4 CD e 3 DVD in box: tutto quanto un fan di Bruce Springsteen può sognare di portare a casa su uno dei periodi più prolifici del cantautore
Nel corso della sua lunga carriera Bruce Springsteen ha scritto una quantità di brani capace di far impallidire qualsiasi altro autore in circolazione. Molte di queste canzoni, purtroppo, non hanno trovato spazio negli album che l’artista ha pubblicato per Cbs e per Sony Music.
Uno dei periodi più prolifici per il Boss è quello che va dal 1978 al 1980, e che comprende il periodo di The River.
«Ho voluto ambientare in quei dischi un micro-mondo fatto di persone intrappolate nelle proprie vite. Quando ho composto The River ho cercato di accettare il fatto che il mondo è un paradosso e nient’altro. E l’unica cosa che puoi fare davanti a un paradosso è vivertelo. Nell’album io dico semplicemente che non capisco tutte queste cose, non vedo come stanno insieme.»
Questi concetti, che per uno scrittore possono apparire quasi banali, hanno trovato poco spazio all’interno della musica pop, e ancora meno nella comunità rock, da sempre caratterizzata da eccessi e momenti di svago. Come disse qualcuno it’s only rock ‘n’ roll, but I like it.
In questo caso però stiamo parlando di un autore come Springsteen, capace di sacrificare hits come Because the night, solo perché non facenti parte del concept su cui stava lavorando. Un maniaco con una passione e una missione ben precisa; riportare il rock a quella forma d’arte perfetta che negli anni sessanta aveva rappresentato per un’intera generazione un modello formativo, unico e determinante.
Il 4 dicembre è finalmente uscito un box che racchiude questi concetti tanto cari al suo autore: The Ties That Bind – The River Collection. Il materiale raccolto in questo cofanetto composto da 4 CD e 3 DVD, descrive uno dei periodi migliori per la produzione discografica del Boss.
Il box comprende: il doppio album The River originale, ma soprattutto la prima release ufficiale di The River: Single Album, che sarebbe il disco inedito del 1979, così come era stato concepito in quel momento. Ma le cose poi andarono diversamente. Un’altra chicca per fan sfegatati si trova nel quarto cd, quello delle Outtakes che include 22 brani inediti. Peri fan più esigenti questi brani non sono una novità, ma di fatto 12 di queste canzoni non sono mai state pubblicate ufficialmente. Ed è quindi una novità assoluta, per cui abbiamo dovuto attendere ben 35 anni.
Conclude il lotto presente nel box una sequenza di 3 DVD composti da un doppio live con il concerto di Temple, Arizona del 1980. Uno dei migliori live mai eseguiti da Springsteen. La parte audio-video si chiude con un intenso e solitario documentario di Thom Zimmy, che è composto da un’intima intervista in cui Springsteen esegue alcuni dei brani di The River, intervallati da riflessioni, retroscena e qualche rara immagine del periodo ‘79-‘80. Archiviato l’aspetto audio-video, il box è corredato da un bel libro illustrato contenente 200 foto rare e un saggio scritto da Mikal Gilmore.
Steve Van Zandt qualche anno fa aveva affermato che qualsiasi musicista farebbe carte false per scrivere il materiale che Springsteen elimina e cestina dai suoi dischi. A giudicare dai titoli qui presenti è un’affermazione condivisibile. Il materiale inedito di Springsteen è una delle cose più sensazionali che il rock abbia mai prodotto.
Chi ha già visionato il materiale contenuto in questo box, dal titolo The Ties That Bind, sa a cosa ci stiamo riferendo. Da questa raccolta viene fuori un ritratto alternativo di un giovane e ambizioso artista trentenne. Un artista già maturo che in cabina di regia discute con i suoi collaboratori su come sarebbe dovuto essere il disco. Il disco divenne The River, uno dei doppi più celebrati della storia del rock.
Bruce Spingsteen, The Ties That Bind – The River Collection (Columbia)