangelista, top model, in automatico si ricordano le sfilate, i locali, il glamour che accompagnava in quei tempi certi stilisti.

Bob Krieger è un fotografo eclettico, ha fotografato per anni, non solo per le più importanti riviste patinate di moda, i personaggi della famiglia Agnelli, i personaggi popolari come Carol Alt, attrice e modella, e tanti altri.

Carol Alt per Gucci disegnata da Luciano Soprani, Art Director Nando Miglio, 1984. ©BobKrieger

Si attraversano le sale guardando e ricordando gli anni in cui il made in Italy è entrato furoreggiando a grandi passi in America e nel mondo; fotografie davvero senza confini.

Se qualche immagine può effettivamente apparire “datata” è solo per il fatto che, per stessa ammissione di Krieger, quando fotografava non esisteva il photoshop, era esclusivamente la sua capacità di utilizzare al meglio la luce, i colori, le geometrie create dai vestiti. Le fattezze dei volti venivano esaltate dal bianco e nero, non digitale, ma esclusivamente analogico.

Guardare la mostra di Bob non è solo entrare o rientrare in un mondo che abbiamo vissuto, ma soprattutto percorrere o ripercorrere una attività fotografica totalmente differente da quella fatta oggi.

Impossibilità di rifare le fotografie se sviluppate male, limitazione di intervento di correzione delle imperfezioni, impossibilità di costruire artificialmente un qualcosa che semplicemente non esisteva.

Bob Krieger – Linda Evangelista1992 ©BobKrieger

La cosa che sorprende in questa mostra inoltre, al di là della bravura di Krieger, è la scelta di creare un percorso multisensoriale per gli spettatori, grazie all’intervento di Yamaha Music la quale ospiterà all’interno della mostra e per tutta la durata della stessa, le performances della Yamaha Silent Experience: con un programma realizzato in esclusiva, artisti di fama internazionale si esibiranno in concerti per pianoforte fruibili attraverso la tecnologia del Silent Wifi Concert. Tra gli artisti coinvolti il famoso pianista Andrea Vizzini.

In questo modo la musica e le fotografie si fondono e si viene piacevolmente coccolati, come in un caldo abbraccio, complici le sale di un Palazzo estremamente raffinato.

Le fotografie di Bob Krieger e l’omaggio alla sua lunga carriera non potevano avere location migliore.

 

La mostra, a cura di Maria Grazia Vernuccio, con allestimento di Carlo Colombo Architetto, resterà aperta fino al 30 Giugno 2019 in Palazzo Morando – Costume, Moda, Immagine Via S. Andrea, 6 Milano.

Immagine di copertina: Bob Krieger, Alma 1987 ©BobKrieger

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