L’Italia riparte ma non i cinema: aspettiamo speranzosi l’estate e le arene all’aperto. Per ora si resta ai titoli disponibili in tv, e soprattutto in rete, grazie a piattaforme, cineteche, distributori di qualità, sale d’essai. Ecco un panorama di ciò che si può vedere in questi giorni, dal recupero dei classici (Vertov, Richter e Clarke) a grandi opere recenti, di Haneke e Mendes, Eastwood e Burton, o dei fratelli Taviani. Fino a qualche offerta più leggera, come l’ultimo “Star Wars” o il delizioso cartone “Inside Out”
Il mondo, fuori dalle nostre case, riapre piano piano i battenti dopo un lungo periodo di chiusura. Si comincia dalle grandi industrie, dagli uffici (non tutti), fra qualche giorno dai negozi, ma per i cinema, purtroppo, bisognerà aspettare ancora a lungo. Anche se si parla dell’ipotesi di usare l’estate e gli spazi all’aperto per ricominciare a proiettare film per il pubblico, sia pure con la prudenza e tutte le garanzie mediche necessarie che saranno prescritte.
Il grande cinema, però, in questi due mesi di lockdown si è potuto, e si potrà ovviamente continuare a vedere, anche da casa, in tv grazie alle reti generaliste o specializzate e, cosa abbastanza nuova e soprattutto sperimentata massicciamente in questa quarantena, su tutti i device digitali grazie alle piattaforme di streaming e all’impegno di alcuni distributori e cinema indipendenti, che si sono messi in gioco per fornire al pubblico i loro film più belli. Ho scelti dodici titoli tra i miei preferiti, visibili nei prossimi giorni on line (e anche su uno schermo tv), perfetti per chi resta tutto il giorno a casa o per chi, dopo una lunga giornata di lavoro, vuole scoprirli, o magari rivederli.
Ecco quindi i suggerimenti Cultweek, divisi per piattaforme.
I film su Netflix
Flags of Our Fathers di Clint Eastwood, con Ryan Philippe, Jesse Bradford, Adam Beach, Barry Pepper, Paul Walker 2006. Una foto famosissima scattata durante la Seconda Guerra Mondiale ritrae cinque soldati americani issare la loro bandiera sul monte Suribachi, nel pieno della battaglia di Iwo Jima che si svolse tra il 19 febbraio e il 26 marzo 1945. Il film racconta le vicende mediatiche e propagandistiche legate a tre dei sopravvissuti presenti nella foto, e come siano stati fondamentali per la raccolta fondi bellica. Eastwood vuole indagare, attraverso le parole di un libro scritto dal figlio di uno dei protagonisti, James Bradley, cosa si celasse veramente dietro quella foto, smascherando anche alcune verità scomode. Da vedere assolutamente. Due nomination all’Oscar. Una curiosità: Eastwood ha diretto anche Lettere da Iwo Jima, la stessa storia vista dalla parte dei giapponesi, protagonisti Ken Watanabe, Kazunari Ninomiya, Tsuyoshi Ihara, a sua volta film imperdibile.
Revolutionary Road di Sam Mendes, con Kate Winslet, Leonardo DiCaprio, Michael Shannon, Kathy Bates 2008 Dieci anni dopo il mitico Titanic, rivediamo sullo schermo Kate Winslet (April) e Leonardo DiCaprio (Frank) insieme, sposati e con un figlio in arrivo. È il 1948, la coppia si trasferisce nel Conneticut dove lei cerca di seguire la carriera di attrice e lui inizia a lavorare per la Knox Machines. Presto diventeranno molto amici dei vicini, i quali pensano che la loro vita sia perfetta, insomma, quella di una tipica coppia di giovani sposi. In realtà, tutto è di facciata: April non riesce a farcela come interprete e Frank comincia a non sopportare più il suo lavoro. Per dare una svolta alle loro vite, decidono di trasferirsi a Parigi, ma qualcosa va storto e cambierà tutto. Un capolavoro, triste ma di immensa umanità. Golden Globe a Kate Winslet, tre nomination (minori) all’Oscar.
