Giovani “asteroidi” alla deriva nella provincia post-tutto

In Cinema

Opera prima “di fiction” del documentarista bolognese Germano Maccioni, nonché unico film italiano in concorso all’ultimo Festival di Locarno, “Gli asteroidi” è una romanzo di formazione in negativo a tre protagonisti: sono ragazzi allo sbando sullo sfondo di un’Italia di provincia senza lavoro né relazioni, che vivono rubacchiando nelle chiese aspettando con apatico timore un evento cosmico al quale loro per primi non credono. Giovani e impegnati i protagonisti, per un film che ha buoni spunti visivi e in cui Pippo Delbono fa il pizzaiolo orco e predatore e Chiara Caselli la mamma nevrotica

Gli asteroidi, opera prima di fiction del 39enne regista bolognese Germano Maccioni, attore teatrale e documentarista da una decina d’anni su temi diversi come il carcere e le stragi naziste, il jazz e la musica politica (uno spazio importante se lo prendono qui i brani del gruppo elettropop bolognese Lo Stato Sociale), era l’unico film italiano in concorso per il Pardo all’ultimo Festival di Locarno: è ambientato in una provincia emiliana soffocante, “piena di macerie economiche, ideologiche e spirituali” (parole di Maccioni), dove un terzetto di adolescenti sopravvive aggirandosi tra piccole chiese per rubare candelabri da altare su commissione di un pizzaiolo un po’ orco e predatore (Pippo Delbono).

Personaggi particolari, certo: il diversamente abile Cosmic (Alessandro Tarabelloni), che è ossessionato dallo spazio e ha costruito per tutti una sorta di rifugio diroccato a un passo dalla parabola della stazione astronomica di Medicina, in provincia di Bologna (bella e ben valorizzata location); Pietro (Riccardo Frascari) che ha perso il padre (suicida) e non ha più interesse alla vita, nonostante gli sforzi volonterosi e infantili della madre (Chiara Caselli); Ivan (Nicolas Balotti), il capobanda, che ruba per rifiutare il posto fisso dove ha perso l’anima il padre, sindacalista schiavo del videopoker. Casi limite, forse, ma anche prototipi, ad alto tasso di generalizzazione, di un disagio giovanile che nasce dalla mancanza di troppi riferimenti: sociali (il lavoro), psicologici (le figure paterne), esistenziali (solide famiglie o altri ambiti in cui diventare “grandi”).

La dimensione un po’ fantastica che a tratti assume la vicenda, si colloca però in una realtà di brutale, tangibile squallore, una periferia del mondo un po’ americana, ostile e inospitale, l’Emilia-Romagna postindustriale in cui della antica gloria operaia che fu restano solo brandelli sopravvissuti alla furia distruttrice della globalizzazione economica e culturale. Uno sfondo che il cinema italiano contemporaneo predilige abbastanza, quando vuol mostrare in immagini l’assenza di futuro e di aspettative di ragazzi senza qualità, tra antiche insegne del Pci tradite da neon che restano spenti e fabbriche di cialde da caffè simbolo di un’italianità godibile solo da esportazione, e forse neanche di quella.

Gli asteroidi è una sorta di romanzo di formazione in negativo, che ribadisce un po’ troppe incomunicabilità: giovani-famiglia, giovani-lavoro, giovani-società, e non parliamo proprio di scuola, religione, politica. Forse è attraversato da troppi temi, dalla solitudine alla droga, dal cosmo ai difficili rapporti coi sessi (c’è però anche un raro personaggio ingenuamente positivo, la giovane Chiara, innamorata di Pietro, interpretata da Adriana Barbieri). Maccioni comunque lavora bene con la visione, alternando una sorta di lirismo naturalistico a squarci alla Ciprì&Maresco, e i suoi chiaroscuri dipingono espressivamente i volti dei protagonisti, la cui lividità claustrofobica riflette le cupezza interiori.

E la ricorrente profezia catastrofica di Cosmic, l’arrivo dallo spazio di misteriosi asteroidi (da cui il titolo del film) che dovrebbero distruggere la terra, sta a simboleggiare che proprio da un personaggio “disturbato” viene lo sguardo più lucido sull’esistenza del gruppo di amici, a loro volta un po’ vaganti asteroidi, soli in un vuoto esistenziale assoluto dove non mancano improvvisi scoppi di violenza, tra macerie familiari e scorciatoie illegali che li perderanno.

Gli asteroidi, di Germano Maccioni, con Riccardo Frascari, Nicolas Balotti, Alessandro Tarabelloni, Chiara Caselli, Pippo Delbono, Adriana Barbieri

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