Una regia (Lartigau) astuta, un supercast (Viard, Elmosnino, la rivelazione Emera), le canzoni di un crooner di vaglia. Così nasce la commedia blockbuster
Prendete una famiglia di allevatori francesi e aggiungeteci il fatto che sono tutti sordomuti. Tutti tranne la figlia adolescente Paula, che non solo è in grado di sentire e parlare, ma ha anche una voce straordinaria. Ecco così servita una nuova commedia d’Oltralpe dal sapore dolce-amaro, La famiglia Bélier di Eric Lartigau, vero fenomeno di pubblico in patria, dove è uscita per le vacanze natalizie. Si presenta subito per quello che è, un film fatto per piacere a tutti, e non se ne vergogna affatto.
La trama, di estrema semplicità, è vicina al racconto di formazione (o teen movie, che dir si voglia): Paula che svolge il ruolo fondamentale di interprete dei suoi genitori, soprattutto nella gestione della fattoria di famiglia, un giorno, incoraggiata dal professore di musica che ha scoperto il suo talento, decide di partecipare al concorso di Radio France. I buoni sentimenti sono assicurati, come pure qualche risata sincera, garantita da alcune trovate originali. Non aspettatevi comunque un nuovo Amélie, o un altro Quasi amici. La finezza è un’altra cosa.
A dare più sostanza a un prodotto “cattura pubblico” contribuisce comunque, in modo determinante, il cast, dove figurano attori famosissimi in Francia, dall’eclettica Karin Viard nei divertenti panni della madre esuberante ed emotiva, al belga François Damiens che interpreta il padre burbero e tenace, per il quale l’essere sordo non è un handicap ma un’identità. La loro performance è notevole, considerando che non pronunciano una sola battuta e si esprimono attraverso la lingua dei segni.
La vera stella dell’operazione però è la biondissima Louane Emera, ex concorrente della versione francese del talent show The Voice, qui al debutto su grande schermo. E che debutto: naturale, perfetta nel ruolo di Paula Bélier, tanto che l’interpretazione della ragazzina in cerca del suo posto nel mondo, e con una voce (vera) eccezionale che la sua famiglia oltretutto non può apprezzare, le è valsa il premio César come miglior emergente.
Qualche critica al film è arrivata in Francia dalla comunità francese dei non udenti, per la scelta di affidare questi ruoli ad attori normodotati, e perché proprio i personaggi sordomuti sono la principale fonte di comicità. Ed è verissimo, perché a tratti la loro rappresentazione può sembrare persino infantile. Eppure alcune dinamiche sono esilaranti.
L’ultima star del film, che comunque non si vede sullo schermo, è Michel Sardou, crooner poco conosciuto al di fuori del mondo francofono. Sono tutti suoi i brani cantati dalla protagonista e dal coro del liceo, perché l’insegnante di musica (uno scatenato Eric Elmosnino) è il suo fan numero uno. Il più commovente, Je Vole, parla di abbandonare il nido per fare il grande salto verso l’età adulta. A Lartigau, insomma, piace vincere facile.
La famiglia Bélier di Eric Lartigau con Louane Emera, Eric Elmosnino, Karin Viard, François Damiens