Ray di Taylor Hackford, con Jamie Foxx, Regina King, Kerry Washington, 2004 Amanti del blues unitevi, c’è Ray Charles sul grande schermo, interpretato da un perfetto Jamie Foxx. Il film narra come un ragazzino cieco cresciuto in povertà, di nome Ray Charles Robinson, diventa uno dei più grandi musicisti del 900. Tra tragedie familiari, viaggi in giro per l’America portandosi dietro la sua musica, droghe e tanti figli, Ray riuscirà a cambiare la sua visione del mondo e quella sulla musica, e le sue origini, rifiutandosi di suonare in Georgia poiché alle persone di colore non era permesso assistere ai concerti. E perdendo così, per sempre, la possibilità di esisbirsi lì. Un film intenso, importante per capire la sua musica. Dopo questo film, Hit The Road Jack non sarà più la stessa. Oscar e Golden Globe a Foxx, statuetta al sonoro e altre quattro nomination, tra cui film e regia.
Una questione privata di Paolo e Vittorio Taviani, con Luca Marinelli, Valentina Bellé, Lorenza Richelmi, 2018 Tratto dall’omonimo classico sulla Resistenza di Beppe Fenoglio, racconta le vicende di un partigiano, Milton, impegnato nella guerra di liberazione nelle Langhe, diviso tra i compagni e il suo clandestino amore per la ricca Fulvia. Smanioso di rivisitare i luoghi del loro amore, Milton (Luca Marinelli) si reca alla casa di lei ad Alba, dove incontra la guardiana che gli racconta di un possibile amore tra la ragazza e un suo amico, che si scoprirà esser stato catturato dai fascisti. Si mette quindi alla ricerca dell’amico per salvarlo, e anche per chiedergli la verità sulla relazione, scatenando una serie di eventi che cambieranno per sempre la sua vita. Nastro d’argento ai Fratelli Taviani (quello a Vittorio, alla memoria)
I film di Disney +
Star Wars: L’ascesa di Skywalker di J. J. Abrams, con Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Lupita Nyong’o, John Boyega, 2019 Per chi l’avesse perso al cinema, il nuovo servizio streaming Disney + regala agli spettatori la visione dell’ultimo film della saga di Star Wars, l’ascesa di Skywalker. La vicenda si svolge l’anno dopo quella di Gli ultimi Jedi: Rey si sta allenando sotto la guida del generale Leia Organa, al fine di completare la sua istruzione di Jedi. Nel frattempo, su Mustafar, il nuovo leader supremo Kylo Ren vuole raggiungere Exegol, un pianeta remoto nelle Regioni Ignore ove si nasconde l’imperatore Palpatine, tornato grazie al lato oscuro della Forza. il quale vuole invadere la galassia e ripristinare l’Impero. Non aggiungo altro, un film che va visto, insieme a tutti gli altri episodi della serie a loro volta presenti sulla piattaforma. Tre nomination all’Oscar (tecnici).
Il sapore della vittoria di Boaz Yakin, con Denzel Washington, Will Patton, Wood Harris, Ryan Hurst, 2000. Denzel Washington interpreta il coach Boone, allenatore della squadra di football americano del liceo di Alexandria, in Virginia. È il 1971 e le tensioni razziali sono molto forti, e rendono difficile l’inizio della stagione per la squadra, composta da giocatori bianchi e di colore, che si ritrovano per il periodo di allenamenti pre stagione, lungo due settimane, in un campus fuori città. I ragazzi partiranno separati, combattivi tra loro, ma torneranno come fratelli, anche se la città non è ancora pronta per una simile riappacificazione. Una storia vera di sport, grandi vittorie e amicizie lunghe una vita, che dimostrano come un pallone ovale può cambiare la vita a molte persone, diventando quel ramoscello di pace che nessuno aveva avuto il coraggio di portare. Fa ridere, piangere, e soprattutto fa pensare.
Inside Out di Peter Docter, 2015 Inside Out è un film d’animazione adatto a grandi e piccini: colorato, divertente, istruttivo. Racconta le storie di Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura.., ovvero le emozioni che vivono all’interno di Riley Andersen, una bimba di undici anni che vive nel Minnesota. Ogni volta che le succede qualcosa, una di loro agisce e racchiude il ricordo della bimba in una sfera che cambia colore in base all’emozione. Le sfere sono poi raccolte quasi tutte nella memoria a lungo termine, così che possano essere ritrovate. Mentre i ricordi più importanti restano nel quartier generale, aiutando la creazione della sua personalità: che è diviso in: Famiglia, Stupidera, Hockey, Onestà e Amicizia. Quando la famiglia si trasferisce a San Francisco, tutto cambia, anche le emozioni, che vivranno un’indimenticabile avventura all’interno di Riley. Oscar e Golden Globe al miglior film d’animazione, nomination alla sceneggiatura
Edward mani di forbice di Tim Burton, con Johnny Depp, Wynona Ryder, Dianne Wiest, 1990 Un grande classico firmato Burton, che vede i giovani Johnny Depp e Winona Ryder in un’intensa storia d’amore. Edward è un bambino artificiale, creato dalle mani di uno scienziato pazzo che gli mette delle forbici al posto delle dita. Alla morte di costui, Edward rimane solo, finché viene trovato e accolto da una signora, la quale lo porta a casa e lo fa diventare parte della sua famiglia. Lui si innamora della figlia di lei, Kim, che però inizialmente ne ha solo paura. Col tempo, Edward riuscirà a farsi amare, anche da tutto il quartiere, fuorchè da una donna che lo crede figlio del diavolo. Un film sentimentale, a tratti tragico a tratti divertente, da non perdere. Una nomination all’oscar.
