Eleusi, il mistero di Davide Enia

In Teatro

Illustrazione © Silvia Giambrone

Un dittico che è un evento, anzi, un rito, per chiudere la stagione 2022/2023 del Piccolo Teatro

Eleusi, come i riti dell’antica Grecia.

Eleusi, come un mistero.

Eleusi, un dittico concepito dal drammaturgo palermitano Davide Enia come un evento che (ri)parte dai luoghi.

Nello specifico, un evento che copre 24 ore (dalle 21 di sabato 10 giugno alle 21 di domenica 11 giugno) e che prende vita in due luoghi.

L’evento è stato presentato mercoledì 7 giugno al Teatro Studio Melato, alla presenza di Enia stesso e del direttore Claudio Longhi; alla presenza degli intervenuti al lancio, Longhi ha introdotto quella che è l’ultima produzione del Piccolo Teatro di Milano per la stagione 2022/2023, La misura delle cose.

Per Enia l’idea di un evento dalla durata così amplificata e continuativa nasce da due movimenti: il primo è quello dei traumi subiti non solo dalle persone ma dai luoghi in cui avvengono eventi drammatici, consapevolezza acquisita dal suo spettacolo cult L’Abisso (dedicato alle tragedie degli sbarchi sulle coste, che ha portato anche al Piccolo).

Il secondo movimento è lo smarrimento provocato dalla sparizione (prima) e dalla frammentazione (in seguito) del pubblico durante le prime ondate della pandemia: frantumare il pubblico, commenta Enia, rompeva il dispositivo del teatro, facendo venir meno idea di comunità e respiro.

Si chiede ancora Enia, premio UBU nel 2019 per il testo de L’Abisso e premio speciale UBU nel 2003: dopo la pandemia, che senso ha continuare a fare teatro? In quanto autore, che mi ritrovo nella possibilità di riuscire a usare questo linguaggio, come posso risignificare il mio stesso lavoro? 

https://www.piccoloteatro.org/it/2022-2023/eleusi

Enia trova risposta con Eleusi, riflessione sui luoghi del Piccolo (lo Studio Melato, già Fossati, e la sede di via Rovello, dove tra il ’43 e il ’45 i fascisti uccisero e sottoposero a torture civili e partigiani. Un dittico di 24 ore che, nelle parole di Claudio Longhi, ci ricorda da dove veniamo e scioglie la stagione in un abbraccio corale che si apre alla città.

Eleusi è un progetto che ispira interrogativi, apre spiragli importanti su linguaggio e comunicazione e, continua Longhi ricordando anche la recentissima esperienza con One Song dell’artista visiva Miet Warlop, consente di uscire dai dogmi della rappresentazione e si entra in un universo performativo in cui non esistono rimandi, ma rappresentazioni di realtà che esistono e vengono riportate sulla scena. 

Al teatro Grassi una performance replicata ogni ora dalle 21 del sabato fino alle 21 di domenica, in testa a ogni ora; allo Studio l’azione si sviluppa sempre dalle 21 del sabato alle 21 della domenica, con circa trenta cori che si avvicendano, permettendo al pubblico di entrare in qualsiasi momento.  

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Illustrazione © Silvia Giambrone

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