Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi sono protagonisti del nuovo testo di Stefano Massini in scena al Piccolo: sullo sfondo, una grigia Berlino vent’anni dopo la caduta del Muro…
«Potevano farlo solo loro», si sente commentare in sala alla fine della prima di Enigma. Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi sono commoventi interpreti di una storia berlinese, i soli possibili secondo il pubblico.
Il testo, risalente al 2009, porta la firma di Stefano Massini, autore consacrato dall’ultimo lavoro di Luca Ronconi, Lehman Trilogy, e dal 2015 nuovo consulente artistico del Piccolo Teatro al posto del Maestro. Ambientato a Berlino (Est) vent’anni dopo la caduta del muro, e inizialmente velato da un intreccio di enigmi, lo spettacolo si snoda attraverso conflitti più di parole che di azioni.
L’azione è qui narrata, accompagnata da un testo ricco di rimandi e sottintesi, di bugie e inganni. I due protagonisti sono portati a confrontarsi sul passato ante muro attraverso la condivisione di ricordi fittizi, che porteranno allo svelamento delle reali identità di un uomo e una donna che sulla carta si conoscono alla perfezione.
In una ricostruzione scenica che ricorda le ambientazioni del premio Oscar Le vite degli altri, emerge tutta l’irrazionale umanità della condizione cui la divisione sovietica ha costretto Berlino prima ma anche dopo il 1989. La questione dell’identità dell’uomo, come in un’analisi junghiana del sé, permea la ricerca di significato nell’incontro tra i due personaggi: chi è stata Ingrid? chi è Jakob? e in che misura ciascuno di loro conosce l’altro?
Solo a un certo punto, svolgendo l’enigma, lo spettatore capirà chi sono realmente i personaggi, che a loro volta si riconosceranno.
Non è stata solo la storia a influire sulle loro vite,
ma è il modo in cui la storia ha reso le loro vite strumenti a cambiare la percezione del sé, a distruggere la dimensione di individuo, analizzandolo e sezionandolo, rendendolo solo mezzo e non più fine.
Grazie alle caratterizzazioni di Ottavia Piccolo e di Silvano Piccardi, anche regista, la follia della persona e l’irrazionalità del confronto sono catalizzate in un umano che “non ha spiegazione”, ma che è chiaro come l’enigma quando viene svelato.
Così il testo di questo spettacolo e i suoi interpreti rendono la Berlino grigia, buia e quasi dimenticata di una Ddr un po’ più umana.
Enigma, di Stefano Massini, al Piccolo Teatro fino al 14 ottobre