Dagli amori di ieri alla felicità di oggi. Una commedia surreale, piena di idee

In Cinema

“La sindrome degli amori passati”, secondo film diretto insieme da Ann Sirot e Raphael Balboni, che sono anche compagni nella vita reale, nasce dalle difficoltà di una coppia affiatata di avere figli. E dal suggerimento di una terapia assurda che potrebbe risolvere il problema. In un girotondo scatenato, i protagonisti Sandra e Rémy scoprono che la leggerezza è una chiave magica che apre molte porte

Sandra e Rémy, protagonisti di La sindrome degli amori passati di Ann Sirot e Raphaël Balboni, si vogliono un gran bene e insieme sono tanto felici, ma vorrebbero un figlio che ostinatamente non arriva. L’ennesimo consulto medico si conclude con una diagnosi piuttosto imprevedibile e un suggerimento di terapia a dir poco assurdo: i due protagonisti soffrono di un’insolita sindrome che consiste nel non aver saputo rielaborare gli amori passati, e, se vogliono andare avanti e finalmente diventare una famiglia felice, devono ritornare almeno temporaneamente sui loro passi, ritrovare una dopo l’altra tutte le persone con cui hanno fatto sesso e rifarlo, almeno una volta. E solo a scopo medico, beninteso!

Sandra e Rémy reagiscono inizialmente con una certa incredulità, proprio come gli spettatori. Ma poi si convincono che vale la pena provarci e cominciano a darsi un gran da fare, rintracciando con grande scrupolo ogni ex amante e dando vita a un carosello esistenzial-erotico-sentimentale sempre più frenetico. E per lo spettatore assai divertente, a patto di lasciarsi andare senza farsi troppe domande razionali (proprio come i protagonisti) al ritmo scatenato di un girotondo trascinante e spesso sorprendente.

Ann Sirot e Raphäel Balboni, compagni di vita oltre che complici dietro la macchina da presa, avevano già dato prova di notevole talento con il loro primo lungometraggio, La folle vita. Anche in quel film, realizzato nel 2020 ma distribuito in Italia solo nel 2023, una coppia che vuole avere un figlio si scontra con l’impossibilità di realizzare il proprio desiderio, e in generale con la frustrazione legata alla scoperta dell’impossibilità di tenere davvero sotto controllo la propria vita.

https://www.youtube.com/watch?v=HC5m1xBYJgg

In La folle vita il perturbante è rappresentato dalla demenza senile di cui comincia repentinamente a soffrire la madre del protagonista maschile, in La sindrome degli amori passati è l’idea stessa di coppia che sembra perturbata, confusa, scompigliata. Sirot e Balboni raccontano l’amore, la sua costruzione, le quotidiane difficoltà e gli entusiasmi di chi rimane convinto che felicità non possa far rima con solitudine, anche se stare dentro una relazione amorosa non vuol dire necessariamente essere gioiosi ogni giorno e ogni ora.

Il risultato è una commedia romantica del tutto priva di facile sentimentalismo. Un film surreale, onirico e giocoso, pieno di invenzioni visive e di momenti francamente comici, che non si prende mai sul serio ma riesce a parlare d’amore in modo sorprendentemente sincero. Una metafora sorridente – ma molto più precisa e affilata di quanto possa sembrare a prima vista – che semplicemente ci ricorda che il nostro presente è sempre inevitabilmente condizionato dal passato. E che la leggerezza, a volte, è la chiave magica che apre tutte le porte, anche quelle che sembravano drammaticamente chiuse.  

La sindrome degli amori passati, di Ann Sirot e Raphaël Balboni, con Lucie Debay, Lazare Gousseau, Florence Loiret-Caille, Ninon Borsei, Florence Janas

(Visited 2 times, 1 visits today)