Giorgie e i Giorgieness: la giusta distanza dalle cose

In Musica

Accordi, disaccordi, rabbia, amori; la band venuta da Morbegno cerca con la musica la misura giusta tra sé e il mondo dei sentimenti

Di Giorgie dei Giorgieness (band di origine valtellinese ormai trapiantata a Milano) colpiscono alcune cose: una carica emotiva forte, l’energia del cantato e l’età. Perché è giovanissima, classe 1991.

I testi di La Giusta Distanza, l’album uscito ad aprile di quest’anno per Woodworm, scritti  da Giorgie farebbero pensare ad anni di esperienza, non fosse altro per una capacità di scrittura matura, riflessiva e consapevole.

Il disco registrato in analogico su nastro magnetico ha avuto il riconoscimento del Premio Tenco 2016 che ha iscritto la band tra i finalisti nella categoria “Opera Prima”.

Certo, il tocco femminile si sente eccome. Ogni canzone si sviluppa attraverso un racconto sentimentale lucido e verace, senza troppi abbellimenti, disegnando una realtà che non è morbida, rapporti e desideri complessi di due persone che non s’incontrano, si scontrano e poi si perdono. C’è spazio all’odio come tappa necessaria prima della forza della consapevolezza.

Vite gemelle su strade opposte
La stessa guerra, armi diverse
Come mi hai chiesto, darò il mio peggio
(da Io torno a casa)

Non è successo spesso, negli ultimi tempi, che un progetto musicale guidato da una donna arrivi a farsi spazio nel panorama musicale italiano, indipendente e non. Soprattutto quando si parla di rock. Ricordiamo, qualche anno fa, Maria Antonietta con il primo album omonimo pubblicato nel 2012 da Picicca e Sassi, il suo secondo EP per La Tempesta Dischi.

Interessante pensare quanto sia possibile in provincia formare e plasmare le prime esperienze di una sensibilità artistica. Il decentramento della creazione musicale è sicuramente un punto di forza. Piccoli crocevia d’influenze e di varietà che sono tipici della nostra stessa conformazione geografica e sociale.

Non è dunque un caso se i Giorgieness si formano e si forgiano a Morbegno, tentando un esperimento incerto, ancora immaturo con l’EP Noianess del 2013, che contiene i germi di alcune tracce sviluppate ne La Giusta Distanza. Poi maturano, ci credono, si fanno più forti e approdano su MTV New generation con il singolo Come se non ci fosse un domani. Impossibile non notare l’incisività dell’interpretazione della cantante, oltre alla scelta, come titolo e ritornello, di una formula utilizzata spesso nel linguaggio giovanile, tra i 20 e i 30 anni. Il “Come se non ci fosse un domani” declinato in una prospettiva pop-rock, all’interno di un flusso musicale appassionato e genuino.

La band è ora in tour e approda a Milano il 22 dicembre al Serraglio, dopo aver attraversato l’autunno e l’Italia con il furgone, da Torino a Napoli. In ogni live Giorgie sa sfumare con la propria femminilità anche i suoni più ruvidi di voce e chitarra. Difficile star fermi sulla sedia, ma per gli irriducibili del romanticismo – amaro e dolce al tempo stesso – c’è spazio anche per l’introspezione calma e il ritmo tiepido di una vera ballata d’atmosfera dal titolo contraddittorio Non ballerò, una pausa meritata in questo viaggio tra rapporti, accordi, disaccordi, rabbia e amori, in un’Italia che si percorre da nord a sud, su un furgone e con entusiasmo da vendere.

 

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