Le proposte dai cinema milanesi
La chiusura totale non ha del tutto fermato l’attività di alcuni cinema, che hanno deciso di offrire agli appassionati delle proposte, alcune gratuite, altre no, per far sì che il cinema posse entrare ancora una volta nelle nostre case. Prima fra questi, la Cineteca di Milano, che mette a disposizione tutti i suoi film d’archivo, gratuitamente. Io ne ho scelti due, a mio parere intramontabili.
L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov, documentario, 1929 L’occhio meccanico di Vertov si aggira per le strade di Mosca, inquadrando la vita quotidiana, dall’alba al tramonto, di un solo giorno. In poco più di un’ora, lo spettatore visita la Mosca del 1929, girando su treni e tram, a piedi e sui tetti. É l’inizio del cinema documentaristico d’avanguardia, un capolavoro di montaggio in cui lo spettatore dev’essere al centro, protagonista anch’esso dell’arte in movimento, tanto che la prima e l’ultima inquadratura mostrano una sala cinematografica che da vuota diventa piena, e viceversa. All’epoca il film non venne molto amato dalla critica, adesso è ritenuto una pietra miliare. Un documento da non perdere, assolutamente.
Il Nuovo Appartamento di Hans Richter, 1930 Richter ci fa entrare in un nuovo appartamento (letteralmente), costruito da poco in una cittadina svizzera. Per 28 minuti vedremo le vicende di una famigliola che non ha bisogno dell’audio per farsi capire (anche perché siamo ancora all’epoca del muto), bastano le immagini. È un corto perfetto per la quarantena, anche perché le vicende vissute dai protagonisti non sono molto diverse da quelle che stiamo vivendo noi ora. Il film è accompagnato da musiche particolari, techno, contrariamente alla tipica musica classica che spesso si una associare ai film muti di quel periodo. Uno scorcio di vita accurato e veritiero.
Il Cinema Beltrade, propone a prezzi popolari (3 euro) o da sostenitori (9 euro) “il Beltrade sul Sofà”, grazie alla piattaforma Vimeo. Tra tutti i film proposti ne ho scelti due, certamente difficili da trovare altrove e di assoluta importanza.
Amour di Michael Haneke con Emmanuelle Riva, Jean-Louis Trintignant, Isabelle Huppert, 2012 Vincitore dell’Oscar (più altre quattro nomination), e del Golden Globe 2013 al miglior film straniero e della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2012, è il film che ha fatto piangere milioni di spettatori, accompagnati in un lungo viaggio di amore e tristezza, consapevoli che quello che capita ai protagonisti può capitare, improvvisamente, a chiunque. Anne e Georges sono una coppia ottantenne che non si fa mancare nulla, dalle piacevoli letture in cucina ai concerti di musica classica di cui sono appassionati. Un giorno, però, Anne è vittima di un ictus, malattia che porterà Georges alla disperazione. La curerà con amore e l’aiuto di un’infermiera, finché il corso della vita prenderà il sopravvento. Un film intimo, puro. Indimenticabile.
The Connection di e con Shirley Clarke e con Carl Lee, Warren Finnerty, Freddie Redd, Jackie McLean 1961 Questo film, che negli anni 60 subì pesantemente la censura. resta una pietra miliare nel film di genere. È la versione cinematografica dello spettacolo teatrale omonimo prodotto da Jack Gelber: un filmmaker vuole registrare quello che avviene in una stanza di junkie (persone che si iniettano droga) in attesa della connection, ovvero di colui che porta la sostanza proibita nella stanza. Tutte le loro paure, emozioni, attese e litigi si racchiudono in quei momenti, diversi tra il prima e il dopo l’arrivo della connection. Elemento interessante è che i protagonisti siano suonatori di jazz importanti, il che fa si che la musica diventi parte integrante della storia. Uno spaccato di vita da non perdere assolutamente, soprattutto se si è appassionati di cinema del reale.