Diario americano: auguri eretici

In diarioCult, Weekend

Il catalogo è lungo, lo sappiamo tutti: la guerra, le guerre in giro per il mondo, ciò che porterà l’elezione di Trump, ciò che stanno già facendo i populismi europei. Ma si può scegliere, possiamo ancora scegliere: per esempio di avere nell’anno che arriva il coraggio della responsabilità

Caro amico, ti scrivo, così mi distraggo un po’
E siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò
Da quando sei partito c’è una grande novità
L’anno vecchio è finito, ormai
Ma qualcosa ancora qui non va

(Lucio Dalla)

Il 2024 è stato un anno devastante, è innegabile. La guerra di Netanyahu contro Gaza ha causato e causa ancora morti, amputazioni, fame, sete, distruzione di città intere, mancanza di aiuti umanitari, odio profondo nei confronti del popolo palestinese, colpevole, sì, di un terribile attacco terroristico nei confronti di Israele, ma che certamente non giustifica la morte di oltre quarantaquattromila persone, di cui più di diciassettemila bambini. Uno ogni trenta minuti. Questo macello di civili che ormai va avanti ininterrottamente dalla fine del 2023 da parte del governo israeliano ha risvegliato nel mondo il mostro dell’antisemitismo dei milioni di persone che hanno “confuso” la religione con la politica: solo negli Stati Uniti, gli atti di odio antisemita sono aumentati del 360% dall’inizio della guerra.

Continuano intanto le guerre e i conflitti in Ucraina, in Sudan, in Siria e in altre parti del mondo. Putin ha parlato di armi nucleari, in Sudan, il 64% della popolazione (e cioè più di trenta milioni di persone) ha bisogno urgente di assistenza. In Siria, come vediamo ogni giorno, la situazione è in bilico e non affatto promettente.

Negli Stati Uniti, dopo una campagna elettorale feroce, ha stravinto Donald Trump, il che significa che la democrazia sarà pesantemente messa alla prova dalle proposte del neopresidente: meno potere alle donne, deportazione di milioni di emigrati, vendetta contro i nemici, tasse basse per i super ricchi e molto più alte per tutti gli altri, disinteresse nei confronti dell’ambiente, della scienza, della medicina. Come si legge su tutti i giornali, Elon Musk è il braccio destro e la parte più tenebrosa del cervello di Trump e questa è una notizia che terrorizza il mondo.

L’Italia, come molti altri paesi europei, continua a preferire il populismo, le fake news, lo schifo che puzza di fascismo. La sinistra, già da tempo poco convincente, sembra lamentarsi molto, ma proporre pochissimo. Gli insulti personali sono all’ordine del giorno, come gli scandali, le leggi ad personam, quelle che riducono la libertà, le litigate imbarazzanti in Parlamento. Tutto fumo e niente arrosto, come direbbe mio cugino Paolo. La preoccupazione adesso è che anche in Germania ritorni la voglia di nazismo: i due paesi europei che hanno avuto le peggiori dittature sembrano essersi dimenticati buona parte della storia del Novecento. Anche queste amnesie fanno molta paura.

Insomma, anche volendo, è impossibile essere ottimisti. In un momento di profondo pessimismo ho fatto una ricerca su Google per trovare una lista di eventi positivi del 2024. Ho trovato un articolo sul Washington Post che ne enumerava qualcuno: la Repubblica del Chad, paese del terzo mondo, ha partecipato all’eliminazione di una malattia tropicale; gli scienziati hanno scoperto che bastano cinque minuti al giorno di esercizio fisico per abbassare, seppur di poco, la pressione alta; pare che per la prima volta in trent’anni si sia abbassato il livello di alcuni gas pericolosi, chiamati idroclorofluorocarburi, che indeboliscono il buco dell’ozono. Infine, la ricerca per la cura del cancro ha fatto molti passi in avanti.

Molto bene, ho pensato: sono cose importantissime. Ma siamo talmente nella merda che non bastano per sentirsi meglio, soprattutto per un immigrato del Minnesota, per una donna del Texas che è stata violentata ed è rimasta incinta, per un ragazzo che fa il coming out. Proprio in questo momento di buio assoluto, ho letto l’augurio di don Ciotti, che è stato per me una luce di speranza: volendo, possiamo tirarci su le maniche e farcela. Sono parole che vorrei imparare a memoria per recitarmele nei (tanti) momenti di sconforto. Eccole:

Vi auguro di essere eretici.
Eresia viene dal greco e vuol dire scelta.
Eretico è la persona che sceglie e,
in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.
E allora io ve lo auguro di cuore
questo coraggio dell’eresia.
Vi auguro l’eresia dei fatti
prima che delle parole,
l’eresia della coerenza, del coraggio,
della gratuità, della responsabilità
e dell’impegno. Oggi è eretico
chi mette la propria libertà
al servizio degli altri.
Chi impegna la propria libertà
per chi ancora libero non è.
Eretico è chi non si accontenta
dei saperi di seconda mano,
chi studia, chi approfondisce,
chi si mette in gioco in quello che fa.
Eretico è chi si ribella
al sonno delle coscienze,
chi non si rassegna alle ingiustizie.
Chi non pensa che la povertà sia una fatalità.
Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.
Eretico è chi ha il coraggio
di avere più coraggio.

Buon Anno a tutti.

In apertura foto di Michael Dziedzic/unsplash

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