La stagione 2020-2021 inaugurata sotto il segno di Federico Fellini e Alberto Sordi mette al centro vizi e virtù delle relazioni umane, tra indagini, riflessioni e sorrisi. In fondo a che cosa serve la commedia?
FOTO © SERGIO BANFI
«Se, come si dice, la distanza più breve tra due persone è un sorriso, tornate in compagnia, tornate a teatro, ci ritroveremo più vicini che mai».
Questo il motto della stagione 2020-2021 targata teatro Martinitt che pronto «ha rialzato il sipario», dopo il lockdown, insieme alla città di Milano.
Nel pieno rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza previste dai disciplinari anti-Covid, l’ormai consolidata realtà milanese culturale festeggia il decennio artistico sotto la direzione di Stefano Marafante e Ussi Alzati. «Era il 2010, in piena crisi abbiamo inaugurato il nuovo Martinitt – testimonia Ussi Alzati, direttrice e attrice – nel 2020 è arrivato il Covid e noi inauguriamo la nuova Arena». La cultura non si è fermata a Milano e nemmeno le sfide. Da tempo era nell’aria e sui tavoli del Comune di Milano la volontà di creare uno spazio estivo all’aperto, un cinema e un palco sotto le stelle tra Lambrate e Ortica.
Il progetto è stato accolto e il 3 luglio «in piena filosofia del Martinitt – guardare avanti, senza dimenticare» nel corso del centenario della nascita di Federico Fellini e Alberto Sordi è stata inaugurata la nuova Arena Milano Est.
A fianco del teatro Martinitt, sorge ora un’area a cielo aperto dotata di un palco esterno di 110 mq., uno schermo 14×6m e 800 posti a sedere (ridotti a 430 per norme anti-Covid), sullo sfondo Il Murale delle Arti di Orticanoodles. Un dialogo tra memoria e scoperta tra i volti di personaggi che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della cultura. E non è un caso che lo spazio di via Pitteri rientri nel progetto ORME-Ortica Memoria.
«Tornare alla socialità, pur nel rispetto delle normative, significa anche ritornare a teatro, ritornare ad andare al cinema -ha dichiarato l’Assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno – E il temporale della serata d’inaugurazione sia di buon auspicio, un po’ come si dice per i matrimoni». Il temporale della serata d’inaugurazione non solo ha fatto capire come lo spettacolo possa davvero continuare (nella sala interna) dalle parti di via Pitteri, ma ha reso, forse, più immersivo e coinvolgente l’assistere alla proiezione de I Vitelloni di Federico Fellini, pellicola che si apre con l’irrompere di un rovescio estivo nel cuore di una kermesse. «C’è lo zampino di Federico – esclama divertita la nipote Francesca Fabbri Fellini – Quando ero piccola mi ha dedicato un disegno, La Felinette. Ho deciso di dargli vita e sto lavorando a un cortometraggio d’animazione». Tra gli aneddoti si ripercorre la storia di Federico Fellini, cineasta discusso all’epoca per quel suo apparente disimpegno politico, il rapporto con la donna di tutta una vita, Giulietta Masina, le scelte artistiche di Federico Fellinie di quella volta che ha voluto Alberto Sordi contro tutto e tutti ne I Vitelloni, i bivi e divari artistici, la sua contemporaneità e le conversazioni con Stanley Kubrick. «Li immaginate? Non c’è nulla, nessuno documento dei loro discorsi, chissà che cosa si saranno detti…» chiosa la nipote, Francesca Fabbri Fellini.
A tracciare le linee della programmazione cinematografica estiva di via Pitteri è stato chiamato Franco Dassisti (giornalista e critico). Le anteprime saranno proiettate per tutto il mese di luglio il mercoledì (spesso saranno introdotte da conversazioni con registi ospiti), il lunedì sarà all’insegna dell’autorialità, il martedì dedicato alle più recenti produzioni italiane (M. Bellocchio, P. Marcello, G. Salvatores, G. Amelio), il venerdì ai recenti Oscar, l’weekend a blockbuster e famiglie (Tolo tolo di C. Zalone , Me contro te il film di G. Leuzzi, Con un giorno di pioggia a New York di W. Allen, Dolittle di S. Gaghan , Jojo Rabbit di T. Waititi, e Frozen 2 di J.Lee e C. Buck), il giovedì invece è all’insegna del live, del cabaret e della stand-up comedy (sezione inaugurata pochi giorni fa dallo show di Max Giusti Va tutto bene 2020).
Tra le produzioni ospiti: Come Britney Spears Covid19 version di Giorgio Montanini, Formiche di Filippo Giardina, Egoistagram di Pietro Sparacino e Fakeminismo di Daniele Fabbri.
La stagione teatrale, come da consuetudine, sarà all’insegna della commedia. Tra riflessioni e humour si indagherà il presente e il mondo sfaccettato delle relazioni umane. Tra giochi di parole, ribaltamenti di ruoli, scambi e agnizioni ci sarà il tempo per pensare e sorridere in fondo di tutti noi alle prese con amici, lavoro, amori e famiglie.
In scena le storie di coppie intessute nella pochade di Sergio Sgrilli B&B CUORI IN AFFITTO, gli amori forse mai del tutto sopiti della drammaturgia diretta da Nicola PistoiaTi ricordi di me?, il graffiante esordio di Jordi Vallejo, Test (premio Fray Luis de León) e il giallo Una stanza al buio di Giuseppe Manfridi con Alessia Fabiani e Claudio Zarlocchi.
Ritorna il sodalizio con il Teatro Martinitt e il nucleo della compagnia A.M.O ( A. Tirocchi– V.Monetti– M. Simeoli– M. Paniconi – D.Derogatis con Morta zia la casa è mia e Una zitella da sposare).
A interrogare il dietro le quinte del mondo dei teatranti Luci (e ombre) della Ribalta diretto da Leonardo Buttaroni, le relazioni padre – figlia narrate dalla penna drammaturgica di Gianni Clementi con Partenza in salita (in scena Corrado Tedeschi e Camilla Tedeschi), i rapporti tra amici la pièce Gli amici non hanno segreti di Antonello Costae Gianluca Irti, le sfide familiari e lavorative lo spettacolo Ti dedico una canzone scritto da Antonio Romano.
Si torna a teatro e il teatro Martinitt mette a segno un cartellone “leggero” che continuerà ad interrogarci.